VIDEOCONFERENZA: con quali criteri è stata convocata la riunione?

28th Lug
2023
Non Attivo

Prot.120 VIDEOCONFERENZA

Al Capo del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria

Cons. Gaetano Campo

Al Direttore Generale dell’Organizzazione Giudiziaria, del Personale e dei Servizi

Dr.ssa Maria Isabella Gandini

per conoscenza  Al Capo del Dipartimento per la transizione digitale della giustizia, l’analisi statistica

e le politiche di coesione

Ing. Ettore Sala

Al Direttore Generale per i servizi informativi automatizzati

Ing. Vincenzo De Lisi

Oggetto: nota DOG.27/07/2023.0176567 a firma del Capo Dipartimento, Cons. Campo.

 

La presente per rappresentare che abbiamo letto con attenzione, stupore e … non aggiungiamo altro, la nota in oggetto che ad ogni buon fine si allega alla presente sub 1) e nel cercare di individuare la ratio di una simile convocazione indirizzata (nell’ordine) solo a USB, CGIL, CISL e UIL, per limiti certamente di chi scrive, non si è riuscita a comprenderla perché … non sono tutte le OO.SS. rappresentative, non sono le OO.SS. che hanno scritto sulla questione (considerando che Confintesa FP ha scritto e spedito in data 4/7/2023, cfr.all.2 e pure successivamente, cfr.all.3), quindi come sono state scelte quelle Organizzazioni Sindacali?

Nell’evitare di dare fin troppo facili giudizi la scrivente si permette di evidenziare un problema diffuso non solo nell’ambito delle relazioni sindacali quanto anche nella gestione del personale che dovrebbe, a nostro avviso, essere svolto sia al Ministero che presso gli uffici giudiziari, da personale specializzato, competente e soprattutto sindacalmente neutrale perché è impensabile che alcune richieste sindacali vengano tenute in considerazione, riscontrate e pure diffuse in tutti gli uffici e di altri Sindacati vengano lasciate sulla scrivania senza seguito, dando per scontata la buona fede di chi firma.

Nell’attendere una risposta alla nostra nota prot.103 si sollecita la sospensione della nota DGSIA del 06.03.2023.

Cordiali saluti

Segretario Generale

(Claudia Ratti)

TAVOLO TECNICO AL DAP

27th Lug
2023
Non Attivo

Con la riunione di ieri (26/07/2023) sono iniziati i lavori del tavolo tecnico per il nuovo ordinamento professionale al DAP.

Confintesa Funzione Pubblica, pur ribadendo la specificità di alcune mansioni che sono proprie di questo dipartimento (prime fra tutte quelle dei funzionari tecnici), ha manifestato la necessità di ridurre quanto più possibile le eterogeneità con gli altri Dipartimenti di cui si compone il Ministero della Giustizia onde rendere possibile l’interscambiabilità dei profili all’interno della famiglia e la mobilità interna ed esterna.

In buona sostanza riteniamo necessario che la specificità della materia penitenziaria non precluda al personale la possibilità di diversificare il proprio lavoro nell’arco della carriera lavorativa nell’ottica di una più proficua crescita professionale ma anche soprattutto per il miglioramento del benessere organizzativo.

Trovare il corretto equilibrio tra specificità ed interfungibilità non sarà semplice per taluni profili ma è uno sforzo che tutto il personale penitenziario merita.

Sempre nell’ottica di un’organizzazione più innovativa e meritocratica, questa OO.SS. ha ribadito la necessità che venga garantita la progressione di carriera a coloro i quali svolgono da decenni ruoli di responsabilità assicurando servizi della massima importanza. È il caso dei Capo Area i quali svolgono mansioni e assicurano servizi in luogo del Dirigente nei settori di specifica competenza, cioè Area Giuridico – Pedagogica (Trattamentale), Area Amministrativo – Contabile, Area della Segreteria (Organizzazione Relazioni). La creazione della Quarta Area renderebbe possibile tutto questo. A tal proposito il dottore Parisi si è preso l’impegno di verificare la disponibilità di fondi derivanti da risparmi assunzionali al fine di rendere concreta l’Area delle Elevate professionalità.

