Quando essere un autista di automezzi speciali diventa pericoloso
Venerdì 11 aprile a Torino un gruppo di 3 uomini incappucciati ha aspettato sotto casa, aggredito, picchiato e ferito con un coltellino l’autista del P.M. Antonio Rinaudo titolare di molte inchieste sui violenti NO-TAV.
Il nostro collega, Giuseppe Cangiano, definito mentre lo aggredivano “servo dei servi”, in realtà è semplicemente un pubblico dipendente che svolge il suo lavoro. Accompagna il magistrato nei suoi spostamenti.
I nostri autisti, lo ricordiamo, fanno parte del personale amministrativo del Ministero della Giustizia ma spesso, a parità di stipendio, si trovano a vivere situazioni rischiose. Se al Magistrato viene assegnata una scorta, loro sono lì alla guida dell’auto senza preparazione specifica, senza armi, a rischiare la vita insieme al Magistrato e senza alcun riconoscimento.
Rappresentano la parte debole, quella più facile da aggredire per mandare un “segnale” ad altri più potenti ma inavvicinabili.
La nostra Organizzazione Sindacale esprime piena solidarietà al collega e condanna quest’episodio come condanna tutte le forme di violenza che tentano di sostituire la democrazia e colpiscono persone indifese, cittadini, lavoratori.
Il Coordinatore Nazionale
Claudia Ratti