Cancellieri (e non solo) …ora o mai più

L’ennesima ingiustizia si è consumata nel Ministero della Giustizia con il PDG pubblicato in data 2 novembre con il quale è stato disposto lo slittamento della data di immissione in possesso dal 3 novembre 2022 al 1° febbraio 2023 dei cancellieri idonei ex art. 21 quater.

È noto, o dovrebbe esserlo, che l’art.21 quater D.L. n.83/2015 (convertito in L. n.132 del 6.8.2015) ha previsto che il Ministero della Giustizia avvii delle procedure interne per il passaggio alla terza area, riservandole ai cancellieri, ufficiali giudiziari, contabili, assistenti informatici e assistenti linguistici in servizio al 14 novembre 2009.

È noto, o dovrebbe esserlo, che il Ministero della Giustizia ha avviato la procedura per i cancellieri ed ufficiali giudiziari, disponendo lo scorrimento parziale delle graduatorie e che nulla, ad oggi, ha fatto per contabili, assistenti informatici e assistenti linguistici. A questo punto, dopo ben 7 anni di inattività abbiamo ritenuto dar voce ai numerosissimi lavoratori che chiedono giustizia, confidando nei tribunali.

Già nel 2022 il Tribunale di Roma si è pronunciato favorevolmente confermando il diritto dei ricorrenti “di essere assunti nella III Area Funzionale nel profilo di Funzionario UNEP-F1 ed al risarcimento del danno patrimoniale per il ritardato inquadramento a decorrere dal 1.7.2019, pari alla differenza tra il trattamento economico percepito e quello spettante quale Funzionario UNEP F1, sino alla data di effettivo inquadramento nella III Area Funzionale nel profilo di Funzionario UNEP-F1, nella misura, di cui ai conteggi contenuti in ricorso, pari ad € 2.876,06 all’anno quanto ai ricorrenti inquadrati quali Ufficiale Giudiziario F3 e pari ad € 1.545,93 all’anno quanto ai ricorrenti inquadrati quali Ufficiale Giudiziario F4”.

La situazione, considerando che siamo in attesa della convocazione per il nuovo CCNI, sarebbe anche sanabile al di fuori di un contenzioso collocando i Cancellieri esperti (e le altre qualifiche) nella III area, ma occorre la buona volontà dell’Amministrazione di sanare/evitare un contenzioso e delle altre OO.SS.. Confintesa FP dichiara fin d’ora di appoggiare questa soluzione, purché sia inserita in un progetto organico di ridefinizione dei profili e delle aree, che vada dalla costituzione della IV area delle Elevate Professionalità al passaggio integrale degli ausiliari nella II area.

Se hai bisogno di informazioni:

Aderisci entro il 30 novembre 2022 trasmettendo la documentazione per il tentativo di conciliazione, in caso di esito negativo, dal mese di gennaio, ti chiederemo di integrare la documentazione. 

La scelta è solo tua.

Segretario Generale

(Claudia Ratti)

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SCORRIMENTO 21 QUATER. RINVIO DATA IMMISSIONE IN POSSESSO.

3rd Nov
2022
Non Attivo

Spiace prenderne atto, ma con il PDG pubblicato in data 2 novembre, prot.n.m_dg.DOG.02/11/2022.0014525.ID con il quale è stato disposto lo slittamento della data di immissione in possesso dal 3 novembre 2022 al 1° febbraio 2023 dei cancellieri idonei ex art. 21 quater del decreto legge 83/2015, si è assistito all’ennesima scorrettezza dell’Amministrazione nei confronti del personale.

La lettura del provvedimento lascia ancora più attoniti.

Si richiama l’autorizzazione all’assunzione di “615 ulteriori unità di funzionari giudiziari, nonché, a seguito di esplicita richiesta di questa Amministrazione, la conseguente successiva specifica autorizzazione a procedere allo scorrimento della graduatoria del concorso pubblico unico, per titoli ed esami, per il reclutamento di n. 2.133 unità di personale non dirigenziale, a tempo pieno ed indeterminato, da inquadrare nel profilo di funzionario amministrativo”.

Ed ancora che “l’attuale, imponente attività assunzionale ordinaria (a cui peraltro si è affiancata l’altrettanto cospicua immissione di personale a tempo determinato reclutato nell’ambito del PNRR) consente (…) di procedere allo scorrimento integrale della graduatoria relativa alla procedura di selezione interna nella qualifica di funzionario giudiziario, Area III fascia economica F1;”.