Rispetto alla bozza di famiglie professionali proposta dalla Parte Pubblica, anche in questa sede, si è ribadita la necessità di collocare diversamente alcuni profili tra le AREE al fine di consentire una ripartizione dei profili professionali più rispondente alle famiglie professionali individuate.

FLASH 21 TAVOLO TECNICO DAP

MOBILITÀ ED INCENTIVI TECNICI, FATTO ✅

27th Lug
2023
Non Attivo

Con emozione e soddisfazione possiamo plaudire l’Amministrazione per il doppio risultato di questi giorni senza dimenticare di farci i complimenti per il nostro operato.

Mobilità (il 28 luglio uscirà un bando per 9739 posti vacanti) ed incentivi tecnici (è stato sottoscritto oggi l’accordo) sono due delle rivendicazioni storiche del nostro Coordinamento che ha sempre seguito da vicino, e talvolta anche in sordina, pur di ottenere il migliore dei risultati.

Un ringraziamento particolare voglio farlo a due nostre dirigenti sindacali: Daniela Massotti che mi ha sempre affiancato nella delicata questione mobilità e Federica Greca nella spinosa questione incentivi tecnici, due dirigenti che prima ancora della ragione trasmettono le loro emozioni e la caparbietà per migliorare l’ambiente lavorativo in favore dei colleghi.

Abbiamo ancora molto da fare, molte sfide ci aspettano, molte cose da migliorare, molti accordi da attuare, abbiamo una “piattaforma giustizia” dove abbiamo elencato tutte le nostre rivendicazioni ed il doppio risultato ottenuto in questi giorni ci fa ben sperare e pensare che con i nuovi vertici il personale del Dipartimento Organizzazione Giudiziaria possa finalmente essere ascoltato.

Crediamo che le tante e legittime aspettative da parte del personale già in servizio di avanzamento di carriera, “promesso” con accordi sindacali mai rispettati,  debbano trovare risposta e la cui realizzazione rappresenti il primo step nella delineazione del nuovo ordinamento professionale.

Occorrerà rimediare alle mancate progressioni verticali, all’erronea collocazione dei Cancellieri esperti, al passaggio dei Funzionari in Direttori, alla valorizzazione dei Direttori Amministrativi che dirigono gli Uffici Giudiziari e non meritano un demansionamento ma il riconoscimento delle Elevate Professionalità. Il nuovo CCNI, lo ripetiamo da mesi, deve prevedere anche gli AUPP e i “Data Entry”, i ‘Tecnici di amministrazione”, gli ”Analisti di organizzazione”, i ”Tecnici di contabilità senior/junior”i ”Tecnici di edilizia senior/junior”, i Tecnici statistici’ nell’ottica della loro stabilizzazione.

Non possiamo/dobbiamo infine dimenticare che è urgente rivedere le dotazioni organiche, atto necessario per procedere anche alle nuove assunzioni di personale con lo scorrimento delle graduatorie vigenti.

Abbiamo bisogno di tempo e del supporto di tutti i colleghi e sono certa che altri risultati non tarderanno ad arrivare. Le qualità umane e professionali di tutti i dirigenti sindacali Confintesa FP mi rendono orgogliosa della squadra che diventa via via più grande, siamo sempre di più e stiamo coprendo molti territori ma puntiamo ancora più in alto, unisciti a noi…

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

FLASH 20 fatto

Accordo mobilità 2020

ADDENDUM MOBILITA 2023

Piattaforma COORD GIUSTIZIA gennaio 2023

230724_accordo_20contrattazione_20decentrata

TAVOLO TECNICO AL DOG

20th Lug
2023
Non Attivo

FLASH 19 AVVIO TAVOLO TECNICO DOG

Avviato il tavolo tecnico per il nuovo ordinamento professionale al DOG; Confintesa FP ha rilevato le gravi criticità frutto di anni di inadempienze “contrattuali” da parte del Dipartimento, prima fra tutti la mancata attuazione del Protocollo d’Intesa del 2017.

