Scriviamo al Ministero per i … conducenti di automezzi

Non Attivo

Prot.5 proposta conducenti automezzi

Oggetto: problematiche relative ai Conducenti di automezzi.

La scrivente O.S. ritiene necessario evidenziare la situazione nella quale attualmente versano i conducenti di automezzi in servizio presso l’Amministrazione Giudiziaria, perché si possano intraprendere tutte le iniziative opportune per tutelarne i diritti di questi lavoratori che, allo stato, appaiono essere fortemente pregiudicati.

Iscritti e simpatizzanti ci segnalano l’improprio utilizzo di personale appartenente alle Forze dell’Ordine per lo svolgimento del servizio di accompagnamento dei magistrati.

Tale prassi, ormai diffusa in quasi tutti gli uffici giudiziari, è in contrasto con una Direttiva del Ministro dell’Interno del 3/12/2012 s.m.i che testualmente dispone “Il personale con funzioni di conducente sia assegnato prioritariamente alle esigenze tutorie degli appartenenti all’Ordine Giudiziario”.

Considerando la riduzione del parco-auto in dotazione di quest’Amministrazione, in osservanza alle disposizioni di cui al DPCM del 25.9.2014, corre l’obbligo di evidenziare altri due aspetti di primaria importanza.

  1. la figura professionale del conducente di automezzi, pur avendo subìto un ampliamento delle mansioni sino a comprenderne alcune proprie del profilo professionale degli operatori giudiziari, ha mantenuto inequivocabilmente quale mansione principale la conduzione di automezzi adibite al trasporto di persone, ne consegue che il loro utilizzo in mansioni di carattere prettamente amministrativo non può che avere carattere residuale o volontario. Conseguentemente il mancato rispetto delle prerogative professionali, proprie del conducente di automezzi, si traduce sia in una violazione della normativa vigente che ne disciplina il profilo professionale, sia in un danno economico sotto il profilo stipendiale (la mancata possibilità di svolgere un orario di lavoro straordinario) che sotto il profilo contributivo.
  2. La novella introdotta con il CCNI del 26.6.2017 (che disciplina la mobilità interdipartimentale dei propri dipendenti) ha consentito la possibilità di far transitare il personale da un dipartimento all’altro, nella prospettiva di una migliore ottimizzazione delle risorse umane. Il mancato utilizzo di questo strumento, e il contemporaneo ricorso all’impiego di Forze dell’Ordine per la guida degli automezzi, si configura come una mancata occasione per l’amministrazione della Giustizia di conseguire dei risparmi di gestione organizzativa, anche in ossequio al principio del contenimento della spesa pubblica.

Oltre tali aspetti la scrivente O.S. non può sottacere la questione delle iniziative di taluni conducenti, condivisa ed appoggiata, costretti a ricorrere alla magistratura per ottenere giudizialmente il corrispettivo per le indennità di turnazione. Tali ricorsi per decreti ingiuntivi, accolti e spesso opposti dall’Amministrazione, comportano da un lato il decorso di tanto tempo affinché i conducenti possano ottenere quanto contrattualmente gli spetta, dall’altro l’evidente responsabilità dei dirigenti che con le scelte ed i ritardi procurano all’Amministrazione ripetute condanne alle spese legali che gravano sull’intera collettività e non anche sui singoli responsabili.

Questa O.S a fronte di questa situazione si riserva di ricorrere a tutti gli strumenti utili affinché alla figura del conducente di automezzi in servizio presso il Ministero della Giustizia possa essere riconosciuto il giusto ruolo e soprattutto il giusto trattamento economico, continuando, laddove fosse necessario, a percorrere la stessa strada già intrapresa che ad oggi vede vincenti la maggior parte dei ricorsi volti ad ottenere la remunerazione del lavoro svolto.

Si coglie l’occasione di chiedere un incontro con le SS.LL. al fine di meglio chiarire i termini della questione ed addivenire ad una soluzione.

Cordiali saluti,

Segretario Generale

(Claudia Ratti)

                                                                                                                            

Claudia Ratti
Coordinatore Nazionale Ministero della Giustizia

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