Ed infine si fa riferimento alla necessità di “un’ordinata ed equilibrata copertura delle vacanze sussistenti nei vari profili professionali, dalla lettura comparata delle vigenti declaratorie professionali, emerge nitidamente come i funzionari giudiziari possano (rectius, debbano, ogni qualvolta occorra garantire il regolare svolgimento dei servizi) contribuire ad assicurare il presidio delle attività che l’ordinamento attribuisce alla competenza del cancelliere esperto, anche mediante diretto svolgimento dei compiti istituzionali afferenti a tale profilo”.

E non può che nascere spontaneo domandarsi: ma la spesa per l’assunzione non doveva già essere stata programmata da aprile 2022, data del provvedimento con il quale è stato disposto lo scorrimento integrale della graduatoria? Così, come la necessità di garantire i servizi ed assicurare il presidio delle attività non doveva essere una priorità da prevedere ed assicurare ancor prima della decisione formale di procedere con lo scorrimento della graduatoria?

Ed, infine, il massiccio piano assunzionale (sicuramente necessario oltre che gradito) non poteva essere attuato senza creare ulteriori pregiudizi al personale interno che attende da anni la meritata riqualificazione e che per molti probabilmente non arriverà per cessazione dal servizio perdendo il diritto all’inquadramento superiore?

Alla luce di quanto sopra e ritenendo che quanto accaduto non possa e non debba passare ancora una volta impunito, la sottoscritta adirà, senza ulteriore indugio, un contenzioso per tutelare tutto coloro che hanno maturato legittime aspettative.

Cordiali saluti,

Segretario Generale

(Claudia Ratti)

SCORRIMENTO 21 QUATER def

 

 

AAA Accordi cercasi: F.R.D. 2020 e 2021 e progressioni economiche

27th Ott
2022
Non Attivo

SOLLECITO PROGRESSIONI ECONOMICHE e FRD 2020-2021

Spiace accogliere il Sig. Ministro ed il Sig. Capo di Gabinetto con una comunicazione come la presente ma, purtroppo, i ritardi sono tali che non ho potuto lasciare spazio ai “convenevoli”.

Pertanto, significo che:  

  1. in data 21 dicembre 2021 veniva sottoscritta l’ipotesi di Accordo FRD 2020- 2021 e, a distanza di quasi un anno, non solo non si è sottoscritto l’accordo definitivo (indispensabile per il pagamento dei compensi accessori) quanto non si è ricevuta alcuna informazione specifica.

In occasione della riunione dell’ 11 luglio 2022 l’Amministrazione comunicava alle OO.SS. la mancata certificazione dell’ipotesi di accordo concernenti i criteri di pagamento del FRD relativo agli anni 2020 e 2021 a causa di rilievi, non documentati, formulati dagli organi di controllo.

  1. In data 24 giugno 2022 il Tribunale di Roma, su ricorso della scrivente sigla, statuiva:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  1. Tale provvedimento, non solo non è stato ancora ingiustificatamente eseguito dal Ministero della Giustizia quanto è stato anche depositato, legittimamente, un ricorso in opposizione (nonostante la condanna del Ministero al pagamento delle spese legali e le lapalissiane inadempienze).
  1. In data 12/07/2022 veniva sottoscritta l’ipotesi di accordo concernente gli sviluppi economici all’interno delle aree, dopo estenuanti e legittime rivendicazioni, ma nonostante, il ritardo pluriennale ed a distanza di quattro mesi dalla sottoscrizione dell’ipotesi di accordo, ancora silenzio.

 

  1. Non solo, da informazioni ricevute per vie brevi, da fonti estranee al Ministero della Giustizia, parrebbe che gli organi di controllo siano ancora, da mesi (dal mese di aprile per la precisione), in attesa dei chiarimenti, in particolare avrebbero rilevato che le risorse riservate alla contrattazione integrativa di sede sono destinate esclusivamente ai trattamenti economici correlati alla performance organizzativa, alla performance individuale alla performance volta a riconoscere incrementi di produttività conseguiti per effetto dei nuovi modelli organizzativi e di servizio connessi al lavoro agile e non ad altro genere di indennità.