Riteniamo, e l’abbiamo fortemente ribadito, che la riformulazione del CCNI e, nella specie, la creazione delle famiglie professionali rappresentano per l’Amministrazione Giudiziaria non un semplice adeguamento contrattuale ma l’occasione vera per realizzare una seria rimodulazione in un’ottica valorizzante per il personale e di innovazione per la PA.

Crediamo che le tante e legittime aspettative da parte del personale già in servizio (senza esclusione di alcun profilo professionale) di avanzamento di carriera, “promesso” con accordi sindacali mai rispettati,  debbano trovare risposta e la cui realizzazione rappresenti il primo step nella delineazione del nuovo ordinamento professionale. Occorrerà rimediare alle mancate progressioni verticali, all’erronea collocazione dei Cancellieri esperti, al passaggio dei Funzionari in Direttori, alla valorizzazione dei Direttori Amministrativi che, anche nei casi frequenti di assenza della Dirigenza, hanno diretto gli Uffici Giudiziario e non meritano un demansionamento. Non è possibile accettare un nuovo Contratto Integrativo che sposta alcune competenze dai Direttori alle Elevate Professionalità, senza colmare in contemporanea la IV area.

Il nuovo CCNI, lo diciamo e scriviamo da mesi, deve prevedere anche il personale a tempo determinato come gli AUPP e i “Data Entry”, proprio nell’ottica della loro stabilizzazione.

Riteniamo doveroso abbattere una struttura organizzativa ormai obsoleta, che punti alla valorizzazione del personale interno che nulla ha da invidiare rispetto a quello di altre Amministrazioni ma che non riceve alcun riconoscimento.

Occorre puntare ad un modello organizzativo omogeneo a livello ministeriale tra i Dipartimenti perché l’omogeneità risponde, non solo ad una maggiore razionalizzazione in ordine all’ esigibilità delle mansioni, ma anche all’interscambiabilità dei profili all’interno della famiglia, alla mobilità interna ed esterna del personale.

La parte pubblica ha espresso chiara volontà di voler dar avvio ad un progetto innovativo, ben consapevole delle difficoltà, tantissime, anche di natura politica ma siamo consapevoli che questa è l’unica vera occasione di attuare un grande progetto di rilancio del Ministero della Giustizia attraverso il personale.

Noi siamo pronti e Voi?

CCNI Ministero della Giustizia, la posizione di Confintesa FP è chiara

13th Lug
2023
Non Attivo

Dopo mesi di attesa, oggi ha avuto ufficialmente inizio la trattiva sul CCNI con la proposta di parte pubblica sulla quale abbiamo espresso le nostre osservazioni, riservandoci ulteriori osservazioni a seguito dei futuri incontri e doverosi sviluppi ed approfondimenti.

La proposta, secondo noi, non ha colto lo spirito realmente riformista del CCNL 2019-2021, non in tutti i Dipartimenti.

L’obiettivo della nostra Sigla può riassumersi in poche parole: unità del Ministero della Giustizia, valorizzazione del personale e benessere organizzativo.

Per il DAP si è denunciata, innanzitutto, la scelta legislativa avallata dal Dipartimento di creare un profilo professionale ad hoc per una ristretta cerchia di lavoratori, prevedendone l’uscita dal regime privatistico: riteniamo invece sia necessario lavorare per estrapolare tutto il personale del Ministero della Giustizia dal Comparto Funzioni Centrali configurandolo in un Comparto Giustizia o, meglio, tutto in un regime pubblicistico.

Abbiamo inoltre rilevato un’anomala collocazione di alcuni profili professionali, che suggeriamo disporre diversamente.

Per il DOG abbiamo rilevato molte criticità, come il mancato rispetto degli Accordi sottoscritti con il Protocollo di Intesa del 26/04/201, il mancato riconoscimento della professionalità dei Direttori assunti ante 1997, l’erroneo inquadramento del Cancellieri Esperti, il mancato passaggio integrale degli ausiliari nella II area, la mancata previsione della Famiglia Professionale degli Addetti all’Ufficio del Processo.

Riteniamo che siano rivendicazioni necessarie per rendere adeguato il nuovo CCNI rispetto alla logica riformista dell’ordinamento professionale data dal CCNL 2019-2021, che merita un riconoscimento ben maggiore rispetto a quanto proposto ed a quanto il personale merita.

