UPP: seguendo i lavori parlamentari …
Roma, 07/03/2023 prot.19 U CG
Al Sig. Presidente della Commissione
Programmazione economica, Bilancio
Sen. Nicola CALANDRINI
commissione5@senato.it
Oggetto: Atto Senato 564 “Conversione in legge del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l’attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune”, art.10 comma 2.
La Scrivente Organizzazione Sindacale, maggiormente rappresentativa del personale del Comparto Funzioni Centrali, con la presente memoria – che si richiede venga acquisita agli atti quale documento nell’ambito dell’attività conoscitiva del provvedimento in argomento – intende porre all’Autorevole attenzione degli On.li Senatori Membri della Commissione alcune osservazioni.
Il comma 2 art.10 modifica l’articolo 11, comma 1 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, chiarisce che il numero di 16.500 di addetti all’ufficio per il processo è riferito al contingente complessivo di personale che può essere assunto nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili, anche attraverso diverse procedure di reclutamento (lett. a). Il contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, passi da due anni e sei mesi alla durata massima di trentasei mesi.
Nella relazione illustrativa si sottolinea che per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:
- portare a piena attuazione l’Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;
- rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell’innovazione organizzativa;
- (…)
Orbene, la scrivente O.S. ritiene che occorra procedere ad investimenti strutturali e che l’assunzione a tempo determinato, nel medio lungo termine, può rivelarsi anche dannoso considerando sia la precarietà del lavoro offerto dal Ministero della Giustizia che le condizioni economiche non competitive rispetto ad altre Amministrazioni dello stesso comparto.
Valorizzare le risorse umane è un obiettivo condiviso da Confintesa FP ma, finora, tanto distante dalle politiche del personale adottate nel Ministero della Giustizia che, invece, avrebbe bisogno di un cambio di direzione cogliendo l’occasione delle numerosissime nuove assunzioni di personale altamente qualificato e del rinnovo del CCNI (la cui scadenza era prevista per novembre e di cui ancora non si è aperto il tavolo) per valutare effettivamente il personale in servizio offrendo la possibilità di carriera finora preclusa.
Una vera riforma della Giustizia, a nostro parere, deve passare attraverso interventi a lungo termine, con assunzioni a tempo indeterminato e con una progressione professionale chiara e reale per tutto il personale in servizio, al quale deve essere riconosciuto il lavoro prestato alle dipendenze dell’Amministrazione, oltre ai titoli di studio e professionali.
Con interventi sporadici, a nostro parere, si rinvia l’emergenza senza risolverla e si demotiva il personale che sceglie costantemente altre Amministrazioni che garantiscono condizioni migliori.
A chi e cosa servono 16.500 unità nell’ambito della giustizia ordinaria da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato nel periodo 2021-2024? È più opportuno concentrare risorse ed energie con una conversione del contratto a tempo indeterminato colmando le lacune delle dotazioni organiche, molto gravi in alcuni distretti.
Un numero elevatissimo di contratti a tempo determinato comporta realizzare delle procedure (prima e dopo l’assunzione), a nostro avviso inutili e dispersive, di certo non in linea con l’efficienza della macchina giustizia. Senza contare che i nuovi accessi devono essere inseriti in un contesto organico per il resto del personale a tempo indeterminato che soffre per l’incuria del Ministero della Giustizia.
Confintesa FP, dunque, ritiene doveroso che in sede di conversione si proceda alla stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato del Ministero della Giustizia, analogamente a quanto previsto nell’art. 4 del decreto in oggetto per le amministrazioni centrali.
Cordiali saluti.
Segretario Generale
(Claudia Ratti)