Se tale informazione fosse vera, e mi auguro che non lo sia, sarebbe una gravissima omissione, un comportamento inqualificabile che comporta ingiustificati danni economici ai lavoratori del Ministero della Giustizia nonché un evidente comportamento antisindacale.

Tuttavia, nel rispetto delle relazioni sindacali improntate alla correttezza e trasparenza, si

CHIEDE

  • di accertare i motivi per cui ad oggi le ipotesi di accordo in oggetto non hanno avuto seguito;
  • di conoscere le date di trasmissione agli Organi di controllo dei chiarimenti;
  • di essere convocati per la sottoscrizione degli Accordi definitivi.

 

Si comunica fin d’ora che trascorsi inutilmente 10 giorni dal ricevimento della presente, la scrivente sarà costretta, suo malgrado, ad avviare ulteriori azioni per far valere le ragioni dei propri iscritti.

Cordiali saluti,

Segretario Generale

(Claudia Ratti)

Oggetto: Provvedimento della Corte d’Appello di Bologna. Interruzione erogazione buoni pasto – Funzionari Addetti UPP

27th Ott
2022
Non Attivo

Con il provvedimento in oggetto indicato, è stata disposta l’interruzione dell’erogazione dei buoni pasto maturati a seguito dell’osservanza dell’orario di lavoro delle ore 7,12 giornaliere nei confronti dei Funzionari UPP in servizio presso i Tribunali del distretto.

Ciò sul presupposto che, essendo sorti dubbi sulla compatibilità del sopracitato orario di lavoro con le funzioni alle quali gli Addetti UPP sono preposti, si è ritenuto opportuno porre apposito quesito al Ministero, condizionando pertanto la liquidazione alla risposta che dovrà pervenire.

La scrivente Sigla contesta la succitata decisione, posto che i dipendenti in questione si sono attenuti ad una decisione della dirigenza degli Uffici di destinazione che, a nostro parere, risultano conformi a quanto previsto nel contratto individuale di lavoro e nel CCNL.

Al riguardo si richiama il punto C “ORARIO DI LAVORO E FERIE “del contratto stipulato “Ai sensi degli artt. 54 e 55 del vigente CCNL l’orario di lavoro settimanale è di 36 ore ed è articolato dal dirigente responsabile dell’Ufficio di destinazione”.

Ciò detto, la disposizione contrattuale specifica che l’articolazione oraria è una decisione di spettanza della dirigenza, senza specificare deroghe o limiti. Inoltre, nel caso degli UPP il contratto di lavoro rinvia alle norme per i lavoratori a tempo determinato. In particolare, all’art.55    si stabilisce che “Al personale assunto a tempo determinato si applica il trattamento economico e normativo previsto dalla contrattazione collettiva vigente per il personale assunto a tempo indeterminato, compatibilmente con la natura del contratto a termine e con le precisazioni seguenti”, tra le quali ultime non risultano deroghe relative all’orario di lavoro.

Si aggiunge che la circolare del 21 dicembre 2021 ”Reclutamento, mansioni, formazione e modalità di lavoro dei primi 8.250 addetti all’ufficio per il processo assunti ai sensi del decreto-legge n. 80 del 2021” al punto 12 precisa che “La normativa primaria consente anche una più elastica modulazione degli orari del lavoro, così da armonizzare la presenza fisica in ufficio con le necessità di servizio (ad esempio, imponendo, uno o più giorni alla settimana, una presenza pomeridiana, così da permettere un confronto con i magistrati al termine delle udienze (..)”.

Si richiama, inoltre, una risposta del Ministero ad un quesito posto dalla Procura Generale che si allega avente specificatamente ad oggetto l’orario europeo in cui si specifica che è compito della dirigenza valutare quale sia l’articolazione oraria più efficiente per il personale e al fine di garantire il corretto svolgimento dei servizi. Nella stessa risposta si conclude che non sussistono in linea di principio motivi ostativi ad un ampliamento del numero dei dipendenti che possano svolgere la prestazione lavorativa secondo la modalità dell’orario europeo.

Per quanto sopra evidenziato è ingiusto privare i lavoratori di un diritto già riconosciuto.

Si chiede, pertanto, che in attesa dei chiarimenti richiesti vengano liquidati i buoni pasto maturati.

