SOPPRESSIONE alla Corte Costituzionale

Non Attivo

161_corte_costituzionale2-600x300Il Tribunale di Sulmona con una sorprendente Ordinanza di 59 pagine impossibile da sintetizzare, ha rimesso alla Corte Costituzionale le norme in cui conferiscono Delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari.

Questa volta non abbiamo organizzato alcun ricorso e non ci siamo costituiti in nessun procedimento (la costituzione sarebbe stata peraltro inammissibile) ma abbiamo seguito attentamente le vicende.

La nostra soddisfazione consiste nell’aver rifiutato la nostra firma all’accordo nei termini proposti, considerato che:

• dal 2007 l’accordo sulla mobilità non è stato mai applicato,

• non veniva consentita la mobilità in uscita verso altre amministrazioni,

• non è stata prevista alcuna forma di indennizzo per gli spostamenti forzosi

• non è stato previsto il sovrannumero nelle sedi accorpanti (previsto dalla legge)

• non è stata prevista una distanza massima per il trasferimento

• non è stato prevista la possibilità di scegliere altre Corti d’Appello.

Non chiedevamo nulla di impossibile, chiedevamo un accordo rispettoso dei diritti di tutti, ma proprio tutti, i lavoratori. Così non è stato e noi continuiamo a raccontare i fatti …

A seguito dell’interpello nazionale i posti pubblicati sono stati una piccolissima percentuale di quelli disponibili ed attesi dal personale, a quando l’applicazione dell’accordo del 2007?

Dopo tanti anni il personale continua ad aspettare, logorandosi nel pendolarismo.

Ci aspettiamo che il prossimo Governo, qualsiasi sia, proroghi la data di chiusura degli uffici in attesa delle pronunce della Corte Costituzionale, sarebbe da folli spendere soldi per i trasferimenti degli uffici, dei fascicoli e del personale senza attendere la sentenza … ma ormai nulla più ci sorprende!

 

Il Coordinatore Nazionale

(Claudia Ratti)

Mettiamo a disposizione:

 

Claudia Ratti
Coordinatore Nazionale Ministero della Giustizia

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