MOBILITA’, pronti…?
Prot 50_2019- Proposta modifica accordo mobilità
Prot 50 -2019 – Allegato 1-proposta modifica accordo mobilità
Ricevuta di consegna capo dipartimento -Prot 50-2019 Ricevuta di consegna dg personale – Prot 50-2019
Il tavolo tecnico sulla mobilità si è aperto ufficialmente il 10 dicembre 2019, come di consueto la nostra proposta è stata presentata all’Amministrazione ed abbiamo espresso anche alcune considerazioni sulla bozza di circolare in materia di applicazioni temporanee. Abbiamo, da anni, l’idea di mobilità del personale che si concretizza in un processo dinamico che da un lato permetta ai lavoratori di ottenere la sede desiderata, dall’altro all’Amministrazione di avere dei lavoratori soddisfatti, non stanchi, non delusi, non … arrabbiati per i continui ritardi e soprusi. La nostra idea si concretizza nei bandi annuali in cui vengano pubblicati tutti (ma proprio tutti) i posti vacanti sull’intero territorio nazionale.
Strano ma vero… è l’impegno che l’Amministrazione aveva assunto nel 2007 con la sottoscrizione dell’accordo sulla mobilità ed è quanto la nostra stessa Amministrazione fa puntualmente nel caso dei dirigenti e la stragrande maggioranza delle Amministrazioni con tutti i lavoratori.
Sempre nostra è l’idea di dover attuare la norma contrattuale che prevede “il preventivo assestamento del personale” in caso di nuove assunzioni e la possibilità di partecipare deve essere data a tutto il personale, a prescindere dal vincolo di sede che l’Amministrazione può superare applicando il proprio potere organizzativo come già avviene in altre P.A.
Non condividiamo invece la trasformazione dei trasferimenti previsti per legge in applicazioni temporanee, considerando che, così facendo, si penalizzano tutti, sia il personale che ha diritto al trasferimento per legge e sia il personale che, non avendo priorità previste dalla legge, attende da anni e puntualmente si vede scavalcato a prescindere dal punteggio. Laddove esista una norma che prevede una tutela non si deve trovare un espediente per derogarla ma si deve applicarla verificando accuratamente i requisiti del richiedente, quindi nessun problema a subire controlli e irrogare sanzioni, se meritati, ma l’Amministrazione fa il suo dovere?
Non si deve fare affidamento sulle percentuali di rischio che derivano da un contenzioso (inevitabile) perché è immorale che l’Amministrazione crei un danno ai lavoratori (che hanno tutti i diritti), li costringa a fare ricorso e, in caso di vittoria del lavoratore con condanna alle spese dell’Amministrazione, paga sempre la collettività. È un sistema malsano e sbilanciato di cui il Ministero della GIUSTIZIA non deve essere orgoglioso ed anzi, deve combattere.
Comprendiamo che la questione della mobilità è stata, da sempre, gestita male ed in continua emergenza ma siamo fermamente convinti che se nessuno riuscirà a mettere uno stop ed a rispondere alle esigenze (talvolta ultradecennali) dei lavoratori, a sanare tutte (ma proprio tutte) le situazioni pendenti, prima di procedere ad ulteriori assunzioni o ad ulteriori scorrimenti di graduatorie che creano ulteriori situazioni di attrito tra i lavoratori di cui non beneficia, in primis, l’Amministrazione. È un lavoro complesso ma siamo convinti che sia possibile realizzarlo, abbiamo il dovere di provarci e di riuscirci.
Il tavolo tecnico è stato rinviato al 18 febbraio 2020 e sono state fissate ulteriori date per la prosecuzione e, si spera, la sottoscrizione di un accordo che dia inizio ad una nuova era di mobilità.
A margine della riunione è stato comunicato che ci sarà, a brevissimo, un ulteriore scorrimento di ulteriori 313 assistenti giudiziari.
Segretario Generale
(Claudia Ratti)