Distinti saluti

Segretario Generale

(Claudia Ratti)

PROT. 68 UPP Buoni Pasto

 

Onorevole Ministro Nordio,

25th Ott
2022
Non Attivo

Prot . 69 Lettera Ministro Carlo Nordio

Ill.mo Ministro,
accolgo con gradimento, speranza, fiducia ed ottimismo la Sua nomina in un Dicastero tra i più prestigiosi, eppur problematici, della Pubblica Amministrazione italiana.

I dipendenti del Ministero della Giustizia sono da anni, per accogliere il titolo di un Suo lavoro … “in attesa di giustizia” e ne spiego le motivazioni.

Da anni auspichiamo una riforma del personale che non rincorri le urgenze ma che si ispiri ad un progetto organico al centro del quale deve esserci il lavoratore del Ministero della Giustizia che attende di essere notato e premiato per la sua dedizione, professionalità e competenza dimostrata sul campo.

Una riforma che ricomprenda tutti i lavoratori ad oggi in servizio, a tempo determinato o indeterminato con l’impegno per il futuro di non creare ulteriori precari.

Riqualificazione professionale, revisione della dotazione organica, applicazione del CCNL con la revisione dei profili, la creazione della IV area, le posizioni organizzative, la creazione delle famiglie professionali, per citare le più importanti, sono temi sottovalutati nonostante l’indispensabile contributo del personale amministrativo in una macchina complessa e vorticosa come quella della Giustizia ed il cui funzionamento non dipende solo dall’attività giurisdizionale e dalle, sia pure necessarie, riforme processualistiche.

Riteniamo necessario rivedere l’attuale sistema a struttura “feudale”, nel quale diritti, doveri ed oneri devono essere oggettivamente bilanciati.

Tra i principali ostacoli al processo di rinnovamento dell’organizzazione giudiziaria – sotto il profilo della gestione degli uffici giudiziari e del personale amministrativo -riteniamo esserci quello della cd. doppia dirigenza, pensiamo che il miglioramento dell’amministrazione giudiziaria deve passare da una rivisitazione del ruolo e della capacità del dirigente amministrativo, attualmente depotenziato per la presenza di un Capo Ufficio di estrazione “magistratuale”, spesso brillante ma che ha una carriera ed una mission differente dalla gestione del personale.

Lei mi insegna che la separazione dei poteri è uno dei principi giuridici fondamentali dello Stato di diritto, perché non attuarla? Per l’organizzazione e la gestione del personale è necessario acquisire le tecniche manageriali per programmare e raggiungere obiettivi secondo un corretto rapporto tra risorse impiegate, risultati raggiunti e soddisfazione del personale gratificato, attualmente logorato e mortificato da pregiudizievoli e falsi stereotipi come quello di fannulloni che – ci auguriamo – non ritorni ad infangare tutti coloro che, con abnegazione, contribuiscono al buon funzionamento della Giustizia, nonostante le innumerevoli difficoltà.

Quando si avvierà la discussione per il nuovo CCNI considerando che il termine per la previsione delle famiglie professionali è già scaduto?

Il nuovo CCNL Comparto Funzioni Centrali è innovativo anche per l’ordinamento professionale, ha previsto l’istituzione della IV area delle alte professionalità che la Federazione che rappresento richiede (sia pur con il nome di vice dirigenza) da circa un ventennio. Quanto tempo passerà per vederne la luce? Sarebbe la naturale collocazione per i lavoratori che da decenni stanno mettendo a disposizione del buon andamento della macchina giustizia la loro professionalità ed i titoli culturali e professionali acquisiti nel tempo.

Perché non si coglie l’occasione del nuovo CCNI per prevedere la famiglia professionale degli “addetti Ufficio Processo”, incardinando le migliaia lavoratori in servizio trasformando il rapporto di lavoro a tempo indeterminato e dando la possibilità a chi è in servizio da molti anni di cambiare attività?

Quanto tempo passerà per il completamento della procedura prevista dall’art.21 quater Decreto-Legge posto che alla base della norma c’è la necessità di “sanare i profili di nullità, per violazione delle disposizioni degli articoli 14 e 15 del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) comparto Ministeri 1998/2001, delle norme di cui agli articoli 15 e 16 del contratto collettivo nazionale integrativo del personale non dirigenziale del Ministero della giustizia quadriennio 2006/2009 del 29 luglio 2010, assicurando l’attuazione dei provvedimenti giudiziari in cui il predetto Ministero è risultato soccombente, e di definire i contenziosi giudiziari in corso”…?