L’Amministrazione ha proposto di avviare dei macro tavoli calendarizzati per ciascun dipartimento, Confintesa FP, disponibile ad ogni confronto, ha invitato l’Amministrazione a scegliere a priori  un unico modello organizzativo che si concretizzi in un progetto armonioso per tutto il Ministero della Giustizia.

Il percorso per giungere ad un CCNI  è ancora lungo ma noi abbiamo le idee chiare, ora più che mai è indispensabile essere uniti e numerosi… con chiunque condivide il nostro progetto.
Solo le parole, ora, servono a poco.

Segretario Generale

(Claudia Ratti)

FLASH_18 CCNI – RIUNIONE DEL 13 LUGLIO 2023

PROPOSTE 4 DIPARTIMENTI

Prot.110 OSSERVAZIONI PROPOSTA CCNI

Piattaforma COORD GIUSTIZIA gennaio 2023

 

INCENTIVI PER FUNZIONI TECNICHE

12th Lug
2023
Non Attivo

Si è, finalmente, svolto l’incontro per discutere della proposta di accordo sulle modalità e i criteri di ripartizione del fondo di cui all’art.113 del D.lgs. 50/206 e del D.M, Giustizia 4 agosto 2021 n.124 e la delegazione di parte pubblica si è dichiarata disponibile a rivedere la propria proposta accogliendo, almeno in parte, le osservazioni delle OO.SS.

Confintesa F.P., che, come di consueto, ha trasmesso le proprie osservazioni, ha ribadito che occorre essere più chiari possibili nel Regolamento in modo da evitare interpretazioni fantasiose da parte dei singoli uffici ed evitare “battaglie interne” tra il personale destinatario degli incentivi in particolare:

  • Esplicitare tra i destinatari degli incentivi anche il personale di supporto che collabora direttamente con gli incaricati delle attività oggetto dell’incentivo, differenziandoli dalla figura dell’Assistente al Direttore dell’Esecuzione dei lavori.
  • Inserire la figura dell’Assistente al Direttore dell’Esecuzione del Contratto all’interno dell’Ufficio del D.E.C. e dunque prevedere una percentuale apposita per questa figura che deve essere ricompresa nella percentuale prevista per il Direttore dell’Esecuzione.
  • Prevedere una esplicita modalità di ripartizione per i contratti di durata pluriennale al fine di evitare che il corrispettivo maturi solo in una annualità dovendosi poi applicare la limitazione del 50% del trattamento economico lordo (limite previsto dalla normativa) con evidente lesione della quota che spetterebbe al personale.
  • Prevedere che sia, come recita il regolamento, il Direttore Generale o dirigente preposto, a proporre l’incentivo, tenuto conto della relazione prodotta dal Responsabile Unico del Procedimento.

Il Vice Ministro si è fatto poi portavoce della volontà dell’Amministrazione di addivenire ad una soluzione transattiva per le attività non coperte dal regolamento ovvero quelle attività svolte per i contratti sottoscritti dopo l’entrata in vigore del D.lgs. 50/2016 e concluse prima del 01 ottobre 2021, (data di entrata in vigore del Regolamento 124/2021) sul punto Confintesa F.P. ha ritenuto non poter disporre di diritti altrui, considerato peraltro che per anni ha sollecitato e diffidato l’Amministrazione a provvedere e non ha specifico mandato per alcuna transazione.

Nell’incontro che sarà fissato per la discussione finale della bozza l’Amministrazione ha anticipato che presenterà delle linee guida per le modalità di ripartizione degli incentivi previsti dal nuovo codice degli appalti la cui efficacia è partita il 01 luglio 2023. Al termine del confronto l’Amministrazione si è riservata di inviare una nuova proposta fissando orientativamente l’incontro tra il 26 e 27 luglio per la sottoscrizione dell’Accordo. Alleghiamo la proposta dell’Amministrazione e le nostre osservazioni, con la soddisfazione di poter affermare che le nostre battaglie di anni non sono state inutili, ringraziamo chi ci ha appoggiato.

