Turni di reperibilità disposti dal Tribunale di Avellino

Roma, 24 giugno, prot. 56

 

                                                                    Al Capo del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria

Dott. Gaetano Campo

Al Direttore Generale dell’Organizzazione Giudiziaria

Dr.ssa Maria Isabella Gandini

Al Presidente f.f. del Tribunale di Avellino

Dr. Roberto Melone

In riscontro al provvedimento in oggetto indicato si evidenzia quanto segue.

Nel citato provvedimento il Sig. Presidente asserisce testualmente che “pur avendo predisposto apposito interpello per raccogliere indicazioni su possibili diverse soluzioni per assicurare le esigenze evidenziate nel decreto  del 29.02.2024, non è pervenuta alcuna concreta indicazione”.

Invero, alla scrivente risulta che il  personale della sezione dibattimentale ha riscontrato il citato interpello con una nota (che si allega) dichiarandosi disponibile ad effettuare, se indispensabile, lavoro straordinario, istituto più adeguato, a parere nostro, alla fattispecie de qua, in quanto meno oneroso per l’Amministrazione e più conciliante con le esigenze di vita personale dei dipendenti.

Difatti gli stessi dipendenti, che ben conoscono le esigenze specifiche dell’Ufficio, nella citata nota hanno rappresentato l’inadeguatezza e la sproporzione dello strumento della reperibilità rispetto all’esigenza che si intende tutelare, atteso che, per le misure cautelari il magistrato dispone di 5 giorni per provvedere e che, per le residue ipotesi di atti urgenti, la polizia giudiziaria e vieppiù l’ufficio di procura hanno tutti gli strumenti per intervenire.

Si aggiunge che, per quanto di nostra conoscenza, né l’ufficio di procura, né quello del gip (che sono gli uffici preposti alla lavorazione degli atti urgenti) hanno predisposto turni di reperibilità pomeridiana per il personale amministrativo, per cui non è dato comprendere da chi dovrebbe essere compulsato il giudice del dibattimento.

Per quanto sopra si chiede a ciascuno per quanto di propria competenza:

  • di sospendere i sopracitati ordini di servizio tenendo in debita considerazione la disponibilità dei dipendenti rappresentata nella nota che si allega e mai citata da Capo dell’Ufficio.

Si ribadisce che non risolvendosi, con trasparenza e correttezza, la scrivente O.S. sarà costretta ad adire ogni strada per il riconoscimento di quanto dovuto ai dipendenti.

Cordiali saluti

Segretario Generale

(Claudia Ratti)

Marta Martino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *