“OVE POSSIBILE” L.104/92 e dintorni
Il Ministero della Giustizia non agevola la mobilità dei lavoratori che assistono persone disabili ma, al contrario, rigetta tantissime istanze di trasferimento ad altra sede e trincerandosi dietro generiche “esigenze di servizio” o addirittura sostenendo che il diritto del lavoratore alla scelta della sede più vicina al parente in difficoltà può essere esercitato soltanto al momento dell’assunzione e non anche durante il rapporto di lavoro, a differenza di altre Amministrazioni pubbliche (Ministero della Pubblica Istruzione, Sanità, Trasporti, Enti locali, etc.). Tale comportamento va ad incidere negativamente sulla salute psico-fisica del lavoratore e sulla qualità della prestazione lavorativa, anche in termini di inutili sprechi economici per assenze continue dei dipendenti a vario titolo ed di malcontento ed insofferenza sul posto di lavoro.
La recente sentenza della Cassazione (n.28320 del 19/11/2013) ha riconosciuto l’applicabilità del diritto a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina per chi assiste persone disabili non solo all’inizio del rapporto di lavoro mediante la scelta della sede, ma anche nel corso di rapporto mediante richiesta di trasferimento.
Precisiamo che riteniamo che i lavoratori che fruiscono dei benefici della L.104/92 non devono sovrapporsi agli altri lavoratori ma occorre riconoscere percorsi diversi negli interpelli, diversamente verifichiamo che a fronte di interpelli con scadenza indefinita, i pochi posti a disposizione siano coperti da lavoratori con L.104/92.
Abbiamo chiesto urgente convocazione per la definizione dei criteri di attribuzione del diritto al trasferimento ad altra sede durante il rapporto di lavoro in presenza dei requisiti previsti dalla L.104/92. Non dimentichiamo che la recentissima procedura di mobilità ha lasciato scoperte tantissimi posti (anche perché non messi a disposizione), che non è ancora dato sapere che ne sarà del personale degli uffici del Giudice di Pace in fase di soppressione (lo sapremo qualche giorno prima della chiusura?), che il Ministero è in fase di acquisizione di nuovo personale dall’esterno … in quali sedi?
Ci auguriamo che tutto sia preceduto dal “previo interpello” dove vengano messi a disposizione tutti i posti disponibili.
Che il Ministero della Giustizia fosse specializzato nell’armare l’un contro l’altro i lavoratori lo verifichiamo da anni (oltre un decennio), ma vogliamo ancora credere che le esigenze ed i diritti di tutti vengano riconosciuti.
Il Coordinatore Nazionale
Claudia Ratti
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