INCENTIVI: IL D.A.P. AVANTI DA SOLO
Il nostro plauso al Direttore Generale dell’Amministrazione Penitenziaria per aver avviato il percorso per il riconoscimento degli incentivi per funzioni tecniche. E’ quanto richiediamo di fare da moltissimi anni (prima ancora dell’entrata in vigore del D. Lgs. 50/2016) ai Responsabili del Dipartimento Organizzazione Giudiziaria nella totale indifferenza dell’Amministrazione ed in piena solitudine sindacale, considerando che anche la normativa precedentemente in vigore (volendola applicare come accade in altre Amministrazioni) l’avrebbe consentito.
Il 24 gennaio si è discusso lo schema di regolamento recante norme per la ripartizione dell’incentivo economico di cui all’art. 113 del D. Lgs. 50/2016 – Nuovo Codice degli Appalti che, come qualcuno sa, ha introdotto l’istituto degli incentivi per le funzioni tecniche, finalizzato a premiare alcune attività, in particolare (predisposizione e controllo delle procedure di bando e di esecuzione dei contratti pubblici, all’esecuzione dei lavori…). Tale istituto, ben diverso dall’abrogato fondo per la progettazione e l’innovazione previsto dall’art. 93 c.7 bis, d.lgs.163/2006, è volto a premiare le attività sopra descritte, che garantiscono l’efficacia della spesa e la corretta esecuzione del contratto, e costituisce un’eccezione rispetto al generale principio dell’onnicomprensività del trattamento economico dei dipendenti. Gli incentivi potranno essere assegnati solo dopo che le Amministrazioni costituiranno un apposito fondo per i singoli appalti di “lavori, servizi e forniture”. Una percentuale delle risorse finanziarie del fondo sarà ripartito per ciascuna opera o lavoro, servizio, fornitura con le modalità e i criteri previsti in sede di contrattazione decentrata integrativa del personale, sulla base di apposito regolamento adottato dalle Amministrazioni.
Nel silenzio e nell’indifferenza del resto del Ministero della Giustizia, il D.A.P. ha convocato le OO.SS. per l’esame della bozza di Regolamento, la riunione proseguirà il 7 febbraio.
Noi ci siamo sempre perché non vogliamo che siano defraudate, per l’ennesima volta, le legittime aspettative che la legge riconosce costantemente al personale con istituti innovativi e potenzialmente atti a valorizzarne le competenze, ma che poi risultano inapplicabili per l’inerzia delle burocrazie centrali. Vogliamo ricordare a noi stessi che non è la prima volta che i vari Dipartimenti del Ministero della Giustizia “girano a diverse velocità”, qualcuno corre altro sta fermo!
È stato il caso del riconoscimento del tempo di viaggio nelle missioni, della banca ore, della legge Meduri, delle riqualificazioni, della pensionabilità dell’indennità di Amministrazione e così via …
Vorremmo una giustizia unica e veloce.
Mettiamo a disposizione