Procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere. Richiesta applicazione normativa
Prot. 19 Procura Santa Maria Capua Vetere
Roma, 26/03/2020 prot. 19/20
Al Capo di Gabinetto del Ministro della Giustizia
Al Capo Dipartimento
Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, del Personale e dei Servizi
Barbara Fabbrini
Al Procuratore della Repubblica
Anche nella qualità di
Dirigente Amministrativo
SANTA MARIA CAPUA VETERE
OGGETTO: MANCATA ATTUAZIONE DELLA NORMATIVA PRESSO LA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI SANTA MARIA CAPUA VETERE (CE).
La presente per segnalare che a tutt’oggi presso la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (CE) la normativa emanata in pieno contesto di emergenza sanitaria, non viene rispettata.
La gravità della situazione che stiamo vivendo impone misure straordinarie ed urgenti finalizzate a contrastare e contenere l’emergenza epidemiologica da Covid-19 che, puntualmente adottate nella stragrande maggioranza degli Uffici Giudiziari, presso la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, nonostante il susseguirsi di Ordini di Servizio, non vengono adottate; anzi si emanano Decreti (da ultimo il n. 32 del 23/03/2020) in piena autonomia e in direzione opposta a quella indicata dalla legge, dalle ultime direttive e dai chiarimenti diramati dal Ministero della Giustizia.
Il dato concreto da cui partire è che, ad oggi, su 97 lavoratori, nessuno dei quali è attualmente in lavoro agile essendo il relativo progetto ancora in corso di definizione, ma costretti ad usufruire di ferie pregresse, permessi, ecc., alcuni di essi sono assenti per malattia e 35/37 unità lavorative presidiano gli uffici. I numeri sono indicativi ma vicinissimi al dato reale.
La questione non viene affrontata con la necessaria e dovuta celerità nell’adozione di qualsivoglia decisione che impone misure straordinarie ed urgenti finalizzate a contrastare e contenere l’emergenza epidemiologica da Covid-19 a tutela di tutti dipendenti degli uffici giudiziari, tanto più in area (quale quella di Santa Maria C.V.) interessata da decessi e numero consistente di contagiati da coronavirus, circostanza nota alle cronache locali e nazionali.
La gestione ordinaria delle prestazioni lavorative garantita attraverso il ricorso al lavoro agile nella forma semplificata, c.d. smart working, è stata ritenuta misura utile a fronteggiare la situazione di emergenza, attualmente fino al 15 aprile. Si tratta di un intervento straordinario, emergenziale, limitato nel tempo e finalizzato a conciliare l’esigenza di tipo sanitario (limitare per quanto possibile la diffusione del contagio) con la prosecuzione delle attività lavorative, anche a distanza.
Il comma 6 dell’articolo 1 del D.P.C.M. 11 marzo 2020, la Direttiva n. 2/2020 del Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’art.87 del D.L. 18 del 17 marzo 2020, fissano due punti che non sono contestabili:
- La normativa vigente impone, in deroga al principio della domanda, di rendere il lavoro agile come modalità ordinaria di prestazione di lavoro nel pubblico impiego, salva la determinazione delle attività e dei servizi indifferibili non delocalizzabili.
Quali attività sono indifferibili?
La legge esiste ed è chiara, è la Legge 12 giugno 1990, n. 146 che individua i servizi pubblici essenziali e testualmente prevede: “L’amministrazione della giustizia, con particolare riferimento ai provvedimenti restrittivi della libertà personale ed a quelli cautelari ed urgenti, nonché ai processi penali con imputati in stato di detenzione”.
2) La gestione dell’emergenza dovuta al coronavirus passa necessariamente per l’attuazione delle misure di tutela e sicurezza sul lavoro. Attuazione che è doverosa e necessaria, considerato che il datore di lavoro, nell’ambito del modello definito dal Codice civile (art. 2087) e dal Testo Unico Sicurezza sul Lavoro (d.lgs. 81/2008) ha l’obbligo di valutare costantemente quali sono i rischi per la salute e sicurezza sul lavoro e, sulla base di questa valutazione, deve adottare tutte le misure idonee a ridurre l’esposizione al rischio.
