Onorevole Ministro Nordio,

25th Ott
2022
Non Attivo

Prot . 69 Lettera Ministro Carlo Nordio

Ill.mo Ministro,
accolgo con gradimento, speranza, fiducia ed ottimismo la Sua nomina in un Dicastero tra i più prestigiosi, eppur problematici, della Pubblica Amministrazione italiana.

I dipendenti del Ministero della Giustizia sono da anni, per accogliere il titolo di un Suo lavoro … “in attesa di giustizia” e ne spiego le motivazioni.

Da anni auspichiamo una riforma del personale che non rincorri le urgenze ma che si ispiri ad un progetto organico al centro del quale deve esserci il lavoratore del Ministero della Giustizia che attende di essere notato e premiato per la sua dedizione, professionalità e competenza dimostrata sul campo.

Una riforma che ricomprenda tutti i lavoratori ad oggi in servizio, a tempo determinato o indeterminato con l’impegno per il futuro di non creare ulteriori precari.

Riqualificazione professionale, revisione della dotazione organica, applicazione del CCNL con la revisione dei profili, la creazione della IV area, le posizioni organizzative, la creazione delle famiglie professionali, per citare le più importanti, sono temi sottovalutati nonostante l’indispensabile contributo del personale amministrativo in una macchina complessa e vorticosa come quella della Giustizia ed il cui funzionamento non dipende solo dall’attività giurisdizionale e dalle, sia pure necessarie, riforme processualistiche.

Riteniamo necessario rivedere l’attuale sistema a struttura “feudale”, nel quale diritti, doveri ed oneri devono essere oggettivamente bilanciati.

Tra i principali ostacoli al processo di rinnovamento dell’organizzazione giudiziaria – sotto il profilo della gestione degli uffici giudiziari e del personale amministrativo -riteniamo esserci quello della cd. doppia dirigenza, pensiamo che il miglioramento dell’amministrazione giudiziaria deve passare da una rivisitazione del ruolo e della capacità del dirigente amministrativo, attualmente depotenziato per la presenza di un Capo Ufficio di estrazione “magistratuale”, spesso brillante ma che ha una carriera ed una mission differente dalla gestione del personale.

Lei mi insegna che la separazione dei poteri è uno dei principi giuridici fondamentali dello Stato di diritto, perché non attuarla? Per l’organizzazione e la gestione del personale è necessario acquisire le tecniche manageriali per programmare e raggiungere obiettivi secondo un corretto rapporto tra risorse impiegate, risultati raggiunti e soddisfazione del personale gratificato, attualmente logorato e mortificato da pregiudizievoli e falsi stereotipi come quello di fannulloni che – ci auguriamo – non ritorni ad infangare tutti coloro che, con abnegazione, contribuiscono al buon funzionamento della Giustizia, nonostante le innumerevoli difficoltà.

Quando si avvierà la discussione per il nuovo CCNI considerando che il termine per la previsione delle famiglie professionali è già scaduto?

Il nuovo CCNL Comparto Funzioni Centrali è innovativo anche per l’ordinamento professionale, ha previsto l’istituzione della IV area delle alte professionalità che la Federazione che rappresento richiede (sia pur con il nome di vice dirigenza) da circa un ventennio. Quanto tempo passerà per vederne la luce? Sarebbe la naturale collocazione per i lavoratori che da decenni stanno mettendo a disposizione del buon andamento della macchina giustizia la loro professionalità ed i titoli culturali e professionali acquisiti nel tempo.

Perché non si coglie l’occasione del nuovo CCNI per prevedere la famiglia professionale degli “addetti Ufficio Processo”, incardinando le migliaia lavoratori in servizio trasformando il rapporto di lavoro a tempo indeterminato e dando la possibilità a chi è in servizio da molti anni di cambiare attività?

Quanto tempo passerà per il completamento della procedura prevista dall’art.21 quater Decreto-Legge posto che alla base della norma c’è la necessità di “sanare i profili di nullità, per violazione delle disposizioni degli articoli 14 e 15 del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) comparto Ministeri 1998/2001, delle norme di cui agli articoli 15 e 16 del contratto collettivo nazionale integrativo del personale non dirigenziale del Ministero della giustizia quadriennio 2006/2009 del 29 luglio 2010, assicurando l’attuazione dei provvedimenti giudiziari in cui il predetto Ministero è risultato soccombente, e di definire i contenziosi giudiziari in corso”…?

