ASSEMBLEE E SIT-IN

tribunale romaDa qualche anno stiamo assistendo ad un fenomeno in espansione che dovrebbe far interrogare tutti i Sindacati sul ruolo che si svolge e sul modo in cui si svolge: i Comitati. Nascono, crescono e … si dividono. Proprio come avviene nei sindacati.

Chiarisco: la mia, da Sindacalista che si mette continuamente in discussione (chi mi conosce lo sa bene), vuole essere una riflessione ad alta voce pertanto sono bandite le risposte polemiche, graditissime quelle costruttive.

Dicevo … i Comitati nascono per qualche rivendicazione specifica di una o più categorie di lavoratori. La mia domanda nasce spontanea: perché non farlo attraverso i Sindacati che accedono ai tavoli, possono organizzare Assemblee ed hanno (di solito) una buona rete legale? Per “il bene dei lavoratori giudiziari ed al fine di recuperare le riqualificazioni perdute… chiediamo l’unità di tutti i lavoratori, delle RSU e dei sindacati” e nel frattempo proliferano i Comitati/Coordinamenti. L’ultimo che ho avuto occasione di vedere è il Coordinamento Ausiliari Giudiziari per la Riqualificazione. Solo Ausiliari? No esteso anche agli ex B3. Ho il dovere di ricordare che la nostra Federazione, insieme all’UNSA ed alla CISL, ha sottoscritto l’Accordo FUA 2010 con il quale sono state stanziati i fondi per il passaggio tra la prima e la seconda area, ha promosso prima una diffida e poi un ricorso per dare corpo al passaggio tra le aree. Poi esistono i Comitati che si battono per le riqualificazioni, posso confermare che tutte, ma tutte, le OO.SS. hanno chiesto le riqualificazioni. Perché quindi questa guerra ai Sindacati se poi le azioni (vedi Assemblee e tavoli) devono sempre passare tramite i Sindacati? Potrei fare delle ipotesi ma evito. Abbiamo accettato con piacere l’invito di Cristina, Anna Rita e Barbara del Tribunale e Procura di Roma a riunirci con tutte le sigle sindacali per dare forza alla voce, disperata, dei colleghi. Abbiamo dato e confermato la nostra disponibilità per ogni azione costruttiva perché è certo che “ibi semper est victoria, ubi concordia est” o più semplicemente “vi è sempre vittoria dove vi è concordia”.

Non disperdiamo tempo, risorse ed energie!

Buon sindacato a tutti.

Il Coordinatore Nazionale

(Claudia Ratti)

 

Claudia Ratti
Coordinatore Nazionale Ministero della Giustizia

9 Risposte a “ASSEMBLEE E SIT-IN

  • Enrico
    9 anni fa

    L’unità sindacale in astratto non può esistere, poichè i sindacati sono espressione di volontà sociali differenti, che riflettono indirizzi politici differenti.La democrazia è fatta di pluralismi, di differenze, piaccia o non piaccia. L’unica cosa possibile è la condivisione di obiettivi, e su questo i sindacati hanno sottoscritto piattoforme uniche di riforma della P.A. e x le riqualificazioni (rintracciabili in rete). Possono non piacere, ma esistono. I comitati purtroppo aggiungono frammentarietà alle rivendicazioni facendo il gioco della politica che scarica la colpa sui sindacati,i lavoratori abboccano e accusano i sindacati in un circolo vizioso.Come l’astensionismo organizzato alle scorse RSU, che si ritorce contro se stessi. Cosa pensiamo di ottenere senza rappresentanza ai tavoli di contrattazione? La riqualificazione è una “volontà sindacale” o forse una “volontà politica”, poichè richiede stanziamento di fondi? Noi contiamo in ragione di quanto costiamo, e la “spending review” va nella esatta direzione opposta. Crediamo che i ricorsi giudiziari servano? Stiamo disperdendo energie, che se non confluiscono in organizzazioni titolate non produrranno alcun cambiamento. Saluti

