TEMPO DI VIAGGIO? no, di tuta!

Sono ormai diversi anni che ripetiamo le stesse richieste, convinti che prima o poi qualcuno le ascolterà e le accoglierà. Tra le richieste inascoltate c’è anche quella del riconoscimento del tempo di viaggio come tempo di servizio.

 L’ Amministrazione non accoglie le nostre richieste?

Semplicemente non risponde!

 L’indennità di trasferta, destinata “a compensare tutte le situazioni di disagio che ne derivano al lavoratore”, è stata abolita (per tutti i lavoratori) con la legge finanziaria del 2006 (salvo poi essere reintrodotta per qualcuno).

 Vogliamo:

  1. disciplinare i casi in cui l’utilizzo del mezzo proprio risulta economicamente più conveniente
  2. prevedere delle forme di ristoro del dipendente dei costi sostenuti, come peraltro conferma lo stesso Ministero della Giustizia alla Corte d’Appello di Genova.
  3. un accordo sindacale per evitare (come succede attualmente in assenza di una diversa regolamentazione) che il lavoratore debba perdere il tempo impiegato per il viaggio ed addirittura vedersi imputato un debito orario.

 Mentre i lavoratori giudiziari aspettano che l’Amministrazione ci degni di una risposta ai metalmeccanici viene riconosciuto il tempo di tuta.

 Nessuno (sindacati compresi) si lamenti se, dopo anni di vani tentativi decidessimo di adire i Tribunali per far riconoscere il diritto dei lavoratori …

Paola SARACENI                  Claudia RATTI
347.0662930

Mettiamo a disposizione:

 

 
 

 

2 Risposte a “TEMPO DI VIAGGIO? no, di tuta!

  • GIOVANNI
    13 anni fa

    FAR RICONOSCERE AL GOVERNO QUESTO DISAGIO SAREBBE UN MIRACOLO.
    IO VIAGGIO OGNI GIORNO E FACCIO 100 KM, OLTRE ALLA SEDE DOVE LAVORO CHE DISTA DAL CENTRO ABITATO ALTRI 10 KM.
    QUINDI DOPPIA BEFFA SIA PER RECARMI AL LAVORO E ANCHE PER RECARMI A PRANZARE NON BASTA LA MEZZ’ORA PERCHE’ TROPPO DISTANTE, OLTRE AL CONSUMO, QUINDI RIMANGO SEGREGATO NELL’UFFICIO PERCHE’ IMPOSSIBILITATO A MUOVERMI.
    NON MI VERGOGNO DI ESSERE ITALIANO, MI VERGOGNO DI CHI CI GOVERNA PERCHE’ NON ASCOLTA I DISAGI DEI LAVORATORI DI TUTTE LE CATEGORIE

  • Sarebbe pure ora che chi fa il pendolare e impiega come minimo 2 ore al giorno se non peggio anche 4 o 6 ore dimenticando che ha una famiglia e una casa da vivere “Ogni tanto” per arrivare in tempo alla “Timbratura” (lo schiavismo timbratura) per prendere lo stipendio della sopravvivenza (ormai è quello) gli fosse riconosciuto qualcosa!!