POCHI MALEDETTI E SUBITO, arretrati in arrivo

Non Attivo

 Da tempo abbiamo confermato che a marzo oltre allo stipendio aggiornato i lavoratori giudiziari avrebbero percepito gli arretrati dal 1° gennaio 2009. Così è stato. A nulla sono valse le illazioni dei sindacati non sottoscrittori che, forse, avrebbero preferito non far ricevere ai lavoratori gli arretrati pur di smentirci.

Cogliamo l’occasione di ribadire ancora una volta che si tratta solo di una progressione economica e non giuridica, resa impossibile dopo la sottoscrizione da parte di tutti i sindacati del CCNL 2006-2009 (anche da quelli che hanno inveito contro il Contratto Integrativo) laddove è prevista l’ impossibilità del passaggio tra le aree con la riqualificazione lasciando il concorso pubblico come unica possibilità.

Ricordiamo anche che nel 2006, l’ allora Federazione INTESA, si rese disponibile a firmare un accordo che prevedeva il passaggio tra le aree per tutti gli A1 e B3 ma non si procedette a causa del dissenso della CGIL, RDB e di qualche altre sigla. A quel tempo era ancora possibile quello che poi è diventato impossibile sia per il CCNL firmato nel 2007 e sia per l’ avvento del Ministro Brunetta ovvero il passaggio giuridico ed il passaggio nell’ area superiore.

Altre “lamentele” giungono per la sproporzione che viene rilevata da alcuni lavoratori sia negli aumenti contrattuali che conseguentemente sugli arretrati, tra una posizione economica e l’ altra.

La spiegazione esiste e non è frutto del contratto integrativo del 2010 ma del CCNL Ministeri del 1999 (sottoscritto anche quello da tutte le OO.SS.) nel quale venivamo istituite le posizioni super solo per qualche fascia economica, e non per tutte, prevedendo conseguentemente uno scarto stipendiale più basso. Stesso scarto che necessariamente doveva essere mantenuto nei contratti successivi e che non può essere modificato con un contratto integrativo.

Siamo consapevoli che qli arretrati e l’adeguamento sarebbe spettato ai lavoratori da molti anni, non a caso la UGL-INTESA ha da molto tempo promosso un’azione per il risarcimento danni per la mancata riqualificazione nel decennio trascorso a causa degli accordi illegittimi, abbiamo dichiarato, e tanto confermiamo, che la giurisprudenza sembra favorevolmente orientata al riconoscimento del risarcimento dei danni ai dipendenti del Ministero della Giustizia, riconoscendo a ciascun ricorrente il 30% delle differenze stipendiali tra la posizione economica posseduta e quella immediatamente superiore.

Conosciamo anche la sentenza di rigetto della Corte d’ Appello di Torino ma anche la sentenza del 22/12/2010 con la quale lo stesso Tribunale di Torino ha accolto le ragioni di un altro gruppo di ricorrenti condannando l’ Amministrazione a 7.500 euro per le spese legali e dichiarando apertamente di non condividere le ragioni della Corte territoriale.

Ora più che mai è il momento di proseguire nell’azione giudiziale per tentare di vedersi riconoscere il risarcimento danni per le mancate riqualificazioni decennali.

Ora più che mai, grazie alla posizione economica acquisita da tutto il personale giudiziario, possiamo dimostrare e quantificare il danno subito.

Ricordiamo che la posizione di ciascun ricorrente ad ogni nostra iniziativa giudiziale è sempre direttamente verificabile tramite il sito www.intesagiustizia.it, che offre un servizio unico nel panorama sindacale, che ci differenzia da tutti gli altri sindacati consentendo di conoscere i dati essenziali di tutte le iniziative giudiziali a cui si è aderito (lo stato del ricorso, numero di RG, data di udienza, nome dell’ avvocato e del domiciliatario). L’ area, riservata agli iscritti, è visibile solo agli utenti registrati.

Per info e documentazioni la Segreteria del contenzioso è a disposizione degli interessati al numero dedicato 06.98359916 il martedì e il giovedì dalle ore 10,00 alle ore 12.00 o per email contenzioso@federazioneintesa.it.

Coloro che non hanno aderito in precedenza hanno tempo per partecipare fino al 31 marzo inviando la seguente documentazione in originale:

  1. scheda informativa
  2. procura avvocato
  3. Dichiarazione sostitutiva attestazione di servizio o in alternativa una fotocopia del cedolino dell’ ultimo stipendio
  4. Fotocopia del documento di riconoscimento e fotocopia del codice fiscale
  5. delega di iscrizione in originale (per i non iscritti)
  6. ricevuta del bonifico bancario di € 15 per ciascun ricorrente (può essere anche cumulativo per più ricorrenti della stessa sede di servizio, anche se appartenenti ad uffici diversi) sul conto postale codice IBAN IT09C0760103200000063272132, specificando la causale “Ministero della Giustizia – ricorso per risarcimento danni”.

Scaricate la documentazione e la modulistica necessaria dal sito: http://www.federazioneintesa.it/contenzioso/subcont-3/

Claudia Ratti
Coordinatore Nazionale Ministero della Giustizia

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