CONTRATTO INTEGRATIVO: CONFINTESA FP DICE NO ALLA DEQUALIFICAZIONE DEL PERSONALE

e va avanti con lo sciopero del 25 novembre per una giustizia migliore

La speranza è l’ultima a morire e per i rappresentanti del Ministero della Giustizia la speranza è, expressis verbis di “chiudere la partita” sulla sottoscrizione del Contratto Integrativo, con le sigle sindacali che vorranno assumersi la responsabilità di fronte ai lavoratori.

Per cercare il maggior consenso possibile si è concesso un ulteriore termine fino al 28 novembre per le “dovute riflessioni” volendo, ancora una volta, accollare ai Sindacati quello che è un fallimento della politica, incapace di trovare le risorse aggiuntive per il personale giudiziario e di individuare una soluzione a breve termine, un regime transitorio che negli anni dovrà portare alla piena applicazione del CCNL ma che non potrà, secondo Confintesa FP, prevedere dall’oggi al domani una riclassificazione al ribasso che causa dequalificazione o demansionamento del personale in servizio. È fondamentale che la tutela della dignità dei lavoratori siano rispettati anche nella contrattazione collettiva.

Ricordiamo ancora una volta che Confintesa FP, da sola, ha sollevato il problema già in sede ARAN su quello che le nuove denominazioni avrebbero comportato nel Ministero della Giustizia e non avendo la maggioranza per decidere, ha solo potuto inserire una nota a verbale.

Abbiamo dichiarato che:

  • Negli ultimi 14 anni dall’ultimo contratto integrativo il personale non ha avuto alcun miglioramento e con questo Contratto Integrativo si farebbero passi indietro.
  • L’Accordo del 26 aprile 2017 andava applicato prima di assumere nuovo personale. Ora, non si ripeteranno gli stessi errori con il consenso di Confintesa FP.
  • Non ci accontentiamo di inconsistenti modifiche di facciata, non intendiamo firmare un accordo che determina un demansionamento per tutti i lavoratori ai quali vengono sottratte importanti funzioni.
  • Nelle prime riunioni abbiamo sentito parlare, per la prima volta, di “diritto alla felicità”, ci abbiamo creduto, ora vediamo un testo lastricato di mille presupposti per contenziosi.
  • Non conosciamo il futuro, abbiamo però la certezza che Confintesa FP NON sottoscriverà un CCNI che toglie e non aggiunge nulla.

C’è chi tra le altre cose  non ha neanche la garanzia di un futuro lavorativo, nonostante il loro apporto  sia stato determinante per la funzionalità degli Uffici Giudiziari. Ci riferiamo a tutto il personale precario assunto a tempo determinato, con scadenze più o meno vicine. Ricordiamo che i prossimi contratti scadranno il 6 marzo 2025 per 427 operatori il cui futuro è ancora tristemente ignoto.

Il 25 Novembre Confintesa FP ha proclamato lo sciopero perché tutti sappiano che tutti i dipendenti del Ministero della Giustizia sono vittime di un modello organizzativo ingiusto e mortificante; è importante aderire allo sciopero al di là delle appartenenze politiche e della propria iscrizione (o non iscrizione) a questo o quel sindacato perché dobbiamo essere tutti uniti per una Giustizia migliore!

Documento_programmatico

ARTICOLATO

profili DOG

allegato A_DOG

Allegato B_DAP

ALLEGATO C_DGCM

Allegato D_UCAN ARTICOLATO

NOTA-VERBALE-CCNL-2022

https://www.confintesafp.it/ccnl/17137/ccnl-2019-2021-e-la-nota-a-verbale-di-confintesa-fp/

 

Claudia Ratti
Coordinatore Nazionale Ministero della Giustizia

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