ENNESIMO RICORSO ALLA CEDU…inammissibile
Ci risiamo, sembra che la CEDU sia la soluzione a tutti i mali.
Cerchiamo di mettere in guardia dagli specchietti per le allodole, ricorrere alla CEDU non è uno scherzo, ci sono una serie di condizioni di ammissibilità che devono essere rispettate ed invece ogni volta sembra che vanno rispiegate. Lo facciamo volentieri.
La primaria condizione di ricevibilità dei ricorsi presso la Corte Europea dei diritti dell’Uomo è l’aver esaurito tutte le vie di ricorso interne, ovvero aver esperito tutti i gradi di giudizio a livello nazionale e quindi avere un giudizio già definito in Cassazione o al Consiglio di Stato.
Adìre la Corte senza questo prerequisito minimo non fa altro che alimentare la lunga lista dei ricorsi inutili e, di certo, irricevibili. Il che è presagio di una iniziativa che ha il solo scopo di ottenere iscritti “facili” e fare cassa.
Ultimo è il caso dei ricorsi organizzati da una O.S. per il blocco dei contratti del Pubblico Impiego, dichiarato inammissibile con decisione del 08/07/2016.
E di nuovo, puntuale come un orologio, viene diffusa una iniziativa da un’Associazione per un “Ricorso alla Corte Europea per la progressione economica del personale giudiziario” alla modica cifra di €. 30, il ricorso è aperto a tutti, iscritti e non iscritti con la garanzia che in caso di rigetto la Corte Europea non condanna alle spese!
La nostra Federazione, a brevissimo, darà diffusione ad una nuova iniziativa alla Corte di Giustizia e dimostrerà, ancora una volta, che non si procederà ad una raccolta fondi pro sindacato ma sarà un’iniziativa che rispetterà tutti i requisiti di ricevibilità nell’esclusivo interesse dei lavoratori.
Ancora una volta, com’è già accaduto per il ricorso alla CEDU organizzato per il CCNL (si ripete, dichiarato irricevibile) invitiamo tutti a diffidare dalle iniziative che promettono facili procedure di riqualificazione per progressioni.
Segretario Generale
(Claudia Ratti)