  • Antonio
    9 anni fa

    Da sostituire con il precedente grazie

    Concordo con Clelia in riguardo alla motivazione della proliferazione dei comitati e coordinamenti fra il personale del DOG. La verità e che fra i sindacati della giustizia c’è troppa divisione e forse è proprio questo il motivo per cui il personale giudiziario rispetto a quello di altre amministrazioni del comparto ma anche dei “cugini” del DAP è rimasto indietro con la riqualificazione professionale.
    Lo scopo principale del “Coordinamento Ausiliari per la Riqualificazione” ma vedo anche degli altri comitati come il CLG, che molto prima di noi ha iniziato, è quello di spronare tutti i sindacati a presentare una proposta unitaria affinché ci sia una più rapida definizione della problematica della riqualificazione ed in particolare dei passaggi di area.
    Non si possono firmare contratti come quello del 2010 che non prevedono i passaggi di area, fra l’altro in netto contrasto con quanto indicato dal Contratto del Comparto ministeri del 2007. O se in parte vengono previsti (vedasi i 270 passaggi dalla prima alla seconda area) di fatto non vengono attuati. E in verità agli ausiliari, che aspettano da 30 anni il sacrosanto diritto alla progressione della carriera, i 270 posti sembrano peggio di una “elemosina” concessa solo dopo le critiche alla bozza del CCI del 2010 che non prevedeva alcun passaggio dalla prima alla seconda area.
    Prima di criticare chi cerca l’unità sindacale per il bene di tutti i lavoratori giudiziari, forse sarebbe opportuno leggere con più attenzione i volantini in cui si invitavano i sindacati e le RSU all’unità e ad attivare le richieste di Assemblee sit-in in tutti gli uffici giudiziari d’Italia al fine di accelerare l’inerzia che è congenita nell’amministrazione del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria.
    L’alternativa è aspettare ancora l’amministrazione che faccia lei la proposta. E intanto sono passati più di 30 anni e ancora gli ausiliari, anche se laureati, diplomati o plurititolati e non più giovani, devono ancora spingere carrelli pieni di fascicoli mentre nei “tavoli” delle contrattazioni si aspetta ancora la proposta del ministro nella speranza che non cada il governo…. e tutto deve ricominciare di nuovo. Proprio come in un film già visto dieci…cento….mille volte.

    • Claudia Ratti
      9 anni fa

      Caro Antonio,
      tutti i Sindacati vogliono la riqualificazione, nessuno più di altri.
      Pretendere l’unità sindacale (auspicata anche da me come Sindacalista) non vuol dire abdicare al proprio ruolo ma farlo fino in fondo.
      Se pensi che la mia Federazione si sia limitata ad aspettare passivamente che l’Amministrazione faccia le proprie proposte vuol dire che non hai avuto occasione di leggere tutto quello che abbiamo fatto per gli ausiliari (anche un ricorso al TAR). Molte delle cose che abbiamo fatto le abbiamo scritte, altri tentativi no, di certo nessuno di noi si scorda del problema.
      270 sono pochissimi? Bene, per me sarebbe fondamentale far passare il principio anche solo con 10! Bisogna sbloccare e poi contrattaccare. Non è un caso che nell’ultima proposta FUA (peggiorativa sotto molti aspetti rispetto alla precedente) siano ricomparso il riferimento ai 270 ausiliari.
      Vogliamo continuare a crederci, ad essere ottimisti senza perdere il contatto con la realtà.
      Claudia Ratti

  • Antonio
    9 anni fa

    Concordo con Clelia in riguardo alla motivazione della proliferazione dei comitati e coordinamenti fra il personale del DOG. La verità e che fra i sindacati della giustizia c’è troppa divisione e forse è proprio questo il motivo per cui il personale giudiziario rispetto a quello di altre amministrazioni del comparto ma anche dei “cugini” del Dsperanzaasto indietro con la riqualificazione professionale. Lo scopo principale del “Coordinamento Ausiliari per la Riqualificazione” ma vedo anche degli altri comitati come il CLG, che molto prima di noi ha iniziato, è quello di spronare tutti i sindacati a presentare una proposta unitaria affinché ci sia una più rapida definizione della problematica della riqualificazione ed in particolare dei passaggi di area.
    Non si possono firmare contratti come quello del 2010 che non prevedono i passaggi di area, fra l’altro in netto contrasto con quanto indicato dal Contratto del Comparto ministeri del 2007. O se in parte vengono previsti (vedasi i 270 passaggi dalla prima alla seconda area) di fatto non vengono attuati. E in verità agli ausiliari, che aspettano da 30 anni il sacrosanto diritto alla progressione della carriera, i 270 posti sembrano peggio di una “elemosina” concessa solo dopo le critiche alla bozza del CCI del 2010 che non prevedeva alcun passaggio dalla prima alla seconda area.
    Prima di criticare chi cerca l’unità sindacale per il bene di tutti i lavoratori giudiziari, forse sarebbe opportuno leggere con più attenzione i volantini in cui si invitavano i sindacati e le RSU all’unità e ad attivare le richieste di Assemblee sit-in in tutti gli uffici giudiziari d’Italia al fine di accelerare l’inerzia che è congenita nell’amministrazione del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria.
    L’alternativa è aspettare ancora l’amministrazione che faccia lei la proposta. E intanto sono passati più di 30 anni e ancora gli ausiliari, anche se laureati, diplomati o plurititolati e non più giovani, devono ancora spingere carrelli pieni di fascicoli mentre nei “tavoli” delle contrattazioni si aspetta ancora la proposta del ministro nella speranza che non cada il governo…. e tutto deve ricominciare di nuovo. Proprio come in un film già visto cento….mille volte.

