Richiesta unitaria per Emendamento 4.12 al DDL S.989
Roma 22 gennaio 2019
Al Ministro della Giustizia
On.le Alfonso Bonafede
e, p.c., :
Al Sottosegretario con delega al personale
On.le Vittorio Ferraresi
Al Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria
dr.ssa Barbara Fabbrini.
Oggetto: Emendamento 4.12 al DDL S.989 di conversione D.L. 135/2018.
Le scriventi organizzazioni sindacali esprimono la più viva preoccupazione per l’emendamento 4.12 al DDL S.989 di conversione del DL 135 del 14 dicembre 2018, al momento in discussione al Senato.
Detto emendamento mira ad introdurre un istituto ad oggi sconosciuto nel nostro ordinamento, ovvero la possibilità per la parte istante, tramite l’avvocato, di dare in proprio esecuzione diretta a un provvedimento giudiziale di rilascio immobile. La preoccupazione è anche dovuta al fatto che, malgrado la sua evidente improponibilità, lo stesso ha ricevuto parere non ostativo da parte della Commissione Giustizia.
Sono evidenti le distorsioni che si possono creare e i rischi di abuso, per lo più in danno di soggetti “deboli” (gli stessi soggetti che la modifica dell’art.560 c.p.c. in corso di elaborazione mira in qualche maniera a tutelare).
In una nota del 20 novembre 2008 l’Ufficio Legislativo di Codesto Ministero, esprimendo un autorevole parere su una vicenda diversa (la proposta di liberalizzazione della professione di ufficiale giudiziario), ma taluni profili di analogia con la situazione attuale, osservava: “Suscita perplessità la possibilità…di rimettere alle parti la scelta del libero professionista al quale rivolgersi per chiedere di esercitare poteri pubblici giurisdizionali e
paragiurisdizionali attinenti alla sfera della sovranità nazionale. Ciò senza che siano previste sufficienti garanzie di terzietà, di indipendenza e di trasparenza dell’operato del professionista medesimo”, aggiungendo che ciò sarebbe “difficilmente conciliabile con l’esercizio di funzioni
giurisdizionali o paragiurisdizionali, tanto più se si tiene conto dei pericoli, per le predette garanzie, derivanti dall’esercizio privato di siffatti pubblici poteri in delicati ambiti territoriali.”
Nel condividere appieno queste osservazioni e preoccupazioni per lo Stato di Diritto, crediamo che esse siano valide anche oggi per tutte le proposte orientate in direzione dell’esternalizzazione di pubbliche funzioni giurisdizionali e paragiurisdizionali, come quella citata o altre in attesa di discussione (ad esempio il DDL C. 1475, riguardo ai pignoramenti presso terzi).
Nell’ultimo periodo abbiamo aperto un confronto sindacale per l’ammodernamento e il potenziamento del ruolo dell’ufficiale giudiziario, nonché per l’applicazione concreta di leggi e strumenti già oggi esistenti, ma inattuati. Un tavolo tecnico è stato all’uopo istituito e sta procedendo nei i lavori con spirito collaborativo e costruttivo.
Appare evidente la discrasia delle sopra descritte iniziative legislative con tale percorso condiviso.
Chiediamo pertanto:
1) un chiarimento da parte del Ministro sulla tematica specifica e sui progetti di medio-lungo periodo per l’UNEP;
2) un intervento dell’Ufficio Legislativo coerente con gli orientamenti espressi in passato;
3) l’integrazione del tavolo tecnico in corso con un membro della segreteria del gabinetto, per raccordare il percorso tecnico con quello politico;
4) la piena attuazione dell’art.492 bis CPC.
Infine si deve rappresentare che un mancato intervento sulla vicenda in questione -assai urgente, stante la ristretta tempistica per la conversione del DL – non potrà che essere interpretato come una chiusura anticipata e forzata del tavolo di lavoro (vanificato di fatto dall’iniziativa legislativa) e condurre le scriventi alla valutazione delle conseguenti iniziative da intraprendere.
Nel restare in attesa di cortese riscontro si porgono distinti saluti.
Confsal- Unsa (Battaglia) FPCGIL (Meloni) CISL FP (Marra) UILPA (Amoroso) Confintesa FP (Ratti)