OGNUNO FACCIA IL SUO…
Prot.4_2021 segnalazione Corte dei Conti con allegato
Lo scorso anno abbiamo inviato un esposto alla Corte dei Conti evidenziando i danni economici (ed organizzativi) che si hanno adibendo personale delle forze dell’ordine alla guida di automezzi, non abbiamo ricevuto più notizie e dopo l’ennesima evasione dalla casa di reclusione romana di Rebibbia (della quale si “incolpa” la carenza del personale di Polizia Penitenziaria) abbiamo ritenuto doveroso ribadire la nostra richiesta: ognuno faccia il lavoro per il quale è stato assunto.
Roma, 19/01/2021 prot. 4 – 2020 CG
Spett.le Procura Regionale
Corte dei Conti del Lazio
per conoscenza Al Signor Ministro della Giustizia
Avv. Alfonso Bonafede
Al Capo di Gabinetto
Dott. Raffaele Piccirillo
Al Capo Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria
Dott. Bernardo Petralia
Al Capo Dipartimento organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi
Dott.ssa Barbara Fabbrini
Oggetto: esposto per i Conducenti di automezzi.
Si coglie l’occasione generata dalla recente evasione dalla casa di reclusione romana di Rebibbia, la cui responsabilità sembrerebbe imputabile alle inadeguate dotazioni organiche della polizia penitenziaria, per richiamare l’attenzione delle SS.LL. su un esposto trasmesso dalla scrivente O.S. lo scorso anno e rimasto, finora, senza alcun esito.
La scrivente in data 6/02/2020 con nota prot.7/2020 (che ad ogni buon fine si allega) ha segnalato una questione molto grave che ritiene essere di doveroso approfondimento, stante il danno erariale che si ritiene ne derivi e, alla luce dei recenti episodi, che si riflette anche sull’organizzazione delle case di reclusione.
Lo scorso anno abbiamo “denunciato” che le auto di servizio assegnate al Ministero della Giustizia sono condotte, con disposizioni dei Capi dell’Ufficio giudiziario, da personale “di altre amministrazioni” (leggasi: Forze dell’ordine) che viene in tal modo distratto dallo svolgimento dei propri compiti primari. In altri termini si adibiscono alla guida di automezzi gli agenti delle forze dell’ordine che dovrebbero avere un compito diverso e che, comunque, hanno una retribuzione diversa (molto più alta) rispetto ai conducenti di automezzi.
Ci siamo chiesti perché si spreca personale qualificato per un “semplice” servizio di accompagnamento dei magistrati, in presenza di conducenti di automezzi che si adibiscono ai servizi amministrativi.
Aggiungiamo che, ad onor del vero, la guida di automezzi non è l’unica attività alla quale viene adibito il personale delle forze dell’ordine considerando che è tutt’altro che rara la circostanza che negli uffici giudiziari svolgano mansioni amministrative.
Siamo a ribadire che il mancato rispetto delle prerogative professionali, proprie del conducente di automezzi, si traduce in una violazione della normativa vigente che ne disciplina il profilo professionale e si concretizza in un danno:
- per il Ministero della Giustizia, a causa dei maggiori oneri che deve sopportare, per l’utilizzo del personale “esterno”;
- per le Amministrazioni dalle quali dipende il personale che viene adibito alla guida (trattasi prevalentemente di Polizia Penitenziaria, Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza) a causa dell’indisponibilità dei “conducenti” per le attività alle quali dovrebbero essere prioritariamente assegnate.
- Per i lavoratori in servizio presso il Ministero della Giustizia con la qualifica di “conducenti di automezzi” sia sotto il profilo stipendiale (per le mancate indennità) che sotto il profilo contributivo.
Siamo convinti che ciascuno deve svolgere il lavoro per il quale è stato assunto e per il quale viene pagato, per quanto sopra la scrivente, ribadisce le richieste avanzate in data 6/02/2020 (alle quali ci si riporta) ed in particolare di accertare le responsabilità erariali del Ministro della Giustizia e di chiunque altro abbia concorso alla produzione di tali danni alle casse dello Stato.
Cordiali saluti
Segretario Generale
(Claudia Ratti)