Prot. 109 invio osservazione proposrta di accordo incentivi per funzioni tecniche[1]

osservazioni bis bozza lincentivi per funzioni tecniche

Ipotesi accordo contrattazione decentrata new[1]

ACCORDO SULL’UTILIZZAZIONE DEL FONDO DI SEDE ANNI 2020-2021 – AMMINISTRAZIONE CENTRALE

6th Lug
2023
Non Attivo

In data 05/07/2023 è stato sottoscritto l’Accordo sull’utilizzazione del Fondo di sede 2020 – 2021 dell’ Amministrazione centrale.

Quest’ultima  ha garantito il pagamento di tutte le somme sul cedolino di ottobre 2023.

Segue copia dell’Accordo.

Accordo Fondo di sede 2020 2021

LA VIDEO-CONFERENZA NELLE AULE DI GIUSTIZIA: “IL TEATRO DELLE MARIONETTE”

4th Lug
2023
Non Attivo

PROT.103VIDEOCONFERENZA

FLASH 16 VIDEOCONFERENZA

I recenti provvedimenti legislativi hanno imposto l’obbligo di procedere alla videoregistrazione delle dichiarazioni dei c.d. testimoni, periti e delle parti private, attività che costituisce il motore istruttorio principale di cui dispone l’organo giudicante per addivenire ad una decisione.

Per rendere operativa la mission è stata emanata una Circolare che attribuisce al Cancelliere (intendendo come colui che assiste il magistrato in udienza, quindi anche l’Assistente Giudiziario o, in via residuale, il  Funzionario Giudiziario) la responsabilità di procedere ad azionare la videoregistrazione tramite un codice identificativo che è possibile richiedere sul registro SICP.

Ogni volta che la legge dispone l’attuazione di una nuova incombenza circa l’attività in udienza, la responsabilità ricade sul personale giudiziario, il quale viene obbligato a procedere ad attività tecniche senza avere alcuna competenza e senza ricevere nessuna formazione in merito.

La “nuova mansione” prevista dalla recente Riforma Cartabia rende evidente, ( se ancora nessuno se ne fosse reso conto) quanto sia diventata impossibile l’attività di assistenza in udienza date le innumerevoli attività che contemporaneamente il personale giudiziario è chiamato a svolgere.

L’attività di videoconferenza, per i non addetti ai lavori, è attività tecnica che è sempre stata svolta dalla figura esterna del tecnico adibito ai video collegamenti e  comporta:

– la chiamata alla sala regia c/o il DAP,

– la chiamata alla saletta predisposta per il collegamento c/o la Casa Circondariale dell’internato,

– la cura di eventuali colloqui tra imputato detenuto e difensore,

– la chiusura del collegamento.

Chi frequenta le aule di giustizia sa che quotidianamente vi sono variabili che possono rendere difficoltosa l’attivazione della video conferenza e solo l’esperienza e la formazione tecnica possono risolvere. Non essendo più prevista la figura del tecnico adibito ai video collegamenti, si è dato per scontato che la mansione possa essere svolta dal personale giudiziario che assiste il magistrato in udienza contemporaneamente all’attività “ordinaria”.

Per attività ordinaria s’intende: attività di verbalizzazione sintetica che, soprattutto nelle udienze monocratiche, è talvolta velocissima, per un numero di processi che allo stato oscilla tra i 30 e i 50 fascicoli al giorno di cui almeno la metà da trattare con istruttoria di una certa complessità.

Appare inverosimile che tutte le attività possano essere attribuite ad una sola persona, eppure la missione che sembra impossibile viene già quotidianamente svolta da chi va in udienza ad assiste il Magistrato, grazie alla dedizione del personale giudiziario che da anni si presta a svolgere il lavoro che ordinariamente dovrebbe richiedere almeno due profili: commesso e assistente.

Se dietro l’indennità di udienza (quotata pochi euro) si pensa di poter aggiungere ancora ulteriore attività quale la videoregistrazione dei processi, la corretta movimentazione delle camere di ripresa, l’avvio e la chiusura delle testimonianze allora si vuole coscientemente FERMARE la macchina giudiziaria  proprio quando la missione da perseguire è renderla sempre più veloce e snella.