Perché le procedure non sono mai state avviate per molti profili professionali?

E perché non sanare, in via generale, la situazione con il prossimo Contratto Integrativo? Quale migliore occasione per ripartire allocando nella giusta area ciascuna professionalità?

Quanto tempo passerà per l’azzeramento della prima area? C’è un accordo sottoscritto nel 2010 e mai attuato, nonostante la copertura economica.

Perché la valutazione e progressione del personale è sempre tanto lenta? Non tutti i lavoratori hanno avuto la possibilità di ottenere il passaggio economico a causa dei blocchi silenziosi del Ministero.

Perché la discussione e l’applicazione degli accordi sul trattamento accessorio nel Ministero della Giustizia avviene con tanti anni di ritardo? Il 24 giugno 2022 abbiamo ottenuto dal Tribunale di Roma la condanna del Ministero per comportamento antisindacale con la conseguente condanna di €. 3.000 per le spese legali. Dopo un primo passo la macchina burocratica si è di nuovo bloccata nel silenzio generale.

Perché non si risolve definitivamente la questione di tutti gli operatori assunti a tempo determinato che da anni si vedono rinnovare il contratto?

Perché non si applicano gli accordi che si firmano?

Che fine hanno fatto la “rimodulazione profili esistenti ” e la “rimodulazione della figura professionale del Direttore amministrativo, con nuova denominazione di Direttore, consentendone l’accesso al personale in servizio in tutti gli attuali profili di funzionario, con almeno 7 anni di servizio nella relativa qualifica ” previste dall’accordo del 26 aprile 2017?

Perché creare il “Dipartimento per la transizione digitale della giustizia, l’analisi statistica e le politiche di coesione” e non renderlo autonomo nella gestione del personale, riconoscendone in pieno la specificità del personale? È il modo migliore per decretarne aprioristicamente il fallimento.

Perché non correlare la performance e il conseguente premio del dirigente alle attività del personale? Nessun dirigente potrebbe ottenere da solo i risultati desiderati/programmati se il personale delle qualifiche funzionali non collaborasse al meglio.

Queste e tante altre sono le domande che non vorremmo più fare perché il nostro impegno, e quello di tantissimi lavoratori, è per il riconoscimento e la premialità delle alte professionalità esistenti nella Pubblica Amministrazione consentendo a ciascun lavoratore di esprimersi per quelle che sono le proprie attitudini e capacità passando da una valutazione obiettiva e giusta, perché non chiediamo ingiustificate corsie preferenziali ma chiediamo rispetto.

Far passare il tempo disapplicando tutti gli accordi dimostra scarso rispetto per chi, ogni giorno, lavora.
Confintesa FP è fin da subito pienamente disponibile al “Dialogo sulle riforme possibili” !

Cordiali auguri,

Segretario Generale
Claudia Ratti

UPP risorse da non perdere

20th Ott
2022
Non Attivo

Onorevole Ministro,

sia pur a fine mandato, La prego di accogliere queste nostre osservazioni.

I dati pubblicati sul sito del Ministero della Giustizia sui risultati raggiunti medio tempore e, dunque, a solo pochi mesi dall’assunzione degli Addetti all’Ufficio del Processo, dimostrano che, ove ben “utilizzati”, tale figura professionale occorra per l’efficientamento di tutto il sistema Giustizia.

I colleghi hanno dato un importante “scossone” ad annose e difficili problematiche, come l’abbattimento dell’arretrato nel civile o la riduzione della durata dei processi penali.

Non solo. Superate le prime perplessità in chi abbia paventato il nascere di dissidi e malesseri nel rapporto con il personale giudiziario da anni in servizio, gli addetti UPP hanno acquisito una loro  professionalità rilevandosi valido supporto nei servizi di cancelleria e sopperendo alla grave carenza di organico.