Perché le procedure non sono mai state avviate per molti profili professionali?

E perché non sanare, in via generale, la situazione con il prossimo Contratto Integrativo? Quale migliore occasione per ripartire allocando nella giusta area ciascuna professionalità?

Quanto tempo passerà per l’azzeramento della prima area? C’è un accordo sottoscritto nel 2010 e mai attuato, nonostante la copertura economica.

Perché la valutazione e progressione del personale è sempre tanto lenta? Non tutti i lavoratori hanno avuto la possibilità di ottenere il passaggio economico a causa dei blocchi silenziosi del Ministero.

Perché la discussione e l’applicazione degli accordi sul trattamento accessorio nel Ministero della Giustizia avviene con tanti anni di ritardo? Il 24 giugno 2022 abbiamo ottenuto dal Tribunale di Roma la condanna del Ministero per comportamento antisindacale con la conseguente condanna di €. 3.000 per le spese legali. Dopo un primo passo la macchina burocratica si è di nuovo bloccata nel silenzio generale.

Perché non si risolve definitivamente la questione di tutti gli operatori assunti a tempo determinato che da anni si vedono rinnovare il contratto?

Perché non si applicano gli accordi che si firmano?

Che fine hanno fatto la “rimodulazione profili esistenti ” e la “rimodulazione della figura professionale del Direttore amministrativo, con nuova denominazione di Direttore, consentendone l’accesso al personale in servizio in tutti gli attuali profili di funzionario, con almeno 7 anni di servizio nella relativa qualifica ” previste dall’accordo del 26 aprile 2017?

Perché creare il “Dipartimento per la transizione digitale della giustizia, l’analisi statistica e le politiche di coesione” e non renderlo autonomo nella gestione del personale, riconoscendone in pieno la specificità del personale? È il modo migliore per decretarne aprioristicamente il fallimento.

Perché non correlare la performance e il conseguente premio del dirigente alle attività del personale? Nessun dirigente potrebbe ottenere da solo i risultati desiderati/programmati se il personale delle qualifiche funzionali non collaborasse al meglio.

Queste e tante altre sono le domande che non vorremmo più fare perché il nostro impegno, e quello di tantissimi lavoratori, è per il riconoscimento e la premialità delle alte professionalità esistenti nella Pubblica Amministrazione consentendo a ciascun lavoratore di esprimersi per quelle che sono le proprie attitudini e capacità passando da una valutazione obiettiva e giusta, perché non chiediamo ingiustificate corsie preferenziali ma chiediamo rispetto.

Far passare il tempo disapplicando tutti gli accordi dimostra scarso rispetto per chi, ogni giorno, lavora.
Confintesa FP è fin da subito pienamente disponibile al “Dialogo sulle riforme possibili” !

Cordiali auguri,

Segretario Generale
Claudia Ratti

UPP risorse da non perdere

20th Ott
2022
Non Attivo

Onorevole Ministro,

sia pur a fine mandato, La prego di accogliere queste nostre osservazioni.

I dati pubblicati sul sito del Ministero della Giustizia sui risultati raggiunti medio tempore e, dunque, a solo pochi mesi dall’assunzione degli Addetti all’Ufficio del Processo, dimostrano che, ove ben “utilizzati”, tale figura professionale occorra per l’efficientamento di tutto il sistema Giustizia.

I colleghi hanno dato un importante “scossone” ad annose e difficili problematiche, come l’abbattimento dell’arretrato nel civile o la riduzione della durata dei processi penali.

Non solo. Superate le prime perplessità in chi abbia paventato il nascere di dissidi e malesseri nel rapporto con il personale giudiziario da anni in servizio, gli addetti UPP hanno acquisito una loro  professionalità rilevandosi valido supporto nei servizi di cancelleria e sopperendo alla grave carenza di organico.

Queste risultanze devono, allora, far seriamente riflettere sulla loro stabilizzazione  e sulle modalità a mezzo delle quali procedere alla stessa per coloro che lo meritano.

Di certo, a nostro avviso, disperdere queste unità sarebbe un fallimento per svariate ordini di ragioni tutte, però, riconducibili al funzionamento della Giustizia, alla customer satisfaction e a ciò che ci chiede l’Europa per diventare un Paese competitivo e con un sistema giudiziario efficiente.

