Caos processo penale telematico, Ratti (Confintesa FP): “Personale amministrativo senza strumenti adeguati né formazione”
Il 2025 si apre nel caos per il processo penale telematico, un progetto che avrebbe dovuto rappresentare una svolta per la giustizia ma che, nella realtà, ha evidenziato gravi carenze organizzative e tecnologiche. Confintesa Funzione Pubblica denuncia con forza che, ancora una volta, le difficoltà di un sistema mal gestito si riversano sul personale amministrativo, da sempre costretto a operare con strumenti informatici obsoleti e inadeguati.
Tribunali paralizzati dalla tecnologia insufficiente
Dalle aule giudiziarie di Torino a Roma, Milano, Napoli, Palermo, Bari passando per i tantissimi tribunali italiani, emergono scenari di inefficienza: udienze rinviate perché i giudici non riescono a registrare la firma digitale, verbali telematici impossibili da redigere, sistemi informatici in tilt.
La ripresa delle attività giudiziarie dopo le festività natalizie è stata caratterizzata da un ritorno forzato all’analogico, con tribunali costretti a sospendere l’applicazione del sistema telematico per mesi.
Il personale amministrativo abbandonato a sé stesso
In questa situazione emergenziale, il personale amministrativo si trova in prima linea, costretto a gestire il caos creato da sistemi non testati e infrastrutture carenti.
“La scarsità di risorse tecnologiche, l’assenza di una preventiva formazione ed informazione, il mancato coinvolgimento nelle procedure create e non sufficientemente collaudate da chi non lavora nella giustizia e non conosce la realtà degli uffici giudiziari, sono fattori che aggravano ulteriormente le difficoltà quotidiane del personale ed il loro senso di frustrazione”, sottolinea Claudia ratti, Segretario Generale di Confintesa Funzione Pubblica.
“E’ il fallimento, l’ennesimo, della gestione dei servizi telematici nel Ministero della Giustizia ormai allo sbando con un Dipartimento che cambia pelle e teste, passando sopra i lavoratori che, se possono, fuggono altrove, infrangendo brutalmente i sogni ed i progetti che hanno portato la dott.ssa Floretta Rolleri a creare l’Ufficio Centrale per i Sistemi Informativi Automatizzati”.
Un fallimento annunciato
Le criticità erano state segnalate da tempo dalla magistratura e dallo stesso Consiglio Superiore della Magistratura, ma il Ministero della Giustizia non ha ascoltato gli allarmi lanciati. Si è preteso di avviare il processo penale telematico senza fornire ai tribunali le dotazioni tecnologiche adeguate né il supporto necessario per affrontare una transizione così complessa.
Confintesa Funzione Pubblica chiede risposte immediate
Confintesa Funzione Pubblica chiede con forza che il Ministero intervenga immediatamente per colmare le gravi lacune emerse. È inaccettabile che il personale amministrativo, già provato da carichi di lavoro insostenibili, debba affrontare ulteriori difficoltà a causa di una digitalizzazione condotta in modo frettoloso, senza programmazione e quel che è peggio, senza le dovute competenze.
Non si può parlare di digitalizzazione senza investimenti
“Il personale amministrativo è il cuore pulsante della macchina giudiziaria” dichiara Claudia Ratti. “Senza strumenti adeguati e formazione, qualsiasi progetto di innovazione è destinato al fallimento. È ora di mettere fine alla logica dell’emergenza e di avviare un piano strutturale per la modernizzazione della giustizia, con risorse adeguate e il coinvolgimento dei lavoratori”.
“Non è chiaro perché quando ci sono dei fondi extra per risolvere i problemi vengono destinati all’esterno e non si investe mai sul personale già in servizio, che è l’unico che conosce tutti i meccanismi. Il Ministro Nordio ed il suo staff hanno, per esempio, preferito appaltare al Formez l’assunzione di nuove 59 unità a tempo determinato pagando ciascuno da un minimo di € 43.200 ad un massimo di €. 69.120 per il progetto PINTOPAGA e per migliorare la situazione interna non ci sono mai fondi! A proposito, queste nuove unità sanno già cosa fare o dovranno essere formati dal personale interno che guadagna circa la metà a parità di funzioni?”
Confintesa Funzione Pubblica continuerà a vigilare e a farsi portavoce delle istanze del personale amministrativo, per garantire che il loro lavoro riceva finalmente la dignità e l’attenzione che merita.