Queste risultanze devono, allora, far seriamente riflettere sulla loro stabilizzazione  e sulle modalità a mezzo delle quali procedere alla stessa per coloro che lo meritano.

Di certo, a nostro avviso, disperdere queste unità sarebbe un fallimento per svariate ordini di ragioni tutte, però, riconducibili al funzionamento della Giustizia, alla customer satisfaction e a ciò che ci chiede l’Europa per diventare un Paese competitivo e con un sistema giudiziario efficiente.

Siamo convinti, e lo ripetiamo spesso, che il Ministero della Giustizia ha una visione troppo miope dell’organizzazione del proprio personale, una visione a breve termine che si sta rivelando un continuo fallimento specialmente nel confronto con le altre Amministrazioni.

La mancanza di premialità, la difficoltà a garantire una sede di servizio vicina ai propri interessi, l’assenza di una prospettiva di carriera, l’assenza di incentivi economici con un trattamento accessorio pressoché nullo e la lentezza della burocrazia ministeriale nella gestione del personale (FRD, CCNI, in netto ritardo) rendono non più competitivo il Ministero della Giustizia rispetto a tante altre amministrazioni pubbliche.

Si pensa di assumere nuovo personale precario pari a ben ottomila unità invece di iniziare a tracciare con lungimiranza, un disegno organizzativo complessivo che preveda, tra le altre, l’inserimento degli UPP già assunti nell’organico della Giustizia in maniera stabile, mettendo fine al precariato delle assunzioni e mirando, piuttosto, ad un sistema performante affrancato dalle disfunzioni in essere.

Perché non sfruttare risorse già formate e sulle quali gli uffici hanno notevolmente investito, pensando anche alla creazione di una specifica famiglia professionale?

E bisognerebbe farlo anche in tempi celeri in quanto i concorsi avviati nell’ultimo biennio consentono ai vincitori, molti di essi attuali UPP, di scegliere Amministrazioni che offrono un contratto a tempo indeterminato e risultano più competitive sul piano del trattamento economico, normativo e di elasticità nel venir incontro alle esigenze del lavoratore. Ciò sarebbe in linea, tra l’altro, con il decreto legislativo n. 151/2022 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 17 ottobre contenente norme sull’ufficio per il processo con la creazione di un ufficio del processo civile e penale e l’inserimento tra i componenti anche del “personale di cui agli articoli 11 e seguenti   del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, convertito, con modificazioni dalla legge 6 agosto 2021, n. 113” (art. 4).

Il peso del Ministero della Giustizia è emerso in tutta evidenza dal confronto con altre Amministrazioni che, con emendamento inserito al Senato sono riuscite ad inserire l’art. 35 bis del  DL 115 del 9/8/2022 ed hanno dato ai “Precari del PNRR” una prospettiva di trasformazione in un contratto tempo indeterminato a partire dal 2027.

A parere di chi scrive, non v’è altro modo di uscire dalle attuali condizioni se non quello di una lungimirante e coraggiosa scelta che si prefigga lo scopo di ristabilire basi sicure e stabilità per i lavoratori e, per il loro tramite, del prestigio del Ministero della Giustizia.

Questa la posizione molto chiara della scrivente O.S. che verrà sostenuta anche nel futuro perché se è vero che i Ministri passano con i Governi, lasciando un segno, è altrettanto vero che i lavoratori restano e danno continuità all’organizzazione.

Chi scrive prima di essere una Sindacalista è un lavoratore, orgoglioso, del Ministero della Giustizia e farà tutto quel che è nelle proprie possibilità per essere la migliore portavoce di tutti i colleghi.

Nel ringraziarLa per la Sua attenzione Le porgo Cordiali saluti

PROT. 67 UPP una risorsa da non perdere

RIPAM: GLI ULTIMI SONO I PRIMI

19th Ott
2022
Non Attivo

PROT.66 SCORRIMENTO GRADUATORIE

Flash 24 GLI ULTIMI SARANNO I PRIMI

La storia, come sempre, si ripete ciclicamente anche con le “brutture” che potrebbero essere evitate, ed è così che le Amministrazioni hanno comunicato al RIPAM ulteriori sedi ambite dal personale che ha già assunto servizio.

