Mappatura delle sedi di elezione della RSU 2025
Come è noto, il 20 novembre è stato stabilito il calendario delle votazioni per il rinnovo delle RSU, che prevede, tra l’altro, la definizione entro il 10 gennaio 2025 della mappatura delle sedi di contrattazione integrativa dove dovranno essere elette le RSU. Confintesa FP sottolinea il problema persistente dell’errata mappatura delle RSU, segnalato per la prima volta nel 2004. Negli ultimi anni, tale questione ha acquisito una rilevanza che riteniamo non possa più essere ignorata dall’Amministrazione.
È un problema che deve essere affrontato e definito una volta per tutte diversamente neanche questa volta Confintesa FP sottoscriverà alcun accordo.
Le conseguenze dell’errata mappatura RSU, con la complicità di altri sindacati, ha fatto sì che, finora, le RSU in servizio presso i CISIA, sono state elette nelle sedi di rispettiva appartenenza per “contrattare” in Uffici (Corti d’Appello e Tribunali) dai quali non dipendono gerarchicamente e su questioni estranee ai CISIA. Questo da un lato comporta che i rappresentanti RSU dipendenti nei CISIA di fatto non rappresentano (in spregio al proprio incarico) i lavoratori che li eleggono e dall’altro che i lavoratori dei CISIA non hanno dei rappresentanti che conoscano al meglio le problematiche dell’ufficio.
L’anomalia fu già rilevata dalla dott.ssa Rolleri che nella nota del 13/09/2004 prot. 15313/2004 scriveva: gli accordi “sarebbero stipulati da soggetti non sovra ordinati gerarchicamente al personale oggetto degli accordi stessi e quindi estranei alla gestione”.
Non solo, in una nota del 6/10/2004 prot.119/3/1287 a firma dell’allora Vice-Capo Dipartimento – dott.Angelo Gargani- si affermava il principio secondo il quale “non è possibile estendere un accordo locale a personale diverso da quello rappresentato dalla RSU che l’ha stipulato”, evento che in realtà si è puntualmente verificato nel corso del triennio di validità delle RSU.
È noto che la Direzione Generale S.I.A., insieme ai coordinamenti territoriali (DM 18/12/2001), fa parte dell’Amministrazione Centrale e ne subisce la contrattazione, pur mantenendo la specificità e peculiarità delle sue funzioni. L’ultima contrattazione risale al 2003. D’altra parte, i CISIA, dislocati capillarmente sul territorio tramite presìdi, hanno esigenze diverse tra loro, rendendo indispensabile la contrattazione decentrata nei vari contesti per rispondere alle esigenze del personale e adattandole alla realtà locale. È importante ricordare il ruolo preciso della RSU, non come dirigente sindacale, ma come lavoratore che tutela i propri diritti.
Ancora più sconcertante è che la Direzione Generale per i sistemi informativi automatizzati unitamente ai C.I.S.I.A. sono stati incardinati nel nuovo Dipartimento per la transizione digitale della giustizia, l’analisi statistica e le politiche di coesione e che proprio dal decreto di organizzazione del nuovo dipartimento del 13 agosto 2022 i C.I.S.I.A. sono definiti articolazioni della direzione Generale per i sistemi informativi automatizzati “che, nel rispetto delle linee guida del Direttore generale e degli uffici centrali, hanno il compito della gestione, accesso e disponibilità dei sistemi informativi automatizzati, di telecomunicazione e fonia, per tutti gli uffici del Ministero, uffici amministrativi e gli uffici giudiziari, per il territorio di propria competenza; di garantire la corretta diffusione ed assistenza territoriale per le postazioni di lavoro, piattaforme di collaborazione e produttività individuale, sistemi di audio/video e le applicazioni ministeriali; di gestire la domanda dei fabbisogni di beni e servizi informatici territoriali in coordinamento con gli uffici centrali; di assicurare la diffusione presso gli uffici del territorio delle soluzioni e dei sistemi informativi automatizzati e la realizzazione delle soluzioni di telecomunicazione e fonia; di garantire il rispetto delle linee guida e procedure di sicurezza informatica; di fornire supporto agli uffici centrali, per la realizzazione, diffusione e gestione dei siti internet degli uffici giudiziari”.
Nonostante le modifiche apportate dal DPCM 29 maggio 2024, n. 78 al regolamento di riorganizzazione del Ministero della Giustizia (DPCM 15 giugno 2015, n. 84), la situazione non è migliorata. La creazione delle Direzioni Generali per i servizi applicativi e per le infrastrutture digitali e l’assistenza all’utenza ha reso il personale ancora più distante dal Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria.
Emerge chiaramente come il personale assegnato ai coordinamenti interdistrettuali dipenda sia gerarchicamente che a livello organizzativo dalla Direzione Generale per i sistemi informativi automatizzati (in attesa di conoscere la loro collazione a seguito dell’approvazione del nuovo decreto di organizzazione ancora in fase di approvazione) e nulla abbia in comune con il personale degli Uffici giudiziari, se non il fatto di convivere all’interno dello stesso stabile!
Ricordiamo l’art. 9 dello Statuto dei Lavoratori “I lavoratori, mediante loro rappresentanze, hanno diritto di controllare l’applicazione delle norme per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e di promuovere la ricerca, l’elaborazione e l’attuazione di tutte le misure idonee a tutelare la loro salute e la loro integrità fisica”.
Confintesa FP sottolinea nuovamente che l’attuale sistema comporta una significativa carenza di tutela per il personale, già penalizzato da altre problematiche come la riqualificazione, i passaggi di area, l’assenza di piante organiche, il sovraccarico di mansioni e il mancato pagamento degli incentivi tecnici. Si evidenzia che una soluzione appropriata potrebbe essere fornita attraverso la previsione di sedi autonome di RSU, basate sul CISIA di appartenenza.
La rilevanza numerica e strategica del personale richiede una considerazione attenta e una risoluzione immediata del problema, che non può più essere giustificato dall’assenza di organici. Tale mancanza, presente da decenni, dipende infatti dalla gestione del Ministero e non da fattori esterni.
Cordiali saluti
Segretario Generale
(Claudia Ratti)