Le mansioni che vengono attribuite al Cancelliere e/o al Magistrato (con un simpatico scambio dei ruoli solo sulla carta) richiedono una preparazione tecnica, per ogni passaggio del nuovo iter di svolgimento del processo, mai resa al personale giudiziario.

Si tratta inoltre di nuove competenze specifiche che il CCNL non prevede per gli Assistenti, Cancellieri e Funzionari Giudiziari e che vengono imposte unilateralmente in violazione delle norme contrattuali e dei rapporti con le OO.SS., ledendo la dignità dei colleghi e dello stesso Sindacato, a discapito di un personale giudiziario già oberato da lavoro e tristemente demotivato che si trova a dover saltare da una postazione all’altra dei banchi di udienza come una marionetta.

Confintesa FP denuncia le criticità, di certo già conosciute e che in questi giorni suscitano enorme malcontento per il personale addetto all’assistenza al Magistrato, attende le risposte senza escludere azioni più incisive a tutela del personale

È arrivato il momento di costruire le case iniziando dalle fondamenta e non dai tetti, qualcuno si chiede  perché il personale è stanco, demotivato e fugge appena può?

Sperimentazione presidi UEPE negli Istituti Penitenziari

30th Giu
2023
Non Attivo

Con nota n.33979 del 25.05.2023 dell’Ufficio II della DGEPE è stato comunicato che è intenzione dell’Amministrazione di incrementare l’attività delle cd. Antenne negli Istituti Penitenziari.

La proposta dell’Amministrazione può essere definita antistorica perché non tiene conto di quanto avvenuto nei, quasi, cinque decenni di esistenza degli UEPE.

Gli uffici attuali poco somigliano, per le competenze loro attribuite, a quelli che furono i CSSA del 1975.

All’epoca, e per quasi quindici anni, il lavoro dei CSSA era essenzialmente centrato sul carcere. Erano gli anni in cui per fruire dell’affidamento in prova al Servizio Sociale, principale misura alternativa alla detenzione, era necessario prima soggiacere al cd “assaggio di carcere” in quanto per essere ammessi al beneficio era prima indispensabile sottoporsi per almeno tre mesi all’osservazione scientifica della personalità da parte dell’équipe di osservazione e trattamento, di cui facevano parte anche gli assistenti sociali del CSSA. Naturalmente ciò accadeva anche per l’ammissione al regime penitenziario della semilibertà.

La situazione ha iniziato a cambiare con l’introduzione di alcune modifiche all’ordinamento penitenziario introdotte con la cd legge Gozzini che ha previsto che l’affidamento in prova al Servizio Sociale poteva essere disposto senza procedere alla osservazione in istituto quando il condannato, dopo un periodo di custodia cautelare, ha goduto di un periodo di libertà serbando comportamento corretto.

Si è allora avviato un processo di progressiva “scarcerazione” del Servizio Sociale, sempre più orientato alle attività extra murarie.

Si è assistito ad un aumento, dapprima graduale e poi esponenziale, delle misure alternative mentre si è avviata una significativa riduzione della partecipazione degli assistenti sociali alle attività di osservazione e trattamento.

L’aumento del carico di lavoro delle  misure alternative alla detenzione ha di fatto ridotto in ogni caso la presenza degli assistenti sociali negli istituti di pena per cui mentre prima si tentava di assicurare la partecipazione all’osservazione di tutti i detenuti con condanna definitiva ed addirittura si eseguivano anche colloqui di “segretariato sociale” anche con detenuti in attesa di passare in giudicato, ciò con il passato del tempo. non è stato più possibile.

Oggi, l’Amministrazione, ha deciso di rafforzare la presenza negli Istituti di pena del Servizio Sociale ponendosi come obiettivo l’incremento delle misure alternative dalla detenzione.

Di fatto il raggiungimento dell’obiettivo, pur auspicabile, comporterebbe però un incremento dei carichi di lavoro degli UEPE. Quindi si distaccano funzionari di Servizio Sociale negli Istituti per incrementare il già esorbitante carico di lavoro dei funzionari preposti all’esecuzione penale esterna ed alle misure di comunità.

