Esaurimento buoni pasto

Non Attivo

PROT. 143 BUONI PASTO TORINO

A seguito di numerose richieste abbiamo provveduto a  segnalare la questione agli Organi competenti, vi invitiamo a segnalarci ulteriori anomalie per email giustizia@confintesafp.it

 

“La scrivente O.S., con rammarico, è costretta ad intervenire nuovamente su questioni che dovrebbero far parte di una buona ed efficiente gestione della P.A. finalizzata sia a motivare i lavoratori che a valorizzarli invece vengono sottoposti all’ennesima vessazione.  

Ci riferiamo, in particolare, all’informazione resa agli uffici di Codesta Corte d’Appello a firma del Sig. Presidente, con nota del 6 novembre 2023 prot.n.14036/2023 (che ad ogni buon fine si allega alla presente), circa l’impossibilità di procedere alla ricarica dei buoni pasto del 5° e 6° bimestre (settembre/dicembre 2023) in quanto la Convenzione dei Buoni pasto edizione 9 Lotto 2 è esaurita. 

Ricordo a me stessa che la ricezione puntuale del buono pasto è un diritto del lavoratore e la disposta sospensione per ben due bimestri graverà pesantemente sul sempre crescente caro-vita e sul blocco sostanziale degli stipendi fermi, sostanzialmente, ad oltre un decennio fa, a fronte (vogliamo aggiungere e sottolineare) di un importo pressoché nullo (e comunque di gran lunga inferiore a quello di altre Amministrazioni del medesimo comparto) del trattamento accessorio dei dipendenti del Ministero della Giustizia.  

L’erogazione dei buoni pasto, ai sensi dell’art. 86 del CCNL Comparto Funzioni centrali, avrebbe lo scopo di colmare, almeno parzialmente, il disagio che i lavoratori hanno nel dover pranzare fuori casa, disagio amplificato dall’inflazione e dal mancato adeguamento della base stipendiale al costo della vita. Tale ritardo porrà i lavoratori nella condizione di anticipare con mezzi propri il costo del pranzo giornaliero necessario per il mantenimento di un sano equilibrio psico-fisico, mezzi che potenzialmente potrebbe essere destinati a bisogni primari come le cure mediche o il pagamento di bollette e non verranno mai effettivamente rimborsati a causa dei vincoli di spendibilità dei buoni o dell’assenza di essi.  

È inspiegabile la scelta della Politica e delle Amministrazioni di attribuire i buoni pasto la cui creazione e diffusione genera per alcune aziende un giro di affari ingiustificato rispetto al valore del buono pasto (nominale di 7 euro), crea lavoro inutile per le Amministrazioni ed un onere inutile per il lavoratore che deve spenderli.  

Resta sempre ferma la soluzione proposta da Confintesa: il valore dei buoni pasto deve essere inserito (e liquidato) in busta paga, l’importo non deve essere imponibile ed il valore deve essere aumentato sia perché è ormai insufficiente per fronteggiare il caro vita, sia perché abolendo tutta la procedura per la creazione dei buoni spesa, c’è un risparmio.  

Si rimane in attesa di un vostro sollecito intervento al fine di risolvere, almeno a livello locale e per quanto di competenza, il problema dei buoni pasto dei lavoratori degli uffici giudiziari di Torino in difetto, entro 10 giorni dal ricevimento della presente, la scrivente O.S. porrà in essere ogni azione per la difesa dei lavoratori. 

Cordiali saluti.  

Segretario Generale 

(Claudia Ratti)”

Maria Stella Reitano

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