Legalità, sicurezza e smart working (IM)POSSIBILE?

Non Attivo

FLASH N 19 sicurezza

Nel Ministero della Giustizia il protocollo sulla sicurezza è stato integralmente recepito da tutte le (altre) OO.SS., l’unica cosa che al momento abbiamo ottenuto è la promessa di costituire l’Organismo Paritetico per l’innovazione, ma andiamo con ordine.

Anche questa volta non abbiamo sottoscritto l’accordo, per questioni di forma e, ancor più gravi, di merito.

Vediamole:

  1. Il Decreto-legge 30/7/2020 n.83 ha prorogato lo stato di emergenza epidemiologica fino al 15 ottobre 2020 invece negli uffici stanno revocando i progetti di lavoro agile costringendo i lavoratori al rientro di presenza dal mese di agosto per osservare una circolare che, a sua volta, recepisce un protocollo di intesa con i Sindacati (aggiungendo “qualcosina”!).
  2. Il CCNL Comparto Funzioni Centrali 12/2/2018, all’art.7 comma 6 dispone: “Sono oggetto di contrattazione integrativa nazionale o di sede unica” lett.k) “le misure concernenti la salute e sicurezza sul lavoro” ed invece Ministro e Sindacati decidono con Protocolli.
  3. L’Organismo paritetico per l’innovazione, previsto dall’art. 6 del CCNL Comparto Funzioni Centrali ha tra i suoi compiti quello di predisporre progetti di “(…) miglioramento dei servizi, promozione della legalità, della qualità del lavoro e del benessere organizzativo – anche con riferimento alle politiche formative, al lavoro agile ed alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro (…) al fine di formulare proposte all’amministrazione o alle parti negoziali della contrattazione integrativa”.
  4. Siamo fermamente convinti che un Protocollo tra il Ministro per la Funzione Pubblica ed i Sindacati non possa in alcun modo disciplinare materie riservate alla Contrattazione Collettiva alla quale non vogliamo rinunciare in nome della politica invece la Circolare del Ministro Dadone, in modo secondo noi arbitrario, è intervenuta su una materia di competenza contrattuale e, con la sua circolare (la n.3 del 24/7/2020) ha derogato a quanto previsto dalla normativa vigente.
  5. Il Protocollo di Intesa è stato sottoscritto anche da Sindacati non rappresentativi, contrariamente a quanto dichiarato nel testo, dunque evidentemente falso.

Il virus ha ripreso il suo cammino, lo stato di emergenza è stato prorogato ma i lavoratori sono stati richiamati di presenza negli uffici anche quando la presenza non è indispensabile per garantire il funzionamento degli uffici pubblici e quando le attività possono essere “smartabili” (brutto termine ma ormai diffuso), tutto questo perché?

Perché il Ministro con circolare ha deciso diverse modalità e, ancor peggio, perché Amministrazioni e Sindacati si adeguano senza prendere atto che politica e sindacati hanno competenze, ambiti ed obiettivi diversi e tali devono rimanere? 

Anche con il caldo le nostre battaglie continuano.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Claudia Ratti
Coordinatore Nazionale Ministero della Giustizia

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