Presso la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, al contrario, si è disposta l’apertura dei seguenti uffici senza individuazione delle attività indifferibili da rendere necessariamente in presenza, con le unità lavorative accanto riportate:
- 1^ sezione indagini, una unità al giorno
- 2^ sezione indagini, una unità al giorno
- 3^ sezione indagini, una unità al giorno
- 4^ sezione indagini, una unità al giorno
- 5^ sezione indagini, una unità al giorno
- 415 bis e Misure di prevenzione, una unità due volte a settimana
- affari civili, 1 unità (unità presente su altro presidio)
- atti urgenti settori penali, una unità al giorno
- ausiliari, due unità al giorno
- casellario, una/due unità al giorno
- conducenti automezzi, tre unità al giorno
- dibattimento collegiale, una unità 3 volte a settimana
- dibattimento monocratico, due unità al giorno
- economato, una unità 3 volte a settimana
- esecuzioni, tre/quattro unità al giorno
- informatica, una unità 3 volte a settimana
- intercettazioni, una unità 3 volte a settimana
- liquidazioni-mod.42, una unità 4 volte a settimana
- manutenzione-funz. deleg., una unità 4 volte a settimana
- Ndr, una unità al giorno
- Pronta definizione, una unità 3 volte a settimana
- protocollo a mano, una unità 4 volte a settimana
- protocollo informatico, una unità al giorno
- protocollo posta, una unità 4 volte a settimana
- registro generale, una unità al giorno
- sala TIAP-Front Office, una unità 3 volte a settimana
- segreteria del Dirigente, una unità 3 volte a settimana
- segreteria G.d.P., una unità 3 volte a settimana
- segreteria del Procuratore, una unità 3 volte a settimana
- segreteria del Procuratore Aggiunto, una unità 4 volte a settimana
- R.P, una unità 3 volte a settimana
Oltre al personale di Magistratura ed appartenenti alla PG.
Va evidenziato che, al fine di agevolare il più possibile l’accesso al lavoro agile nella forma emergenziale, il Ministero ha dato notizia di aver reso disponibile la piattaforma formativa E-learning, aperta in occasione del concorso per funzionario giudiziario, a tutto il personale dell’amministrazione della giustizia senza distinzione di area (quindi dal dirigente al commesso). In tal modo, questo momento di assoluta difficoltà, con il personale costretto a lavorare da remoto, rappresenta anche una opportunità per potersi formare.
In contrasto con il favor del Ministero verso la rapida collocazione del personale in lavoro agile, in data 23 marzo c.m., su espresse indicazioni del Procuratore nella veste di dirigente amministrativo, la segreteria del personale forniva a tutti i dipendenti delle indicazioni sull’attivazione del lavoro da remoto prevedendo delle modalità in contrasto con il rapido accesso a tale strumento. In tale nota si legge testualmente: “Inevitabilmente, bisogna venire in ufficio per sottoscrivere il modello”; “…sarà possibile passare in segreteria con il modulo già riempito e sottoscritto, in modo da ridurre l’incombenza alla consegna e all’apposizione della data sullo stesso. Dal giorno immediatamente successivo parte il lavoro agile……”. Tutte prescrizioni che allungano i tempi per l’ammissione allo smart working.
La scrivente O.S., nel precisare che riterrà responsabili le SS.LL. ciascuno per quanto di propria competenza, per tutti gli eventi che si dovessero verificare a danno dei lavoratori, dipendenti della Procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere per eventuali malattie pandemiche contratte a causa dell’espletamento della propria prestazione lavorativa.
CHIEDE
l’immediata applicazione della normativa vigente applicando lo smart working a tutto il personale eccetto quello che deve svolgere le attività indifferibili (ovvero essenziali) da rendere in presenza, da garantire tramite turni da svolgersi tra tutto il personale, a prescindere dall’ufficio ordinariamente di appartenenza.
Sarebbe stata una buona occasione per dimostrare la propria vicinanza ai lavoratori, ma è stata gettata al vento.
Cordiali saluti,
Segretario Generale
(Claudia Ratti)