Assunzione di 797 Assistenti amministrativi per il 21.12.2023. Problematiche connesse al turn over del personale.

Non Attivo

Roma 15.12.2023 prot.152

Al Capo del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria

dott. Gaetano Campo

capodipartimento.dog@giustiziacert.it

 Al Direttore Generale personale e formazione DOG

dott.ssa Maria Isabella Gandini

dgpersonale.dog@giustizia.it

Al Direttore dell’Ufficio III – Concorsi e Inquadramenti

dr.ssa Maria Maddalena

uff3.dgpersonale.dog@giustiziacert.

È innegabile che il Ministero della Giustizia stia affrontando una grave crisi di personale: molti colleghi, giovani e preparati, stanno lasciando la nostra Amministrazione per andare altrove trovando maggiori riconoscimenti, economici e professionali, che soddisfano le loro aspettative economiche e di carriera.

Per tanti lasciare il nostro Ministero è una scelta sofferta quanto razionale, perché lasciano un datore di lavoro che non offre alcuna prospettive di crescita, di guadagno e spesso neanche di avvicinamento ai propri affetti (se non dopo decenni) a fronte di altre Amministrazioni che sono più elastiche (non applicano il vincolo quinquennale e procedono all’assestamento del personale in servizio prima di ogni nuova assunzione di personale), CCNI aggiornati, sviluppi economici costanti, un welfare che funziona e stabilizzazione del personale a tempo determinato solo per indicare pochi ma significativi punti di forza altrui.

Ed il Ministero della Giustizia che fa per trattenere ed essere competitivo, che prospettive offre per trattenere giovani (e diversamente giovani) qualificati, competitivi e volenterosi?

Concede un preavviso di meno di dieci giorni per prendere servizio mettendo in difficoltà tanti vincitori:

–       che hanno un posto di lavoro che li gratifica e li appassiona ma è a tempo determinato e che, ancora una volta, devono scegliere tra il lavoro che li appassiona moltissimo dal punto di vista professionale e la mediocre stabilità di un posto di lavoro a tempo indeterminato;

–       che lavorano presso aziende private (e devono rimetterci l’indennità per mancato preavviso);

–       che semplicemente devono fare una valigia per partire in città non conosciute senza alcun appoggio logistico in concomitanza alle vacanze natalizie, con i costi dei voli, treni, hotel e B&B alle stelle.

È certo un singolare esordio.

Vogliamo anche parlare dell’emorragia di personale che ci sarà a seguito dell’assunzione di funzionari dell’Agenzia delle Entrate?

Tra le nostre fila tra iscritti e dirigenti sindacali ne contiamo decine e decine ma non di questo siamo impensieriti perché la nostra unica preoccupazione è quella delle occasioni perse per il personale che resta, il nostro rammarico è di avere numerose possibilità previste da norme che non sono applicate (dal welfare, all’area delle elevate professionalità, alle posizioni organizzative e potremmo continuare con un lungo elenco), è quella di essere in un Ministero strategico e per nulla competitivo, è quella che oltre 30.000 lavoratori sono frustrati e senza aspettative di crescita e di riconoscimento economico.

È questione di soldi? Anche ma non solo. Così, il nostro personale diminuisce sempre di più, lasciando scoperti posti in un turn over senza precedenti.

La soluzione? La decisione è, certo, di chi ci governa ma come sindacato solidale e responsabile sentiamo il dovere di collaborare per proporre soluzioni.

1)    Concedere al personale assunto a tempo determinato presso il Ministero della Giustizia il differimento della presa di servizio come Assistenti Giudiziari fino alla fine del contratto a tempo determinato (giugno 2023) o, in alternativa, concedere la possibilità di conservare il posto di lavoro a tempo determinato.

2)    Estendere al personale amministrativo la disciplina delle sedi disagiate, già riconosciute con legge al personale di magistratura, con la finalità di garantire la produttività in tutte le sedi. Perché in fondo (e neanche tanto in fondo) che differenza c’è (oltre a quella economica) tra un magistrato che prende servizio in zone disagiate ed il personale giudiziario che va nelle stesse sedi?

3)    Piena applicazione di tutti gli istituti contrattuali che renderebbero competitivo il Ministero della Giustizia.

4)    Implementare il Fondo Risorse Decentrate (FRD) inserendo i proventi del Contributo Unificato, riappropriandoci delle competenze di Equitalia Giustizia ed affidando al personale (con titoli e professionalità) le funzioni paragiurisdizionali (a tal proposito rimandiamo l’approfondimento al documento allegato).

Accogliere questa proposta sarebbe una scelta saggia e vantaggiosa per il Ministero della Giustizia e per i lavoratori, eviteremmo di perdere personale qualificato e formato e offriremmo una speranza di cambiamento anche a chi da decenni lavora senza speranza e con un solo obiettivo: giungere alla pensione.

Sono convinta che questa Amministrazione abbia competenze e sensibilità per invertire la rotta valorizzando il personale rendendolo orgoglioso e deciso nella scelta.

Cordiali saluti

Segretario Generale

(Claudia Ratti)

 

Prot. 146 PROPOSTE FRD

Marta Martino

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