Siamo convinti, e lo ripetiamo spesso, che il Ministero della Giustizia ha una visione troppo miope dell’organizzazione del proprio personale, una visione a breve termine che si sta rivelando un continuo fallimento specialmente nel confronto con le altre Amministrazioni.

La mancanza di premialità, la difficoltà a garantire una sede di servizio vicina ai propri interessi, l’assenza di una prospettiva di carriera, l’assenza di incentivi economici con un trattamento accessorio pressoché nullo e la lentezza della burocrazia ministeriale nella gestione del personale (FRD, CCNI, in netto ritardo) rendono non più competitivo il Ministero della Giustizia rispetto a tante altre amministrazioni pubbliche.

Si pensa di assumere nuovo personale precario pari a ben ottomila unità invece di iniziare a tracciare con lungimiranza, un disegno organizzativo complessivo che preveda, tra le altre, l’inserimento degli UPP già assunti nell’organico della Giustizia in maniera stabile, mettendo fine al precariato delle assunzioni e mirando, piuttosto, ad un sistema performante affrancato dalle disfunzioni in essere.

Perché non sfruttare risorse già formate e sulle quali gli uffici hanno notevolmente investito, pensando anche alla creazione di una specifica famiglia professionale?

E bisognerebbe farlo anche in tempi celeri in quanto i concorsi avviati nell’ultimo biennio consentono ai vincitori, molti di essi attuali UPP, di scegliere Amministrazioni che offrono un contratto a tempo indeterminato e risultano più competitive sul piano del trattamento economico, normativo e di elasticità nel venir incontro alle esigenze del lavoratore. Ciò sarebbe in linea, tra l’altro, con il decreto legislativo n. 151/2022 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 17 ottobre contenente norme sull’ufficio per il processo con la creazione di un ufficio del processo civile e penale e l’inserimento tra i componenti anche del “personale di cui agli articoli 11 e seguenti   del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, convertito, con modificazioni dalla legge 6 agosto 2021, n. 113” (art. 4).

Il peso del Ministero della Giustizia è emerso in tutta evidenza dal confronto con altre Amministrazioni che, con emendamento inserito al Senato sono riuscite ad inserire l’art. 35 bis del  DL 115 del 9/8/2022 ed hanno dato ai “Precari del PNRR” una prospettiva di trasformazione in un contratto tempo indeterminato a partire dal 2027.

A parere di chi scrive, non v’è altro modo di uscire dalle attuali condizioni se non quello di una lungimirante e coraggiosa scelta che si prefigga lo scopo di ristabilire basi sicure e stabilità per i lavoratori e, per il loro tramite, del prestigio del Ministero della Giustizia.

Questa la posizione molto chiara della scrivente O.S. che verrà sostenuta anche nel futuro perché se è vero che i Ministri passano con i Governi, lasciando un segno, è altrettanto vero che i lavoratori restano e danno continuità all’organizzazione.

Chi scrive prima di essere una Sindacalista è un lavoratore, orgoglioso, del Ministero della Giustizia e farà tutto quel che è nelle proprie possibilità per essere la migliore portavoce di tutti i colleghi.

Nel ringraziarLa per la Sua attenzione Le porgo Cordiali saluti

PROT. 67 UPP una risorsa da non perdere

RIPAM: GLI ULTIMI SONO I PRIMI

19th Ott
2022
Non Attivo

PROT.66 SCORRIMENTO GRADUATORIE

Flash 24 GLI ULTIMI SARANNO I PRIMI

La storia, come sempre, si ripete ciclicamente anche con le “brutture” che potrebbero essere evitate, ed è così che le Amministrazioni hanno comunicato al RIPAM ulteriori sedi ambite dal personale che ha già assunto servizio.

Purtroppo, storia simile è già accaduta nel caso del concorso da Assistenti Giudiziari e se Confintesa ha perso la battaglia legale intentata per difendere il personale, secondo noi, il Ministero della Giustizia ha perso una battaglia morale ottenendo l’effetto indesiderato della fuga verso altre Amministrazioni che pagano meglio e premiano di più, salvo poi invocare le carenze di organico. 