  • Anna esposito
    9 anni fa

    Il sito web del clg è colmo di iniziative, proposte ai sindacati, solleciti costruttivi, chiarimenti in ordine all’asindacalita ‘di un’associazione spontanea. Se poi l’associazionismo (garantito e regolato da costituzione come il sindacato)mette in luce le inefficienze della tutela sindacale, dovreste approfittare per riflettere. Voglio precisare che tutti i documenti che trovate sul sito sono stati ogni volta da me consegnati o trasmessi al delegato ugl di napoli che la collega claudia conosce bene – nell’ottica del confronto leale e costruttivo- quindi non comprendo certe osservazioni prive di fondamento. Certo è che se la preoccupazione è soltanto accaparrare tessere e poltrone, non abbiamo nulla su cui discutere.

    • Claudia Ratti
      9 anni fa

      Cara Anna, la mia non era una preoccupazione ma una riflessione. Conosco i documenti e conosciamo entrambi le azioni reciproche, credo solo che se si formano gruppi (benchè costituzionalmente garantiti) ogni qualvolta un gruppo esistente (che sia comitato, sindacato o associazione in senso lato) non risponde pienamente alle nostre idee assistiamo ad ulteriori divisioni piuttosto che ad azioni unitarie. In ogni gruppo sono inevitabili (e sono costruttive) le idee differenti, ma credo che ci si dovrebbe concentrare sulla convergenza per dare forza a quello che ci unisce e non sulle sfumature per dividerci.
      Onestamente non conosco tutti i movimenti, conosco quelli che ci scrivono o che, per motivi vari, incrociamo per la nostra attività.
      Non ho mai negato nè voce nè supporto a nessuno purchè le idee siano quelle condivise dal Coordinamento che rappresento.
      Non mi sono mai sottratta al confronto con nessuno e molti di Voi dovrebbero saperlo.
      Questo flash che, per fortuna, ha provocato molte reazioni, era solo una riflessione ad alta voce sul ruolo del Sindacato e quindi anche sul mio.

  • CLELIA
    9 anni fa

    Concordo pienamente sulla necessità di una riflessione sul modo di fare sindacato che forse spiegherebbe il motivo della nascita di tanti comitati e movimenti e coordinamenti. Il motivo è da cercare nella necessità di spronare le ooss a svolgere il proprio ruolo con lealtà e rispetto delle istanze dalla base e quindi trovare una soluzione unitaria e fattibile per la progressione. Nel marzo di questo anno a tutte le ooss fu inviata da CLG una richiesta di riunione unitaria: solo ugl e flp hanno dato adesione. Dove sono gli altri?

    • Claudia Ratti
      9 anni fa

      Bisognerebbe chiedere agli altri perchè non hanno risposto. Per quanto mi riguarda ho sempre accettato gli inviti di chiunque, i Vostri, quelli della FLP, quello della UIL ma non ho mai ricevuto ulteriori risposte. Io sono dell’idea di proseguire con chi dà la propria disponilità e poi spronare gli altri ad aderire, diversamente non si inizia mai.

  • Sarebbe sempre bene sentire tutte le campane, prima di parlare. Chiedere notizie al Comitato Lavoratori Giustizia di cosa è successo non farebbe male.
    E-mail direzione@dipendentigiustizia.org