LETTERA AL MINISTRO SUL DINIEGO IN FORMA SCRITTA PER LE DOMANDE DI LAVORO AGILE
Roma, 24/06/2022 prot.48
Al Ministro della Giustizia
Prof. Avv. Marta Cartabia
Per conoscenza Al Sottosegretario di Stato
On. Avv. Macina
sottosegretario.macina@giustizia.it
Al Capo del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria
Dott.ssa Barbara Fabbrini
capodipartimento.dog@giustiziacert.it
Al Capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità
Dott.ssa Gemma Tuccillo
Ill.mo Ministro,
come certamente saprà il nostro sindacato ha sempre partecipato con animo fattivo e propositivo agli sforzi dell’Amministrazione giudiziaria per lo sviluppo e l’applicazione del lavoro agile.
Nella fase di confronto sul “Superamento del lavoro agile emergenziale quale misura di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19 e introduzione del lavoro agile ordinario”, che si è svolta nel mese di aprile u.s., chi scrive aveva presentato proposte dettagliate per il miglioramento della bozza iniziale.
Non intendiamo adesso dilungarci nel dettaglio delle nostre proposte, ma ci preme segnalare un tema che ci sta particolarmente a cuore e che è riemerso nel corso del recente tavolo tecnico sul Piano Organizzativo del Lavoro Agile (POLA) 2022, svoltosi il 23 giugno u.s.: l’obbligo di risposta con provvedimento scritto e motivato in tempi certi da parte dei dirigenti degli uffici giudiziari, a fronte delle domande di accesso al lavoro agile. La proposta avanzata da Confintesa FP nella fase di confronto sindacale con il DOG (si veda la lettera del 13 aprile 2022 prot. 38) mirava infatti a tutelare i dipendenti che facevano richiesta di lavoro agile da eventuali comportamenti arbitrari dei alcuni dirigenti.
Dalla lettura del POLA 2022 emerge sul punto una lampante disomogeneità di intendimenti tra i vari Dipartimenti dell’Amministrazione Giudiziaria: mentre il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e gli Archivi Notarili hanno messo nero su bianco la necessità di un provvedimento in forma scritta da parte del dirigente in caso di rifiuto del lavoro agile (si veda pag. 32 e 60 del POLA unificato 2022), il Dipartimento per l’Organizzazione Giudiziaria e quello per la Giustizia Minorile e di Comunità non ne fanno cenno.
Purtroppo, già da vari uffici ci giungono segnalazioni di domande debitamente presentate e lasciate agonizzare nella pila delle richieste da evadere dei Dirigenti i quali, tradendo una malcelata contrarietà al lavoro agile, ignorano le richieste senza nemmeno assumersi la responsabilità di firmare un provvedimento di diniego che, evidentemente, andrebbe pure motivato.
Chi scrive si chiede quale sia il senso di partecipare a lunghe riunioni e versare inchiostro per la stesura di approfonditi e illuminati documenti programmatici, nei quali vengono segnalati i benefici e l’importanza del lavoro agile, se poi, nella prassi, l’accesso al lavoro agile è ostacolato da alcuni dirigenti silenti.
Pertanto, la scrivente O.S. chiede che si provveda tempestivamente a uniformare le procedure di accesso al lavoro agile vigenti nel Ministero della Giustizia, garantendo a tutti i dipendenti la possibilità di ottenere una risposta scritta e motivata, in tempi certi.
Segretario Generale
Claudia Ratti