Assistiamo ad un ritorno al passato quando è evidente che il Servizio Sociale da oltre due decenni è stato sempre più proiettato verso l’esterno, impegnato nella gestione delle sempre più ampie misure alternative e nelle relative attività di osservazione dei soggetti liberi, condannati, che ne facevano richiesta.

Lo spartiacque definitivo, comunque, si è avuto nel 2014 con l’introduzione della “messa alla prova”, che nel giro di poco più di un paio di anni ha di fatto raddoppiato in carico di lavoro degli UEPE catapultando completamente sul territorio gli assistenti sociali ed allontanandoli sempre più dal carcere.

Così mentre al 31.12.2013 risultavano sottoposti ad osservazione14823 detenuti , da parte degli assistenti sociali, nel 2018 si arriva a 13417 mentre nel 2022 appena a  12470 detenuti .

Una riduzione del 16% che risulta ancora più significativa se consideriamo che nel 2013 gli UEPE hanno condotto indagini per n. 3505 soggetti liberi che sono lievitati a 33301 nel 2022. Di fatto quasi decuplicando in meno di dieci anni i numeri del 2013.

Se rapportiamo poi i dati relativi all’osservazione con il numero dei detenuti condannati presenti nei tre periodi presi in esame constatiamo che nel 2013 sono stati sottoposti ad osservazione 14823 detenuti, a fronte dei 36.926 detenuti presenti con condanna definitiva (appena il 40%), nel 2018  13417 su 39.738 detenuti (il 34%)  ed infine, nel 2022, 12470 su 40.269 (soltanto il 31%).

Risulta evidente che le attività di osservazione sono svolte per un numero sempre più ridotto di detenuti con condanna definitiva, privando questi ultimi delle opportunità trattamentali individualizzate, come dispone il vigente ordinamento, e di fatto riduce il carcere ad un mero contenitore di soggetti devianti.

Da una semplice attenzione agli organi di stampa emerge che negli ultimi anni il “sistema carcerario” sta vivendo un periodo di gravissima tensione. Non c’è giorno che non si abbia notizia di aggressioni a rappresentanti della Polizia Penitenziaria  e sono sempre più numerosi i suicidi nella popolazione detenuta.

Inoltre, nel 2022 i suicidi hanno raggiunto lo spaventoso numero di 84 eventi, con un aumento di circa il 50% sull’anno precedente.

Purtroppo non si colgono segnali di risposte significative a questa gravissima situazione emergenziale.

La Polizia Penitenziaria imputa gli episodi di aggressione subiti a carenze di organico ed invoca l’incremento del personale.

E’ evidente che la popolazione detenuta sta evidenziando una condizione di grave disagio che, molto probabilmente, è all’origine dei citati episodi di auto/etero aggressione.

Questa O.S., tuttavia, è dell’avviso che la risposta non può consistere nel semplice incremento del personale di Polizia Penitenziaria, a cui va il nostro apprezzamento per il servizio svolto, ma nel ripercorrere la strada segnata dal legislatore del 1975 che, con la cd Riforma Penitenziaria (L.354/75), per la prima volta, in Italia, introdusse negli istituti Educatori ed Assistenti Sociali.

E’ necessario intervenire per capire questo disagio per cui riteniamo  indispensabile, a nostro avviso, potenziare la presenza negli istituti di pena di tali figure professionali.

Ma tale potenziamento non può e non deve essere fatto a spese degli UEPE, già in gravissime difficoltà nella gestione delle misure di comunità, ulteriormente incrementate a seguito dell’applicazione della cd Riforma Cartabia.

Infatti, se prendiamo i considerazione i dati riguardanti le misure alternative/di comunità osserviamo che a fronte di 31865 soggetti sottoposti a misure nel 2014 nel 2022 si registravano ben 73982 casi. Un aumento del 232%!! Scusate se è poco.

La forza di questi numeri sembra tuttavia sfuggire alla DG EPE che, anacronisticamente, pensa di rafforzare la presenza degli assistenti sociali negli Istituti con il personale degli UEPE.

Consideriamo poi che la fuoriuscita degli UEPE dal DAP, con il loro fagogitamento nella Giustizia Minorile, ha di fatto sancito il quasi definitivo affrancamento dal mondo carcerario.

