TAVOLO TECNICO AL DOG

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FLASH 19 AVVIO TAVOLO TECNICO DOG

Avviato il tavolo tecnico per il nuovo ordinamento professionale al DOG; Confintesa FP ha rilevato le gravi criticità frutto di anni di inadempienze “contrattuali” da parte del Dipartimento, prima fra tutti la mancata attuazione del Protocollo d’Intesa del 2017.

Riteniamo, e l’abbiamo fortemente ribadito, che la riformulazione del CCNI e, nella specie, la creazione delle famiglie professionali rappresentano per l’Amministrazione Giudiziaria non un semplice adeguamento contrattuale ma l’occasione vera per realizzare una seria rimodulazione in un’ottica valorizzante per il personale e di innovazione per la PA.

Crediamo che le tante e legittime aspettative da parte del personale già in servizio (senza esclusione di alcun profilo professionale) di avanzamento di carriera, “promesso” con accordi sindacali mai rispettati,  debbano trovare risposta e la cui realizzazione rappresenti il primo step nella delineazione del nuovo ordinamento professionale. Occorrerà rimediare alle mancate progressioni verticali, all’erronea collocazione dei Cancellieri esperti, al passaggio dei Funzionari in Direttori, alla valorizzazione dei Direttori Amministrativi che, anche nei casi frequenti di assenza della Dirigenza, hanno diretto gli Uffici Giudiziario e non meritano un demansionamento. Non è possibile accettare un nuovo Contratto Integrativo che sposta alcune competenze dai Direttori alle Elevate Professionalità, senza colmare in contemporanea la IV area.

Il nuovo CCNI, lo diciamo e scriviamo da mesi, deve prevedere anche il personale a tempo determinato come gli AUPP e i “Data Entry”, proprio nell’ottica della loro stabilizzazione.

Riteniamo doveroso abbattere una struttura organizzativa ormai obsoleta, che punti alla valorizzazione del personale interno che nulla ha da invidiare rispetto a quello di altre Amministrazioni ma che non riceve alcun riconoscimento.

Occorre puntare ad un modello organizzativo omogeneo a livello ministeriale tra i Dipartimenti perché l’omogeneità risponde, non solo ad una maggiore razionalizzazione in ordine all’ esigibilità delle mansioni, ma anche all’interscambiabilità dei profili all’interno della famiglia, alla mobilità interna ed esterna del personale.

La parte pubblica ha espresso chiara volontà di voler dar avvio ad un progetto innovativo, ben consapevole delle difficoltà, tantissime, anche di natura politica ma siamo consapevoli che questa è l’unica vera occasione di attuare un grande progetto di rilancio del Ministero della Giustizia attraverso il personale.

Noi siamo pronti e Voi?

Claudia Ratti
Coordinatore Nazionale Ministero della Giustizia

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