DALL’ASSENTEISMO AL BAVAGLIO

Non Attivo

La nostra Federazione, anche quest’anno, è stata presente nelle principali Corti di Appello per portare la voce dei lavoratori giudiziari. Da Bari, Catania, Messina, Napoli, Palermo, Roma, Trieste e Venezia, i nostri dirigenti sindacali hanno voluto portare la voce dei lavoratori in una delle cerimonie considerate più prestigiose nell’amministrazione giudiziaria.

A Roma e Palermo, nonostante gli interventi siano stati regolarmente ammessi, sono stati negati anche i 5 minuti previsti! Ennesima dimostrazione della cecità e della sordità dell’Amministrazione giudiziaria e dei suoi esponenti, della mancanza di rispetto verso i lavoratori. E’ evidente che non ci fermiamo innanzi ai tentativi di imbavagliamento e troveremo ogni modo per farci sentire arrivando in ogni luogo per esprimere le nostre idee.

La relazione sull’amministrazione della giustizia per l’anno 2015 riconosce, per la prima volta, “l’assenza di vere politiche per il personale” … che “hanno impedito l’apporto di nuove professionalità e causato il processo di progressivo invecchiamento del personale amministrativo della giustizia”. Assenza, aggiungiamo noi, che ha causato un progressivo processo di appiattimento e di demotivazione del personale in servizio. E sono numerose, le prove di assenteismo della politica e di inefficienza nel settore giudiziario che toccano direttamente il personale.  

Ricordiamo che:

  • il decreto-legge 83/15 ha previsto la riqualificazione solo per due figure professionali (salvo ritentare la presentazione di un emendamento nel cd.“mille proroghe” per contabili, assistenti informatici e assistenti linguistici), mentre da oltre 22 anni tutto il personale giudiziario attende delle vere procedure di riqualificazione;
  • il contratto bloccato dal 2009 con prospettive di rinnovo solo per una manciata di euro;
  • la mancata valorizzazione del merito; 
  • le assunzioni del personale sono scarsissime a fronte di quelle costanti in magistratura;
  • l’assoluta insufficienza dei fondi per il lavoro straordinario;
  • la totale mancanza del riconoscimento e conseguente visibilità della fondamentale attività amministrativo-giudiziaria svolta dal personale.

Il ruolo di tutto il personale giudiziario è ormai completamento trasformato ed è per questo che i profili professionali devono essere completamente rivisti e aggiornati con forti investimenti, anche formativi, e una nuova organizzazione.

Aspettiamo passi concreti su questo versante, così come vorremmo vedere erogato il premio di produttività previsto dalle legge per il personale, che ha contribuito all’abbattimento dell’arretrato delle cause civili, obiettivo raggiunto in molti uffici e di cui il Ministro si vanta.                                                        

Buon sindacato a tutti.

Il Coordinatore Nazionale

(Claudia Ratti)

video del Discorso Bari e discorso Trieste

documenti.camera.it_leg17 presentazione emendamenti

Claudia Ratti
Coordinatore Nazionale Ministero della Giustizia

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