LA TRUFFA DEI TICKET

Dalla dirigente della Procura di Marsala al direttore dell’Agenzia delle Entrate di Fermo, due casi recenti di false attestazioni al solo fine di percepire, indebitamente, i buoni pasto.

Nel primo caso, quello di Marsala, la questione è ancora in fase di verifica (e la notizia è di fonte giornalistica pertanto riconosciamo il beneficio del dubbio), nel secondo invece sulla questione si è pronunciata anche la Corte di Cassazione che, nel ritenere legittimo il licenziamento, ha confermato che le “dichiarazioni sono state utilizzate per la percezione ingiustificata di buoni pasto in relazione alla non veritiera attestazione dello svolgimento di attività lavorativa in ufficio. La non corrispondenza tra l’attestazione alla verità è obiettiva (…). In ogni caso rimane il fatto che non potevano essere erogati sulla base di una dichiarata prestazione lavorativa svolta in ufficio non corrispondente al vero. La Corte di appello ha peraltro correttamente sottolineato la gravità del fatto addebitato anche dal punto di vista soggettivo posto che l’attestazione non veritiera proviene dal soggetto posto al vertice dell’ufficio e demandato ad assicurare il rispetto degli orari dei dipendenti ed il corretto adempimento delle obbligazioni contrattuali assunte dalle parti” (cfr. Sentenza Corte di Cassazione 20726/2015).

I due casi segnalati sono di dirigenti e non potrebbe essere altrimenti perché per il personale delle qualifiche funzionali gli orari sono rilevati con sistemi automatici laddove per i dirigenti “bastano” le autocertificazioni, così come per il personale di magistratura.

Non si vuole mettere in alcun dubbio la correttezza dei dirigenti e dei magistrati tuttavia casi come questi, che di certo rappresentano l’eccezione alla regola generale della correttezza e della legittimità delle azioni dirigenziali, imporrebbero una seria riflessione sui doverosi controlli che si dovrebbero andare ad effettuare. D’altra parte, proprio perché non si avrà nulla da temere e da nascondere, i dirigenti ed i magistrati, non solo non si offenderanno quanto li accetteranno di buon grado.

Sbaglio o la regola generale prevede che il controllore ed il controllato siano distinti?

Buon sindacato a tutti.

Il Coordinatore Nazionale

(Claudia Ratti)

Flash 2015 n 34 truffa dei buoni pasto

cassazione buoni pasto

La Gazzetta Trapanese » Buoni pasto illeciti, ex dirigente della procura di Marsala accusato di truffa e falso ideologico » Print

Truffa con i buoni pasto, sospesa dirigente della procura di Marsala – Repubblica

Claudia Ratti
Coordinatore Nazionale Ministero della Giustizia

Una Risposta a “LA TRUFFA DEI TICKET

  • Mario Alibrandi
    9 anni fa

    Personalmente condivo l’idea che chiunque occupi un posto di responsabilità debba tenere un comportamento esemplare e quindi sono d’accordo all’estensione del principio del rilevamento della presenza sul luogo di lavoro con sistemi automatizzati anche per i dirugenti, cosi’ come per altre categorie oggi esentate come i magistrati, gli ufficiali giudiziari, ecc ma attenzione a non smarrire la vera questione che è quella delle necessità di riscoprire e tutelare l’etica del lavoro per tutte le categorie ed i profili senza fare guerre tra direttivi e non che non risolvono il problema di fondo . Il triste esempio di cio’ che è stato accertato al Comune di Sanremo circa l’utilizzo illecito da parte di dipendenti ( non dirigenti ) del badge dimostra che non basta lo strumento occorre far ripartire una vera e propria campagna di moralizzazione che deve essere supportata anche e soprattutto dal sindacato ,spesso incline ( non è il vostro caso ) ad essere “morbido ” sul compartmento censurabile di alcuni dipendenti solo per non perdere tessere .
    Mi aspetto che i sindacati si costituscano parte civile nell’eventuale processo contro i dipendenti fraudolenti del Comune di Sanremo anche per il danno di immagine che hanno recato , considerato altresi’ che diventa difficile condurre battaglie sacrosante sull’aggiornamento dei contratti che è diritto di tanti dipendenti che lavorano con onestà quando si da in pasto all’opiniomne pubblica esempi cosi’ miserevoli che alimentano il preguidizio nei confronti di tutti i lavoratori ( dirigenti e non dirigenti)
    Cordialmente
    Mario Alibrandi