RILANCIO DELLA GIUSTIZIA PENITENZIARIA E TUTELA DEI LAVORATORI

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Pubblichiamo di seguito la nota inviata in data 7 ottobre 2021 al Ministero per segnalare le gravi criticità che attengono al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

PROT. 72 – 2021 – RILANCIO DELLA GIUSTIZIA PENITENZIARIA E TUTELA DEI LAVORATORI

 

OGGETTO: RILANCIO DELLA GIUSTIZIA PENITENZIARIA E TUTELA DEI LAVORATORI

Con la presente CONFINTESA FP intende segnalare, ancora una volta e con maggiore forza, i punti salienti del suo progetto per il rilancio del sistema della giustizia penitenziaria, evidenziando le maggiori criticità che il personale deve quotidianamente affrontare sui posti di lavoro.

CONFINTESA FP convintamente ritiene che l’occasione data dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenti per la giustizia un punto fondamentale per il rilancio del Paese. La capacità di produrre
innovazione sul piano organizzativo, la dematerializzazione di tutte le procedure (concorsuali e gestionali) oltre che una rapida accelerata verso il digitale rappresentano i problemi principali che da anni caratterizzano la nostra Amministrazione, soprattutto quella penitenziaria.

Parallelamente CONFINTESA FP propone un progetto di riforma delle carriere che possa assicurare al personale delle funzioni centrali (al pari di quello appartenente ai ruoli della Polizia Penitenziaria) una possibilità di progressione fino alla dirigenza che riguardi tutte le figure: il ruolo amministrativo, il ruolo di servizio sociale, il ruolo pedagogico. Sono anni che viene ripresa l’inspiegabile differenzazione che Questa Amministrazione attua sul piano pratico tra dipendenti che convivono negli stessi posti di lavoro e alimenta disparità di trattamento e ingiustizie.

È necessario rendere compatibili e coerenti gli inquadramenti formali con le attività effettivamente svolte dal personale. Inoltre il DPCM n.84 del 15 giugno 2015, riguardante il “regolamento di organizzazione del Ministero
della Giustizia e riduzione degli uffici dirigenziali e delle dotazioni organiche”, nonché i successivi decreti attuativi che hanno ridefinito l’organizzazione dei dipartimenti in cui è articolato il Ministero, si
proponevano di elevare l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa attraverso la riqualificazione delle risorse e l’eliminazione di duplicazione di funzioni e gestioni che – a distanza di anni – spiace smentire.

Ma non solo, nella proposta del POLA trasmessa a inizio anno erano numerose le procedure concorsuali che avrebbero dovuto porre fine alla ormai annosa carenza acuitasi con il piano massiccio di pensionamenti attuato con QUOTA 100. Siamo a fine anno è ancora molti dei concorsi previsti non sono terminati (solo per alcuni di essi sono previste in questo mese le prove preselettive), altri – già autorizzati – non sono ancora stati banditi (131 unità di Funzionari contabili).

A ciò aggiungasi l’indispensabile urgenza di ridefinire la dotazione organica del personale delle funzioni centrali del DAP, che risulta inadeguata rispetto ai carichi di lavoro che diventano sempre più gravosi. Ad oggi, la dotazione organica del personale delle funzioni centrali, afferenti alle diverse professionalità che agiscono nel sistema penitenziario é ampiamente al di sotto delle 5027 unità previste. A tale mancanza viene spesso posto rimedio ricorrendo ai lavoratori della Polizia Penitenziaria che non sono certamente formati nelle varie aree di competenza (pedagogica, contabile e amministrativa).

La scarsissima formazione del personale delle Funzioni centrali, la mancanza di adeguata formazione tecnica da parte di tutto il personale sia di Area III che di Area II e l’inadeguata e insufficiente dotazione
informatica fornita dall’Amministrazione, stanno determinando evidenti disagi peggiorati durante la gestione della pandemia e il ricorso massiccio al lavoro agile.

CONFINTESA FP ha più volte rappresentato il deficit tecnologico che caratterizza l’Amministrazione penitenziaria, ma si deve ancora una volta constatare che le problematiche non sono state risolte. Anzi è evidente che il personale è spesso vessato anche nei diritti primari, come la decurtazione
dell’indennità penitenziaria a seguito di assenza per malattia in virtù dell’art. 71 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito in legge 6 agosto 2008, n. 133, da cui sono esclusi i Dirigenti penitenziari
ed il personale della polizia penitenziaria.

Anche l’accorpamento della maggior parte dei profili tecnici di Area 3 (Statistici, Ingegneri, Architetti, Comunicatori, Bibliotecari con il contratto integrativo del 2010 art.17) ha generato una situazione paradossale secondo cui nessun concorso per il turnover è possibile con evidente penalizzazione di figure importantissime per l’Amministrazione Penitenziaria e presenti negli altri Dipartimenti del Ministero.

CONFINTESA FP chiede quindi l’immediato ripristino di tutti i citati profili di funzionari.

Infine, la scarsa volontà dimostrata nel costruire un corretto sistema di relazioni sindacali porta a gravi lesioni dei diritti dei lavoratori, come sta accadendo ad esempio sul FUA 2019, ossia il salario accessorio dei lavoratori per le prestazioni rese nell’anno 2019, per cui nonostante sia stata sottoscritta l’ipotesi di accordo, ancora oggi, malgrado le nostre ripetute sollecitazioni, non è arrivata la convocazione per la
firma ufficiale dello stesso.

Cordiali Saluti.

IL REFERENTE NAZIONALE CONFINTESA FP DAP
(Gabriele CAPOZZI)

Valentina Pagano

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