IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA NON SMETTE MAI DI STUPIRE

Non Attivo

Prot.5 DGSIA con allegato

“Anomalie” nella gestione della DGSIA.

Sarà l’effetto COVID (e lo speriamo) ma il Ministero della Giustizia sta dando il meglio di sé, una “menzione particolare” la merita la DGSIA.
Approfondisco solo tre (le più gravi degli ultimi mesi ma non le uniche) “anomalie” riscontrate nella gestione della DGSIA, premettendo che la scrivente ha lavorato in DGSIA dai tempi in cui si chiamava URSIA e veniva mirabilmente diretta da Floretta Rolleri, una grande Donna.
Nel tempo ho vissuto molteplici “gestioni”, con più o meno entusiasmo, ma mai ho visto nulla di simile.
1) NOMINA DEI DIRIGENTI INFORMATICI
La nomina dei dirigenti informatici è stata realizzata, ancora una volta, ricorrendo all’art. 19 Decreto Legislativo 165/2001 tramite un semplice interpello, previa selezione.
La selezione è avvenuta da una Commissione di valutazione? No, da un organo in composizione monocratica, ovvero con colloqui individuali effettuati dal Direttore Generale che, per inciso, ha una competenza squisitamente giuridica (anche elevata) ed ha valutato candidati ai quali viene chiesto il possesso di particolari conoscenze tecnico/informatiche di tipo altamente specialistico.
E’ noto che la citata norma (comma 6) dispone: “Tali incarichi sono conferiti, fornendone esplicita motivazione, a persone di particolare e comprovata qualificazione professionale, non rinvenibile nei ruoli dell’Amministrazione, che abbiano svolto attività in organismi ed enti pubblici o privati ovvero aziende pubbliche o private con esperienza acquisita per almeno un quinquennio in funzioni dirigenziali, o che abbiano conseguito una particolare specializzazione professionale, culturale e scientifica desumibile dalla formazione universitaria e postuniversitaria, da pubblicazioni scientifiche e da concrete esperienze di lavoro maturate per almeno un quinquennio, anche presso amministrazioni statali, ivi comprese quelle che conferiscono gli incarichi, in posizioni funzionali previste per l’accesso alla dirigenza, o che provengano dai settori della ricerca, della docenza universitaria, delle magistrature e dei ruoli degli avvocati e procuratori dello Stato”.
Peraltro, la circostanza che molti dirigenti prescelti appartengano ai ruoli interni del Ministero o, comunque, ai ruoli della PA lascia perplessi, essendo noto che le competenze tecniche sono presenti in un panorama molto vasto che investe anche l’area del privato. Inoltre, la copertura del ruolo di richiede competenze manageriali che non risultano in possesso dei nominati e che dovrebbero essere oggetto di specifici titoli formativi.
Alcuni dei dirigenti scelti hanno, invece, una limitata esperienza nell’ambito del ruolo di funzionari nella nostra o in altre Amministrazioni e risultano anche tra i più giovani e meno esperti, altro è un ex tecnico dell’assistenza sistemistica ed ora dirige colleghi che dovevano gestirlo, altro proviene dalla ASL, altro ha una formazione statistico/economica ecc. ecc.
Da non sottovalutare due elementi:
1) La presenza, tutt’ora, nel Ministero della Giustizia di dirigenti informatici in possesso dei requisiti previsti dall’art.11 Decreto Legislativo 39/1993.
2) La norma prevede possibilità di conferire incarichi a tempo determinato, in via eccezionale e comunque transitoria. La prima nomina per la copertura dei posti da dirigente informatico è avvenuta nel 2016 (e non possiamo non menzionare che fu fatta la previa epurazione dei dirigenti informatici) da quel momento ci saremmo aspettati l’avvio di procedure di selezione concorsuale coerenti con quelle ordinarie per la PA.
Non può sfuggire che tutto ciò contrasta con ogni principio di trasparenza e di buona amministrazione in ambito P.A.
Far svolgere tali ruoli a personale non qualificato per il ruolo costituisce un ulteriore vulnus per l’assetto organizzativo della DGSIA, le cui carenze, soprattutto negli ultimi tempi, si stanno peraltro manifestando in modo palese e clamoroso. I malfunzionamenti, le interruzioni dei servizi, i guasti generalizzati e prolungati si sono manifestati ultimamente con numeri e con frequenza molto più alti rispetto all’intero complesso degli anni precedenti, segnale di un declino preoccupante che non lascia presagire un futuro sereno per l’informatica della giustizia che pur aveva conseguito mirabili obiettivi con le precedenti gestioni.
Sicuramente, per irrinunciabili motivi di trasparenza, è indispensabile che l’Amministrazione proceda a comunicare formalmente quali sono i programmi per riportare la nomina dei dirigenti nell’alveo delle procedure ordinarie.
Fermo restando che, ci è giunta voce ma approfondiremo, che la formulazione di alcune nomine possa anche presentare anche criticità sotto il profilo della corretta applicazione delle norme vigenti, se tali ipotesi saranno confermate sarà inevitabile chiedere l’intervento degli organi di controllo competenti.