Beninteso noi, benché assolutamente persuasi che gli UEPE debbano occuparsi dell’Esecuzione Penale Esterna, come dice lo stesso nome del servizio, o meglio delle misure di comunità, siamo sempre assolutamente convinti dell’importanza della presenza del Servizio Sociale negli istituti. Soltanto che riteniamo sbagliata la soluzione proposta dall’Amministrazione.

La soluzione, infatti, certamente non sta nel distacco di alcune unità di personale di Servizio Sociale (almeno tre, si legge) negli istituti, scimmiottando quella che sembra la costituzione di una nuova area negli Istituti, però non assumendone pari dignità.

Tre unità sarebbero appena sufficienti a garantire il minimo dei servizi negli istituti di piccole/medie dimensioni.

La presenza del Servizio Sociale negli Istituti è assolutamente indispensabile perché rappresenta il trait d’union tra il mondo intramurario e la società civile.

Siamo del tutto persuasi che il significativo incremento delle attività trattamentali potrebbe comportare dei benefici nella gestione ordinaria degli istituti ed ad un decremento degli eventi critici.

Questa O.S., quindi, ribadisce la propria contrarietà alla sperimentazione proposta dall’Amministrazione ed invece, ritiene che siano maturi i tempi per la costituzione, negli istituti di pena, dell’area del “Servizio Sociale”, dipendente dalla direzione dell’istituto, in cui dovrebbero essere inseriti assistenti sociali preposti all’osservazione scientifica della personalità e al trattamento dei detenuti.

La creazione di questa nuova area intramuraria, assolutamente indipendente dall’UEPE, comporterebbe:

– una presa in carico diretta degli AA.SS. dei soggetti detenuti e una maggiore fattiva collaborazione al trattamento, oltre che all’osservazione;

– un ascolto più diffuso e diretto del detenuto e dei suoi familiari,  con probabile incidenza positiva sul verificarsi di eventi critici;

– il lavoro dell’A.S. all’esterno dell’istituto potrebbe favorire una maggiore apertura dell’istituto stesso alla comunità esterna;

– gestione in piena autonomia del regime penitenziario della semilibertà, mentre attualmente viene chiesta la collaborazione agli UEPE;

– l’area di Servizio Sociale sarebbe dipendente dalla Direzione dell’Istituto (come la già esistente area pedagogica). Negli istituti di piccole dimensioni si potrebbe ipotizzare la costituzione dell’Area Socio-Pedagogica.

Siamo persuasi che la realizzazione di quanto proposto comporta il superamento di una serie di difficoltà a partire dalla necessaria modifica al Regolamento di Esecuzione nonché la creazione di nuovi posti in organico con relativa spesa, ma siamo convinti che con quanto oggi proposto dall’Amministrazione non facciamo altro che mettere l’ennesima toppa ad un vestito vecchio mentre riteniamo siano maturi i tempi per avere una nuova visione del servizio penitenziario.

Nelle more, tuttavia, esiste un’altra soluzione, piuttosto agevole da realizzare, alternativa al ricorso al personale UEPE: il ricorso ad Assistenti Sociali, quali esperti ex art. 80, L.354/75.

Sembra quasi superfluo ricordare che il quarto comma del citato articolo dispone che “per lo svolgimento delle attività di osservazione e di trattamento, l’Amministrazione Penitenziaria può avvalersi di professionisti esperti in psicologia, Servizio Sociale, pedagogia, psichiatria e criminologia clinica, nonché di mediatori culturali e interpreti, corrispondendo ad essi onorari proporzionati alle singole prestazioni effettuate”.

Sebbene questa disposizione sia vecchia di quasi mezzo secolo il DAP di fatto ha preferito utilizzare le proprie risorse per avvalersi della collaborazione, in regime di convenzione, di psicologi, criminologi, ecc… e forse del tutto mai di assistenti sociali, affidandosi completamente alla, gratuita, collaborazione degli UEPE.

Che sia giunto il tempo di cambiare?

l Dirigente Sindacale

CONFINTESA FP DGM

                                                                                                                                                                                                                                       E. Arculeo

 

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