SALUTE E SICUREZZA SIA!
Circolare DPI e DISP. rev. 2.05
CIRCOLARE preliminare su avvio fase due
Dopo il fallimento (o meglio … il boicottaggio) della riunione del 30 aprile durante la quale alcune OO.SS. hanno posto delle pregiudiziali politiche e non di merito ostative al buon esito dell’accordo, il Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, dott.ssa Fabbrini, ha trasmesso agli uffici giudiziari ed alle OO.SS. la Circolare “per la prevenzione della diffusione del contagio da coronavirus con le prime direttive organizzative per l’avvio della c.d. fase due”. Nella Circolare di ben 17 pagine sono andati persi gran parte dei nostri contributi che l’Amministrazione aveva recepito nella seconda bozza di accordo che, noi, eravamo pronti a firmare.
Cosa è andato perso? Principalmente …
- La flessibilità nell’utilizzo degli strumenti contrattuali sull’orario di lavoro valorizzando la volontarietà dell’adesione.
- L’impegno all’introduzione della banca delle ore.
- L’attenzione agli uffici più dimenticati come Giudici di Pace e Unep.
- Altri spunti interessanti per la valorizzazione e il richiamo ad un sistema di formazione permanente, con l’utilizzo delle nuove tecnologie, anche al lavoro agile, ma soprattutto un approccio programmatico, finalizzato a condividere costantemente con le OOSS le linee guida di quella che è stata chiamata anche per il nostro Ministero “una vera e propria riconversione industriale”.
Era evidente l’urgenza e l’opportunità di un Accordo per supportare i lavoratori e gli uffici in vista dell’imminente inizio della c.d. “fase 2” nella difficile gestione dell’emergenza da Covid-19.
Abbiamo apprezzato e ritenuto encomiabile la volontà del Ministero di attivare “un confronto diverso” con le OO.SS, proprio per la straordinaria e eccezionale situazione che stiamo vivendo da vari mesi dove, come è stato riconosciuto nella stessa circolare: “si è comunque potuto apprezzare lo sforzo e i risultati incredibili, che sono stati realizzati grazie all’apporto del personale amministrativo…”. Non possiamo esimerci dal non condividere una pregiudiziale “di carattere politico” che ha impedito, cosa ancor più grave, di entrare nel merito delle misure per la tutela concreta dei lavoratori negli uffici.
È stata persa una grande occasione di dialogo per un episodio che riteniamo molto grave di miopia sindacale.
A quando la politica (di ogni colore) fuori dal Sindacato?
Segretario Generale
(Claudia Ratti)