Avvocati, Giudici Onorari e …dipendenti del Ministero della Giustizia!

Non Attivo

Come al solito il Ministero della Giustizia affronta i problemi invocando urgenza e necessità dimenticando, riteniamo, altri valori che, invece, dovrebbero essere, in genere, la guida dell’azione amministrativa, ancor più se si parla di Ministero della GIUSTIZIA.

La necessità di smaltire l’arretrato non può costituire un motivo per soprassedere sui principi di equità di trattamento tra i dipendenti e, soprattutto, di giusto processo.

È evidente la palese disparità di trattamento tra i Vice Procuratori Onorari e i neoassunti presso l’Ufficio per il Processo da una parte e la molteplicità degli “anziani” dipendenti del Ministero della Giustizia, ai quali non solo è stata negata la possibilità di carriera all’interno dell’Amministrazione, quanto la soddisfazione che potrebbe derivare dalla libera professione.

Per decenni è stata negata la possibilità al personale in servizio (anche in regime part time) di svolgere la libera professione ed è stato negato il parere favorevole di esercitare le funzioni di giudice onorario.

Per svolgere attività extra istituzionale (anche brevissime docenze) al di fuori dell’orario di servizio, il personale in servizio deve chiedere espressa autorizzazione e spesso i tempi sono tali da perdere l’occasione (e certo non per l’inattività dei colleghi del Ministero ma per le lunghe e farraginose trafile).

Qual è la sorpresa nel verificare che tanti nuovi colleghi, attraverso una procedura selettiva fortemente criticata da Confintesa FP, continuano a svolgere (legittimamente) non solo la libera professione ma anche l’attività di VPO?

Riteniamo sia giunto il momento di affrontare in modo serio, organico e soprattutto complessivo, la riorganizzazione del personale del Ministero della Giustizia, con un nuovo ordinamento professionale che tenga nella giusta considerazione le aspettative di tutto il personale … dagli “anziani direttori” in attesa dell’area delle alte professionalità, agli ausiliari in attesa del passaggio alla seconda area, passando da tutte le altre qualifiche che gridano vendetta per i paurosi ritardi del Ministero della Giustizia (graduatoria 21 quater per cancellieri ed Unep non esaurita e procedure per il passaggio del personale informatico, contabile, statistico ecc. ecc. mai partite nonostante la previsione di legge).

Occorrerebbe introdurre la possibilità di assegnare al personale le funzioni “paragiurisdizionali” (riprendendo il vecchio disegno di legge Magnalbò), come la scrivente O.S. ha sempre ricordato e chiesto.

È necessario offrire a tutti, giovani e “diversamente giovani”, le medesime opportunità obbedendo a leggi morali e di equità sostanziale che dovrebbero essere la guida di ogni Governante.

Riflettiamoci …

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

02 FLASH 2022 incompatibilita

prot. 18 LETTERA INCOMPATIBILITA’ PROF FORENSE

Claudia Ratti
Coordinatore Nazionale Ministero della Giustizia

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