Progressioni, FRD 2019 e 2020…

Il Tribunale di Roma ha condannato il Ministero della Giustizia ma…

non solo non ha dato seguito agli accordi, non ha rispettato un provvedimento del Giudice quanto, ritenendolo ingiusto, ha anche fatto (legittimamente) opposizione.

Voglio fare, a me stessa, una domanda: posto che il Ministero della Giustizia è stata condannato anche al pagamento delle spese legali e che, lo sappiamo, se il provvedimento verrà confermato, sarà pagato dalla nostra collettività e non da una persona fisica (il Responsabile che sbaglia o che non fa), pensiamo che se fosse stato un “privato” avrebbe fatto opposizione e contestualmente non eseguito un provvedimento?

Avremmo voluto definire il contenzioso con la “cessazione della materia del contendere” ma neanche questa volta ci siamo riusciti e dovremmo ancora attendere confidando che la “nuova Amministrazione” faccia qualcosa.

Al momento sappiamo che in altre Amministrazioni (che hanno subìto pandemie e spoil system al pari del Ministero della Giustizia, questa è stata la tesi difensiva) sono andati avanti con le progressioni economiche, con il FUA o FRD che dir si voglia, con i nuovi Contratti Collettivi (che dovevano essere stipulati entro novembre 2022), con il riconoscimento degli incentivi tecnici, con le posizioni organizzative … e l’elenco potrebbe essere molto, troppo, lungo.

Quando dovrà aspettare ancora il personale del Ministero della Giustizia per vedersi riconoscere la propria professionalità, per avere il corretto inquadramento, per mettere in pratica quel concetto diffuso ed abusato ma poco attuato, del riconoscimento del merito.

Ma quale merito? Ci sono lavoratori che da decenni (e più di uno) lavorano alle dipendenze del Ministero della Giustizia senza alcun riconoscimento, nella speranza che arrivi prima o poi un Governo che dia la precedenza al merito del personale e dopo alle nuove assunzioni (pur necessarie).

Invece abbiamo assistito a nuove assunzioni di operatori, di cancellieri, di funzionari, di direttori, di dirigenti … senza che si verificasse prima se ci fossero professionalità interne che meritavano, tramite un concorso riservato, di ricoprire quei posti.

Nulla di personale contro i nuovi assunti che, domani, se il sistema non cambia, riceveranno lo stesso trattamento dei colleghi anziani e ci capiranno, capiranno le frustrazioni e la disillusione.

Il Ministero della Giustizia, se vuole essere degno del nome che porta, deve riconoscere il merito dei propri dipendenti, deve evitare ulteriori assunzioni a tempo determinato stabilizzando tutto il personale già assunto, deve eseguire i giudicati e rispettare leggi, accordi e contratti …ci auguriamo che questo 2023 sia un anno di svolta, nel frattempo attendiamo di conoscere i nostri nuovi interlocutori di parte pubblica, senza i quali tutto continua ad essere bloccato.

PS: La nuova udienza, per discussione e decisione, è stata fissata a novembre … evviva la celerità dei processi!

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

FLASH 01_2023 FRD E PROGRESSIONI ECONOMICHE

all. 2 nota ministero della giustizia del 14.12.2022 n. 289233.u

Claudia Ratti
Coordinatore Nazionale Ministero della Giustizia

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