Abbiamo chiesto un colpo di coda, un ravvedimento, di un Governo che ha ormai esaurito il suo mandato chiedendo di dare la possibilità di scegliere le sedi messe a disposizione degli idonei prioritariamente ai vincitori, differendo il termine della scelta e modificando le sedi già pubblicate.

Ma perché non avere una visione a medio termine basata sulle questioni importanti, una riorganizzazione del personale in servizio a tempo indeterminato e determinato, con la stabilizzazione di tutti coloro che lo meritano veramente, un CCNI innovativo e premiante?

Che sogno è? Il nostro, per una Giustizia che funziona.

DGMC: SOTTOSCRITTO ACCORDO DI SEDE 2019

18th Ott
2022
Non Attivo

Conclusa la contrattazione decentrata per la ripartizione del Fondo di sede del FUA per l’anno 2019 per il personale appartenente al Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità.

Nessuna novità rilevante, rispetto agli anni precedenti in quanto, stante l’esiguità delle risorse assegnate, non si è potuto far altro che ricalcare quanto già proposto e concordato per il FUA 2018.

 La decisione, invero dal sapore amaro, di sottoscrivere l’Accordo è stata determinata dalla necessità di non penalizzare ulteriormente i lavoratori, già danneggiati dal ritardo con il quale l’Amministrazione Centrale sta procedendo e dall’impossibilità di procedere alla contrattazione per il FUA 2020 e 2021 a causa dei rilievi sollevati al FD dagli organi competenti.

Confintesa Fp auspica che i maggiori fondi annunciati per gli anni 2021 e 2021 possano essere utilizzati per valorizzare cospicuamente il merito e le eccellenze, destinando quindi una quota maggiore dell’attuale 30% alle “ulteriori particolari posizioni di lavoro” segnalate dai vari uffici Dirigenziali in quanto certamente in un Dipartimento, quale quello in questione, valorizzare soltanto 16 unità (pari al 10% del totale del personale) è a dir poco svilente.

Restiamo in attesa che il Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria definisca tempestivamente i rilievi che hanno impedito la contrazione per il FUA 2020 – 2021 al fine di poter procedere alla tanto attesa, quanto meritata, ripartizione del Fondo.

Segretario Generale

(Claudia Ratti)

QUO VADO? La nostra bacheca al vostro servizio

13th Ott
2022
Non Attivo

Ormai tanti anni fa la nostra Federazione ha realizzato un sistema on line di inserimento delle richieste di scambi di sede, nel corso degli anni sono state inserite migliaia di richieste, moltissime andate a buon fine perché gli scambi raramente trovano ostacoli dell’Amministrazione.

Molti colleghi sono stati soddisfatti e, evidentemente, lo siamo stati anche noi perché volevamo rendere un buon servizio ai nostri iscritti e ci siamo riusciti.

La procedura è semplicissima: collegati al sito https://www.confintesafp.it/form-bacheca-scambi/ ed inserisci tutti i dati e, dopo la nostra approvazione, la richiesta viene pubblicata ed è visibile a tutti; chi consulterà la bacheca leggerà solo la qualifica, la sede di servizio attuale e la sede desiderata del lavoratore disponibile allo scambio ed ogni altro dato verrà trattato nel rispetto della privacy.

Chiunque sia interessato al trasferimento può pubblicare la sua inserzione, gratuitamente e senza iscrizione al nostro sindacato, maggiori saranno le inserzioni più alto saranno le possibilità di successo negli scambi. La segreteria del Coordinamento Giustizia acquisisce i dati e li incrocia con quelli di altri colleghi, se ci sarà la possibilità di uno scambio con un collega di pari qualifica nella sede del comune dove vorresti essere trasferito verrai avvisato e, se nostro iscritto, seguiremo la tua domanda di scambio presso il Ministero.

Qualche precisazione è d’obbligo:

  • L’Amministrazione non concede scambi, per ora, a chi ha superato un concorso distrettuale; dunque, a chi ha volontariamente scelto la propria sede di servizio al momento del concorso.

 

  • La nostra bacheca scambi è uno strumento, GRATUITO, a disposizione di tutti i colleghi che si vogliono avvicinare alle proprie famiglie e non ci presteremo a “giochi” di nessun tipo che possano mettere in cattiva luce il buon nome di CONFINTESA e la stessa funzionalità dell’Amministrazione.

Segretario Generale

(Claudia Ratti)

FLASH bacheca scambi 2022

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