492 bis CPC: “CUI PRODEST” ?

Non Attivo

FLASH 06 UNEP

Gli esperti del settore sanno che l’art. 492 bis c.p.c., vigente fin dal 2015, ha introdotto la possibilità per il creditore di far effettuare all’Ufficiale Giudiziario una ricerca telematica dei beni del debitore, (conti correnti, stipendi, pensioni, beni immobili ecc.), previa autorizzazione del Presidente del Tribunale, spendendo solo € 43,00 di contributo unificato (che vanno nelle casse dello Stato).
La ricerca telematica avverrebbe grazie all’accesso diretto all’anagrafe tributaria che, dopo quasi nove anni dall’entrata in vigore della legge, gli Ufficiali Giudiziari non hanno.
Per sopperire a questa inattività del Ministero della Giustizia e raggiungere il proprio risultato, il creditore (o meglio, l’avvocato del creditore) è costretto a rivolgersi ad agenzie di investigazioni private che di certo sono molto più costose. Basta fare una semplice ricerca nel web per ottenere un numero elevatissimo di risultati.
Le domande nascono spontanee:
– Perché i cittadini (spesso inconsapevoli essendo attività svolte dagli avvocati) devono pagare diverse centinaia di euro per ottenere le stesse informazioni a privati che per legge potrebbero avere pagando 43 euro allo Stato?
– Come fanno le agenzie private ad ottenere le informazioni che i pubblici ufficiali (Funzionari UNEP) non sono messi in condizioni di avere?
– Perché il Ministero della Giustizia dal 2015 ad oggi, nonostante il progresso tecnologico, non riesce a consentire l’accesso alle banche dati, peraltro previsto in una legge?
– A cosa servono le leggi se non vengono applicate?
– Cui prodest?
Confintesa FP non resterà ancora a guardare e patrocinerà un contenzioso a tutela della collettività e delle professionalità del Ministero della Giustizia (personale UNEP) del quale si daranno notizie a brevissimo.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Claudia Ratti
Coordinatore Nazionale Ministero della Giustizia

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