Purtroppo, storia simile è già accaduta nel caso del concorso da Assistenti Giudiziari e se Confintesa ha perso la battaglia legale intentata per difendere il personale, secondo noi, il Ministero della Giustizia ha perso una battaglia morale ottenendo l’effetto indesiderato della fuga verso altre Amministrazioni che pagano meglio e premiano di più, salvo poi invocare le carenze di organico. 

Abbiamo chiesto un colpo di coda, un ravvedimento, di un Governo che ha ormai esaurito il suo mandato chiedendo di dare la possibilità di scegliere le sedi messe a disposizione degli idonei prioritariamente ai vincitori, differendo il termine della scelta e modificando le sedi già pubblicate.

Ma perché non avere una visione a medio termine basata sulle questioni importanti, una riorganizzazione del personale in servizio a tempo indeterminato e determinato, con la stabilizzazione di tutti coloro che lo meritano veramente, un CCNI innovativo e premiante?

Che sogno è? Il nostro, per una Giustizia che funziona.

DGMC: SOTTOSCRITTO ACCORDO DI SEDE 2019

18th Ott
2022
Non Attivo

Conclusa la contrattazione decentrata per la ripartizione del Fondo di sede del FUA per l’anno 2019 per il personale appartenente al Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità.

Nessuna novità rilevante, rispetto agli anni precedenti in quanto, stante l’esiguità delle risorse assegnate, non si è potuto far altro che ricalcare quanto già proposto e concordato per il FUA 2018.

 La decisione, invero dal sapore amaro, di sottoscrivere l’Accordo è stata determinata dalla necessità di non penalizzare ulteriormente i lavoratori, già danneggiati dal ritardo con il quale l’Amministrazione Centrale sta procedendo e dall’impossibilità di procedere alla contrattazione per il FUA 2020 e 2021 a causa dei rilievi sollevati al FD dagli organi competenti.

Confintesa Fp auspica che i maggiori fondi annunciati per gli anni 2021 e 2021 possano essere utilizzati per valorizzare cospicuamente il merito e le eccellenze, destinando quindi una quota maggiore dell’attuale 30% alle “ulteriori particolari posizioni di lavoro” segnalate dai vari uffici Dirigenziali in quanto certamente in un Dipartimento, quale quello in questione, valorizzare soltanto 16 unità (pari al 10% del totale del personale) è a dir poco svilente.

Restiamo in attesa che il Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria definisca tempestivamente i rilievi che hanno impedito la contrazione per il FUA 2020 – 2021 al fine di poter procedere alla tanto attesa, quanto meritata, ripartizione del Fondo.

Segretario Generale

(Claudia Ratti)

QUO VADO? La nostra bacheca al vostro servizio

13th Ott
2022
Non Attivo

Ormai tanti anni fa la nostra Federazione ha realizzato un sistema on line di inserimento delle richieste di scambi di sede, nel corso degli anni sono state inserite migliaia di richieste, moltissime andate a buon fine perché gli scambi raramente trovano ostacoli dell’Amministrazione.

Molti colleghi sono stati soddisfatti e, evidentemente, lo siamo stati anche noi perché volevamo rendere un buon servizio ai nostri iscritti e ci siamo riusciti.

La procedura è semplicissima: collegati al sito https://www.confintesafp.it/form-bacheca-scambi/ ed inserisci tutti i dati e, dopo la nostra approvazione, la richiesta viene pubblicata ed è visibile a tutti; chi consulterà la bacheca leggerà solo la qualifica, la sede di servizio attuale e la sede desiderata del lavoratore disponibile allo scambio ed ogni altro dato verrà trattato nel rispetto della privacy.

Chiunque sia interessato al trasferimento può pubblicare la sua inserzione, gratuitamente e senza iscrizione al nostro sindacato, maggiori saranno le inserzioni più alto saranno le possibilità di successo negli scambi. La segreteria del Coordinamento Giustizia acquisisce i dati e li incrocia con quelli di altri colleghi, se ci sarà la possibilità di uno scambio con un collega di pari qualifica nella sede del comune dove vorresti essere trasferito verrai avvisato e, se nostro iscritto, seguiremo la tua domanda di scambio presso il Ministero.