2) SCHEDE DI VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE
Abbiamo fatto finta di essere stati impegnati a bere spumante e tagliar panettoni nelle nostre case (sempre rispettando le limitazioni previste dai vari DPCM) e ci siamo fatti “scivolare” la richiesta al personale della DGSIA e CISIA del 22 dicembre 2020 (che, a nostro avviso, definire “assurda” è un eufemismo) nella quale si inviavano al personale le schede per la valutazione della performance con obiettivi da conseguire entro la fine dell’anno.
Si è trattata di una procedura avviata con una tempistica oggettivamente imbarazzante che prevede la conclusione con tempi oggettivamente inconcepibili, considerato che dalla metà del mese di dicembre alla fine dell’anno, considerate le festività, sono presenti pochissimi giorni lavorativi.
Peraltro, la stessa DGSIA ha dato indicazione di fruire delle ferie 2020 in modo da non portarne in numero eccessivo all’anno successivo. Nella realtà sussistono molti casi di tecnici che hanno ricevuto obiettivi annuali da realizzare al più in un paio di giorni.
Pur avendo generalmente formulato obiettivi coerenti con attività già realizzate dal personale tecnico, probabilmente prefigurando il conseguimento del massimo punteggio, la procedura è assolutamente criticabile perché si presta comunque a ricorsi dall’esito scontato.
Non vi è dubbio che l’anno appena trascorso sia stato assolutamente eccezionale ed abbia rappresentato un’anomalia gravissima con difficoltà enormi, sicuramente le più gravi dal dopoguerra, tuttavia, proprio in tale ottica, appare non corretto pretendere di sanare la procedura attivando un formalismo fine a sé stesso, prevedendo tempistiche obiettivamente singolari.
Peraltro, proprio nell’anno trascorso, il personale tecnico dell’amministrazione è stato chiamato a un impegno straordinario teso a garantire il regolare funzionamento dei sistemi in presenza della pandemia, a realizzare attività straordinarie per l’accesso degli utenti ai sistemi in modalità di co-working e smart-working operando configurazioni e fornendo supporto per l’utilizzo delle tecnologie di remotizzazione. In più, lo stesso personale tecnico è stato chiamato dal maggio 2020 a coprire i servizi di supporto alla multi-videoconferenza che, pur, non rientranti nelle mansioni informatiche, sono stati garantiti con impegno. In tale ambito sono state affrontate anche numerose trasferte per le quali il mezzo proprio, essenziale per ridurre il rischio di contagio connesso con il viaggio; tale modalità, pur autorizzata a fini assicurativi, non ha visto erogare i relativi rimborsi, avendo riconosciuto il solo importo del corrispondente mezzo pubblico con una procedura singolare e di dubbia legittimità.
Sarebbe stato, a nostro parere, più corretto formulare attestazioni delle attività oggettivamente ed incontestabilmente svolte, riconoscendo sia pur a posteriori, l’impegno profuso dal personale.
Sicuramente tale impostazione avrebbe reso più coerente con la realtà contingente la procedura di valutazione senza realizzare forzature con tempistiche assurde e indifendibili.
Il 2020 è passato ma siamo ancora in tempo per mandare le schede degli obiettivi 2021 senza aspettare altri 11 mesi.
3) AVVISO MOBILITÀ 18 GENNAIO 2021, TITOLI DI PREFERENZA.
Dulcis in fundo, in ordine strettamente temporale, nell’avviso di mobilità pubblicato il 18 gennaio sono richiesti Assistenti Informatici, area II/F2, e si prevede come titolo “di preferenza l’avere svolto funzioni di coordinamento di progetti tecnici ovvero funzioni di Responsabile Unico del Procedimento – RUP o di Direttore dell’Esecuzione del Contratto – DEC, nonché l’avere prestato servizio presso gli Uffici tecnico-informatici di Amministrazioni centrali o locali”.
La domanda sorge spontanea: come si può essere in possesso di tale “titolo” se gli assistenti informatici non possono rivestire il ruolo di RUP o DEC ma solo di assistente al DEC?
È evidente che se qualcuno lo ha svolto tale incarico l’ha fatto in aperta violazione delle norme previste dal CCNL e, comunque, avrebbe un indebito vantaggio perché gli sarebbe stata concessa una facoltà negata ad altri.
*****************
Per quanto sopra si chiede autorevole intervento delle SS.LL., a ciascuno per quanto di propria competenza, per riportare la DGSIA nell’ambito di un corretto funzionamento che restituisca ai colleghi la fiducia, l’entusiasmo, l’orgoglio ed il senso di appartenenza e di legalità ad una Direzione nevralgica e strategica, ora più che mai.
La scrivente coglie l’occasione, ancora una volta, per sollecitare la risoluzione delle problematiche evidenziate da ultimo, a dicembre 2020, riportate in allegato.
Cordiali saluti


Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Claudia Ratti
Coordinatore Nazionale Ministero della Giustizia

I commenti sono disabilitati.