BOCCIATURA Il Referendum è inammissibile!

corte costituzionaleCade il 15 gennaio 2014, l’ultima speranza di bloccare la nuova geografia giudiziaria. 

La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile la richiesta di referendum abrogativo riguardante: 

– l’art. 1, commi 2, 3, 4, 5, 5-bis della legge 14 settembre 2011, n.148 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 13 agosto 2011, n.13, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. Delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari);

– l’intero decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155 (Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero, a norma dell’art. 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n.148);

– l’intero decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 156 (Revisione delle circoscrizioni giudiziarie –Uffici dei giudici di pace , a norma dell’art. 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148).

E’ caduta l’ultima speranza di tanti lavoratori, cittadini ed avvocati.

Non è stato concesso ai cittadini di poter esprimere la loro volontà su quanto deciso sulle loro spalle, sulle loro vite, sul loro lavoro in nome di un recupero di spesa che nei fatti abbiamo visto sarà nullo o irrisorio rispetto ad altri sprechi che continuano ad essere comunque perpetrati.

La sentenza non è stata ancora depositata pertanto al momento non se ne conoscono le motivazioni. Il nostro impegno è di vigilare e tutelare i lavoratori.

E non finisce qui …

Il Coordinatore Nazionale

Claudia Ratti

 

Claudia Ratti
Coordinatore Nazionale Ministero della Giustizia

Una Risposta a “BOCCIATURA Il Referendum è inammissibile!

  • Francesco Iantorno
    10 anni fa

    Se come scrive “E non finisce qui …” fosse vero, come classe sindacale avreste dovuto gridare il vostro forte disappunto su questa scellerata riforma, attauta da Signore che hanno saputo solo fare gli interessi della casta dei PM, calpestando la vita personale e professionale di coloro che voi siete chiamati a difendere. Ma capisco che ormai il vostro consenso fra i dipendenti del Ministero della Giustizia Dipartimento Organizzazione Giudiziaria è ridoto ai minimi storici pertanto non risulta appagante combattere una battaglia seppur nei principi più che giusta e con questo non intendo dimenticare che questa vicenda ha visto interesseti i c.d. piccoli Uffici e non i macroscopici Palazzi di Giustizia disinteressati e anzi avvantaggiati da questa inqualificabile riforma. Al pari della classe politica apparati ormai lontani dalle realta locali dove il personale non vede più nel rappresentnate sindacale un valido interlocutore che possa perorare i propri interessi. Prescindendo da questa vicenda auspico che la classe sindacale tutta smetta la guerra infruttuosa fra le sigle e ricominci a compattarsi per la difesa dei diritti dei lavoratori del bistrattata Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria.
    Francesco Iantorno Asti