Qualche precisazione è d’obbligo:

  • L’Amministrazione non concede scambi, per ora, a chi ha superato un concorso distrettuale; dunque, a chi ha volontariamente scelto la propria sede di servizio al momento del concorso.

 

  • La nostra bacheca scambi è uno strumento, GRATUITO, a disposizione di tutti i colleghi che si vogliono avvicinare alle proprie famiglie e non ci presteremo a “giochi” di nessun tipo che possano mettere in cattiva luce il buon nome di CONFINTESA e la stessa funzionalità dell’Amministrazione.

Segretario Generale

(Claudia Ratti)

FLASH bacheca scambi 2022

TOC TOC… SI DORME ?

13th Ott
2022
Non Attivo

FLASH 21 SI DORME?

Ci scusiamo, non vorremmo interrompere un lungo ed ingiustificato silenzio ma, pur consapevoli che ci sono atti che necessitano della presenza di un Governo, sappiamo anche che ci sono delle attività che potrebbero essere avviate, quali?

A luglio è stato firmato l’accordo per le progressioni economiche, sia pure con un ritardo di anni ed a seguito di un provvedimento di condanna del Tribunale di Roma del 24 giugno 2022 ottenuto da Confintesa FP! Siamo in attesa di essere convocati per la sottoscrizione dell’Accordo definitivo certificato dagli organi di controllo che darebbe il via alle procedure.

IL CCNL firmato il 9 maggio 2022 pone a carico delle Amministrazioni l’onere di definire le famiglie professionali del nuovo ordinamento professionale entro il termine di cinque mesi dalla sottoscrizione, dunque entro il 9 ottobre. Un termine non perentorio ma finora non è stato comunicato NULLA eppure CONFINTESA FP, lo stesso giorno della firma del CCNL ha chiesto di avviare le procedure per il rinnovo del CCNI ma, evidentemente la nostra voce non conta abbastanza, per ora.

Sono stati assunti direttori, funzionari, cancellieri, operatori prima di dare alle professionalità interne un’opportunità di crescita, per anni è stata bloccata la mobilità del personale, non sono mai state riconosciute le posizioni organizzative, gli incentivi tecnici, il CUG, la banca delle ore, le mancate procedure per il passaggio di area dei profili “tecnici” e lo scorrimento delle graduatorie per i “21 quater”, l’elenco, purtroppo, potrebbe continuare a lungo.

Occorrerà gestire la situazione tra le uscite dei pensionamenti e le entrate del personale a tempo determinato che deve essere stabilizzato se lo merita (ovvero con delle reali valutazioni e/o procedure comparative) ma senza pregiudicare le aspettative del personale già in servizio che attende da anni.

Il nuovo Ministro della Giustizia ed il suo staff, chiunque siano, avranno l’onere di voltare pagina e di restituire dignità al personale giudiziario cambiando un sistema per troppo tempo gestito affrontando ciò che è urgente ma dimenticando ciò che è importante: la professionalità e la meritocrazia agganciate ad un reale sistema premiale, partendo dalla creazione dell’area delle Elevate Professionalità, sbocco naturale per chi già da troppi anni aspetta, fino allo svuotamento della I area in cui attualmente ci sono gli ausiliari.

CORSO DI PREPARAZIONE DIRIGENTI PA

10th Ott
2022
Non Attivo

Il corso è riservato a iscritti e familiari CONFINTESA.
Per il Concorso Dirigenti del Ministero della Difesa (e non solo).
Si approfondiranno materie ed argomenti che sono utili per la preparazione di tutti i percorsi di elevata professionalità (Dirigenti ed Elevate Professionalità della Pubblica Amministrazione).
L’inizio è previsto nel corrente mese di ottobre. La durata sarà di circa 80 ore, prevalentemente svolte in orario pomeridiano. La partecipazione potrà essere:
–             in presenza (presso l’aula magna della sede di Corso Vittorio Emanuele II n.326, Roma) per un numero massimo di 60 partecipanti;
–             in collegamento da remoto per chi non voglia accollarsi la spesa ed i tempi della trasferta.

