PROCESSO PENALE TELEMATICO MAL FUNZIONANTE, DI CHI È LA COLPA?

Non Attivo

Siamo alle solite: qualcosa non funziona e, per l’ennesima volta, si cerca un capro espiatorio. Questa volta, la colpa ricade sul personale, lo stesso personale che da anni vive una condizione di insufficienza e demansionamento, costretto ad aspettare progressioni di carriera, una collocazione adeguata e, di fatto, il rispetto degli accordi siglati, spesso disattesi.

Il personale del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria si trova ancora una volta in una situazione di totale indifferenza da parte del Ministro, e ora è considerato dall’Avvocatura come il principale responsabile dei fallimenti del Processo Penale Telematico, un sistema che, purtroppo, non sta funzionando come dovrebbe.

La mancanza di formazione adeguata è evidente: in molti casi non si è mai avuta una preparazione concreta e mirata, poiché la priorità del Ministero è stata quella di “lanciare” il prodotto senza una pianificazione formativa seria e coerente. È giusto chiedersi: è colpa del personale se si è posto in secondo piano un aspetto così fondamentale come la formazione?

E’ possibile che ci sia una parte di responsabilità derivante dalla mancanza di reazione attiva da parte del personale stesso. Questo, infatti, è abituato a lavorare con professionalità e competenza, mantenendo un atteggiamento stoico e abbassando la testa, continuando a operare anche di fronte a difficoltà crescenti, lamentandosi, ma senza mai reagire in modo costruttivo.

È fondamentale, quindi, riconoscere l’impegno e la dedizione di chi lavora nel sistema giudiziario, piuttosto che scaricare sul personale le colpe di un sistema che ha bisogno di riforme radicali e di un’attenzione reale alle problematiche correnti. Solo con una visione di insieme e una vera valorizzazione delle risorse umane si potrà realmente migliorare la situazione e garantire un’adeguata funzionalità al Processo Penale Telematico e, più in generale, all’intera organizzazione giudiziaria. La formazione, il rispetto degli accordi e l´ascolto delle esigenze del personale non devono essere ulteriori opzioni, ma elementi fondamentali per il progresso del nostro sistema giuridico.

Maria Stella Reitano

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