Che giustizia è?
Al Ministro della Giustizia
Prof. Avv. Marta Cartabia
Per conoscenza Al Sottosegretario di Stato
On. Avv. Macina
sottosegretario.macina@giustizia.it
Al Capo del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria
Dott.ssa Barbara Fabbrini
capodipartimento.dog@giustiziacert.it
Ill.mo Ministro,
la delusione per la gestione del Suo personale, purtroppo, è tanta.
Avevamo accolto con speranza, fiducia ed ottimismo la Sua nomina e personalmente facevo affidamento sulla professionalità, competenza, capacità organizzativa e sensibilità delle Donne che guidano, con ruoli e responsabilità diverse ma tutte prestigiose, questo Dicastero ed invece devo purtroppo prendere atto che …
- L’accordo che prevedeva il passaggio (con il finanziamento) dei primi 270 ausiliari, alla pari delle nostre richieste per il passaggio di tutti gli ausiliari nella seconda area, è rimasto inattuato.
- L’accordo del 26 aprile 2017, nel quale è stato previsto il passaggio in terza area dei vincitori e degli idonei della procedura 21 quater, è stato applicato solo parzialmente.
- L’art.21 quater D.L. n.83/2015 (convertito in L. n.132 del 6.8.2015) ha previsto che il Ministero della Giustizia avvii le procedure interne per il passaggio alla terza area di contabili, assistenti informatici e assistenti linguistici in servizio al 14 novembre 2009 ed invece … nulla.
- Le due riqualificazioni economiche per il 2017 e per il 2018 non hanno consentito a tutto il personale in servizio di poter beneficiare della fascia economica superiore.
- Il CCNL sottoscritto il 9 maggio 2022 prevede una tempistica molto stretta (cinque mesi dal 9 maggio 2022) per il nuovo ordinamento professionale ed il Ministero della Giustizia, benché sollecitato più volte, non dà alcun riscontro alle nostre richieste.
- Il nuovo CCNL prevede, tra le numerose novità, la creazione della IV area che potrebbe ripagare gli ormai “anziani” direttori della mancata progressione di carriera ultra trentennale, delle mai istituite (ma solo nel DOG) posizioni organizzative, dell’impossibilità di sostituire formalmente il dirigente inesistente (attribuendone le funzioni al Magistrato Capo dell’Ufficio)… un inquadramento meritato sul campo, non per tutti ma per moltissimi direttori.
- Ed ancora… quanto tempo dovremo aspettare per la contrattazione decentrata integrativa prevista dall’art. 6 comma 7 del Decreto 4 agosto 2021 n.124 “Regolamento concernente norme per la ripartizione degli incentivi per funzioni tecniche ai sensi dell’articolo 113 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50” che prescrive: “il Fondo è ripartito tra i dipendenti che svolgono funzioni tecniche a norma dei commi 5 e 6 è effettuata in sede di contrattazione decentrata integrativa del personale, tenuto conto del ruolo e della rilevanza delle medesime funzioni, anche in relazione alla specificità dei singoli contratti…” ? Abbiamo sollecitato numerose volte, i colleghi hanno mandato le diffide ma il silenzio è assordante.
- L’elenco potrebbe continuare ma sarebbe inutile.
Rivolgerci ai giudici per ottenere il rispetto degli accordi? Ci abbiamo provato ma siamo noi stessi vittime del sistema e dopo oltre un anno dall’iscrizione a ruolo, il giudice nel mese di aprile si è riservato per la decisione che ancora attendiamo! Ma l’art.28 Legge 330/1970 non è una procedura giudiziale a cognizione sommaria caratterizzata da un’attività istruttoria rapida e limitata agli accertamenti minimi indispensabili?
Ma quale giustizia è questa, lenta, che arma i lavoratori gli uni contro gli altri?
Che impedisce per ben 12 anni la legittima progressione degli ausiliari e nel frattempo assume a tempo determinato migliaia di operatori che, giustamente, deve stabilizzare (e deve farlo per tutti per non creare un’ulteriore ingiustizia).
Che giustizia è quella che assume a tempo determinato migliaia di addetti UPP, avvocati con 10 e più anni di servizio nell’avvocatura con fondi comunitari e lascia indietro tutti i dipendenti che da decenni prestano servizio all’interno? E non vogliamo stabilizzare anche loro … alla scadenza?
Che giustizia è quella che non applica gli accordi e neanche le leggi e noi, dipendenti del Ministero della Giustizia, a chi dobbiamo rivolgerci per vederci riconoscere le nostre ragioni?
Il Ministero della Giustizia ha bisogno di tanto personale, c’è posto per tutti ma serve una politica organica con un progetto a medio e lungo termine e non una politica miope.
Se il personale fosse gratificato, se lavorasse in buone condizioni, se riuscisse a conciliare lavoro e famiglia ne trarrebbero tutti un vantaggio, anche l’organizzazione ed invece il personale è triste, rassegnato, demotivato e stanco perché sa bene che ogni azione è diventata inutile. Non servono assemblee, manifestazioni di piazza, stati di agitazione, scioperi, ricorsi art. 28 … nulla.
Noi stessi avremmo abbandonato da tempo i nostri sogni lasciando il campo ai sindacalisti di mestiere, se non credessimo che quella del Sindacalista sia una missione, che è possibile cambiare, che ciascuno di noi ha il dovere di fare del proprio meglio per migliorare ciò che ci circonda.
Confido, pertanto, in un colpo di coda per dimostrare che le rappresentanti di questo prestigioso Dicastero siano effettivamente diverse dagli altri riportando la pace sociale e riconoscendo a ciascuno quello che è loro dovuto, il tempo a disposizione sta per scadere.
Cordiali saluti
Segretario Generale
Claudia Ratti