La quota di partecipazione è di €. 150, contenuta grazie al supporto della Confintesa ma si richiede un minimo di 80 adesioni al corso.

Materie trattate e docenti:
– diritto amministrativo e diritto costituzionale: dott.ssa prof.ssa Biancofiore Piera Presidente di sezione Tar del Lazio  
– diritto civile, con particolare riferimento alle obbligazioni e ai contratti: avv. D’Aquino Fabio docente universitario nozioni di contabilità di stato e degli enti pubblici
– disciplina del lavoro pubblico: dott.ssa Travaglini Michela Dirigente FP
– legislazione in materia di trattamento dei dati personali e normativa in materia di Anticorruzione e Trasparenza: dott.ssa Buoninconti Gioia docente Sna e Università
– nozioni di diritto penale con particolare riferimento ai reati contro la P.A.
–  capacità organizzative e manageriali in rapporto a specifiche situazioni proprie del ruolo dirigenziale: dott.ssa Letizia Muzi 
– ordinamento istituzionale e organizzativo del Ministero della Difesa: dott. Mangani Massimo già direttore della scuola di formazione difesa.

È necessario procedere subito alla preadesione al corso (sia in presenza che da remoto) senza il pagamento della quota che, invece, verrà richiesta al momento dell’avvio del corso.

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Per maggiori informazioni chiama il 3394269487 o scrivi a formazione@confintesa.it

Emergenza al Giudice di Pace di Larino

1st Ott
2022
Non Attivo

Provvedimento di applicazione ai senso dell’art. 20 dell’Accordo di mobilità del 15 luglio 2020-prot. Segretario Generale

 

Con il provvedimento in oggetto emarginato, la Corte d’Appello di Campobasso ha disposto l’applicazione d’ufficio, per due giorni a settimana, dell’unico Direttore in servizio presso l’Ufficio del Giudice di Pace di Larino al Tribunale per i minorenni di Campobasso. La decisione, scaturita dalla mancata adesione all’interpello disposto ai sensi dell’art. 20 dell’Accordo di mobilità del 15 luglio 2020, troverebbe fondamento nel fatto che il Direttore  in servizio presso il GdP di Larino sarebbe una figura non compresa in pianta organica, pertanto in sovrannumero, e la sua applicazione per 2 giorni a settimana non comporterebbe pregiudizio all’Ufficio.

A parere della scrivente O.S. la decisione non è condivisibile in quanto non tiene in debita considerazione il carico di lavoro dell’Ufficio rispetto al personale ivi operante.

La situazione è semplicemente ed incontestabilmente drammatica.

Fino ad oggi, le 4 unità ivi operanti, comunque, in deficit risultando vacante al 50% la figura dell’Assistente (un’unità in servizio mentre l’altra trasferita definitivamente altrove e non  in comando così come specificato nel provvedimento di applicazione),   al 100% quella del cancelliere esperto, hanno garantito l’espletamento dei servizi con grande spirito di sacrificio e collaborazione, cercando di colmare le gravi scoperture.

 Con il venir meno della figura di Direttore amministrativo, i servizi graverebbero su solo tre figure ovvero un’assistente giudiziario e un funzionario i quali dovrebbero garantire tutti i servizi di udienza e post udienza, compreso lo sportello e un ausiliario il quale, per mansionario, ha poche possibilità “di intervento”, non potendo procedere alle iscrizioni, verbalizzare, depositare, istruire e curare le attività di post udienza.

In sostanza i servizi di ordinaria amministrazione relativi all’ istruzione delle cause, verbalizzazione e sportello graverebbero solo su 2 persone.

Ciò comporterebbe:

  1. l’innescarsi di effetti avversi sul benessere psico-fisico dei dipendenti;
  2. il non poter materialmente garantire l’espletamento dei servizi, con esonero di qualsivoglia responsabilità dei lavoratori per scadenza dei termini e gestione delle urgenze in quanto, semplicemente succubi di un provvedimento superiore ( ad impossibilia nemo tenetur);
  3. l’impossibilità per i lavoratori di poter fruire dei diritti riconosciuti normativamente, quali ferie e permessi, non essendo materialmente possibile alcuna turnazione o sostituzione;
  4. la declassificazione del personale che per garantire la completezza dei servizi è costretto a svolgere mansioni non appartenenti al proprio profilo professionale.

