Task force per “salvare la giustizia”

Non Attivo

Prot 64_2019-Potenziamento organici Ministero Giustizia

Roma, 21/05/2019 – Prot. n.64 _2019

Al Presidente del Consiglio dei Ministri

Giuseppe Conte

Al Ministro della Giustizia

Alfonso Bonafede

Al Ministro per la Pubblica Amministrazione

Giulia Bongiorno

Al Vicepremier Matteo Salvini

Al Vicepremier Luigi Di Maio

E p.c.                                          Ministero della Giustizia
Al Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria

del Personale e dei Servizi

Barbara Fabbrini

Al Direttore Generale del Personale e della Formazione

Alessandro Leopizzi

 

Oggetto: richiesta di una task force per “salvare la giustizia”.

La presente non per lamentarci ed assillare le SS.LL. delle numerose problematiche del Ministero della Giustizia che, com’è noto, da anni è in grave sofferenza:

  • per la mancanza di personale amministrativo che sta generando casi come quello di Torino (sfociato in un omicidio), di Napoli con ben 12.000 sentenze di condanna non eseguite ecc. ecc.
  • per le problematiche delle strutture edilizie che ospitano gli Uffici Giudiziari un esempio per tutti (ma non è il solo), il Palazzo di Giustizia di Bari.
  • per i prossimi ingenti pensionamenti dovuti, anche, alla “quota 100”.

Si dà atto degli sforzi compiuti per rendere più efficiente la Pubblica Amministrazione con il D.L. 75/2017, del  programma per la rimodulazione profili professionali, delle azioni di riqualificazione e promozione professionale del personale dell’Amministrazione giudiziaria definito da un accordo del 26 aprile 2017 sottoscritto dall’allora Ministro della Giustizia e le OO.SS. che, tuttavia, non viene interamente rispettato. Nonostante gli sforzi e l’impegno la macchina della giustizia non è ripartita, evidentemente qualcosa non ha funzionato!

È vero, si è assunto e si sta assumendo personale, ma non è stato rispettato l’accordo sulla mobilità (che prevede sia il “preventivo assestamento” che un interpello l’anno). È stato pubblicato un interpello per solo 271 posti destinato agli assistenti giudiziari, non soggetti a vincolo di sede, a fronte di migliaia di ingressi e dopo un immobilismo di anni.

È vero, si è conclusa una prima procedura di progressione economica del personale ma non si riesce a provvedere ai relativi nuovi inquadramenti, in quanto si sommano agli inquadramenti dei nuovi ingressi, il tutto mentre è in corso una nuova procedura di progressione economica.

Si sta continuando ad assumere il personale mentre è in corso un progetto con l’INPS per la sistemazione delle posizioni assicurative del personale in servizio.

Sono numerose le procedure in corso e la gestione della macchina Giustizia è sempre gestione dell’emergenza con l’individuazione delle priorità, non per cattiva volontà, non per la mancanza delle competenze, non per assenza di idee ma semplicemente per assenza delle risorse umane indispensabili per mettere finalmente in moto la macchina e farla ripartire come dovrebbe, come meriterebbe.

Ho avuto l’onore di ascoltare, nell’ultima settimana, alcuni Capi di Uffici Giudiziari Siciliani … ad Agrigento, Enna, Gela, Palermo, Trapani sono in piena emergenza personale ed i prossimi pensionamenti peggioreranno la situazione già gravissima.

A questo punto ci siamo convinti che è indispensabile capovolgere la prospettiva: per soddisfare i bisogni sul territorio bisogna prima rafforzare generosamente gli organici del Ministero, sede centrale, per il tempo necessario a svolgere contemporaneamente tutte le procedure, in tempi rapidi.

Occorre una task force per salvare la giustizia.

È, pertanto, indispensabile procedere contemporaneamente:

  • ad assicurare la mobilità di tutto il personale in servizio, (magari differendo la data della presa di possesso e facendola coincidere con quella delle nuove assunzioni di personale ma dando una certezza ai lavoratori)[1]
  • alle progressioni interne del personale;
  • al passaggio di area di tutto il personale;
  • al piano dei fabbisogni (più volte chiesto e mai ottenuto);
  • alle nuove piante organiche (che tengano in considerazione gli effettivi fabbisogni);
  • allo scorrimento delle graduatorie degli assistenti giudiziari;
  • all’espletamento dei nuovi concorsi.

Non solo … al Ministero occorre personale anche all’ufficio pensioni, all’ufficio che si occupa dei contratti per l’edilizia giudiziaria perché si fanno le belle riforme ma non si pensa alle ricadute che hanno sulla loro gestione.

Riteniamo, in poche parole, che occorra un forte investimento di personale a partire “dalla testa” altrimenti assisteremo ancora una volta, come sempre, alla gestione dell’emergenza giustizia e non ad una seria politica della giustizia che necessita prima di tutto di una programmazione, oggi concretamente inesistente, al di là delle dichiarazioni dei politici di turno.

Per quanto sopra, chiediamo che venga al più presto acquisito presso il Ministero tutto il personale indispensabile per assicurare il veloce compimento delle procedure in precedenza indicate, sia con un interpello tra il personale in servizio negli uffici giudiziari su tutto il territorio che, in subordine, con comandi da altre Amministrazioni.

Si chiede di procedere a distacchi (senza oneri per l’Amministrazione) o, in subordine, con comandi.

Siamo certi che una simile operazione, se portata a compimento, avrebbe delle ricadute sull’efficienza ed efficacia della giustizia entro un breve periodo di tempo, perché le donne e gli uomini della giustizia  lavorano con dedizione e sacrificio e meritano i giusti riconoscimenti, così come siamo i primi a chiedere di punire coloro che sbagliano (e solo chi sbaglia).

Restiamo a disposizione per ogni successivo chiarimento e cogliamo l’occasione per porgere i nostri

Cordiali saluti.

Il Segretario Generale

Claudia Ratti

[1] Mi permetto di rivolgere, ancora una volta, un accorato appello per rendere giustizia agli assistenti giudiziari penalizzati nella scelta delle sedi dall’urgenza dell’Amministrazione. La questione è ben nota e potrebbe essere agevolmente risolta con una deroga al vincolo quinquennale (come accade per il personale del Comparto Sicurezza e Comparto “Scuola”) consentendo anche ai giovani assunti di scegliere tra le sedi disponibili sul territorio prima di procedere al doveroso scorrimento della graduatoria.

Claudia Ratti
Coordinatore Nazionale Ministero della Giustizia

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