 

Alla luce delle pregresse osservazioni, la scrivente O.S.

CHIEDE

Che venga bloccata la procedura de qua ed avviarne una volta all’acquisizione di ulteriore personale.

In attesa di un tempestivo riscontro si porgono

Cordiali saluti.

(Claudia Ratti)

Prot. 63 Emergenza presso il GdP di Larino

Garage del Palazzo di Giustizia, segnalazione

30th Set
2022
Non Attivo

Il Segretario Generale, Claudia Ratti, scrive per attenzionare le autorità competenti sulla delicata questione del garage del Palazzo di Giustizia di Agrigento. 

 

La presente per significare che in occasione dell’assemblea sindacale svoltasi nel palazzo di giustizia l’8 settembre u.s. ho preso personalmente atto che i dipendenti hanno la possibilità di usufruire del parcheggio attiguo il Palazzo ad un costo mensile pari ad €. 26, somma che, per quanto possa sembrare conveniente, pesa nei bilanci di molte famiglie tanto da indurre alcuni lavoratori a parcheggiare più lontano perdendo tempo ed accollandosi il rischio in una strada a percorrenza veloce e non ben illuminata. Non solo … il parcheggio a pagamento è incustodito tanto che il personale della Società che lo gestisce è in servizio solo nelle prime ore della mattinata lavorativa (si paga in anticipo) e non per l’intera giornata.

Sono altresì venuta a conoscenza di fatti che, se fossero veri, sarebbero molto gravi, motivo per cui chiedo accurata verifica delle Autorità competenti in indirizzo. 

È noto che il Palazzo di Giustizia di Agrigento ha un parcheggio riservato alle auto di servizio da informazioni acquisite e da verificare risulta, invece, che viene consentito l’accesso ed il parcheggio ad auto e moto prive di permesso, di proprietà di alcuni (privilegiati) dipendenti degli Uffici Giudiziari ma anche ad alcuni (privilegiati) dipendenti del Comune e di altre ditte esterne, in aperta violazione del regolamento e delle disposizioni vigenti.

Orbene, delle due l’una:

  • L’accesso ed il parcheggio al garage del Palazzo di Giustizia sono consentiti a tutti i lavoratori del Palazzo di Giustizia ben identificati e, considerando lo spazio esiguo, dovrebbero stabilirsi dei turni o prevedere altri criteri noti e trasparenti.
  • L’accesso ed il parcheggio al garage del Palazzo di Giustizia NON sono consentiti a tutti i lavoratori del Palazzo di Giustizia ma solo ed esclusivamente alle auto di servizio ed allora non deve essere possibile alcuna discrezionalità di scegliere chi parcheggia e chi non parcheggia considerando che, se la scelta è questa, i motivi delle restrizioni sono di incolumità e di ordine pubblico e qualsiasi violazione della regola espone l’intero Palazzo di Giustizia, il personale e l’utenza, a seri pericoli.

Pensiamo ai possibili rischi di incendi per autocombustione di auto e moto abusivamente parcheggiate e, ancor peggio, a ipotetiche concepibili azioni criminali da parte di malviventi che potrebbero delinquere in danno di tutto il personale servendosi di detti mezzi a insaputa dei loro proprietari.

Per quanto sopra la scrivente,

CHIEDE

alle Autorità competenti di attivarsi affinché si scelga una soluzione e la si condivida con tutti e, nel caso in cui si opti per riservare l’accesso alle auto di servizio si chiede che vengano effettuati puntuali controlli e si eviti l’accesso non autorizzato senza alcuna eccezione.

Si resta a disposizione per ogni ulteriore approfondimento.

Cordiali saluti.

Segretario Generale

(Claudia Ratti)

Prot. 61 segnalazioni garage palazzo giustizia Agrigento (1) (1)

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