LA NOSTRA VOCE E’ QUELLA DEI LAVORATORI
L’emendamento per riorganizzare la distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari è stato approvato (e nessuno ne avrebbe dubitato) e noi abbiamo scritto al Ministro della Giustizia evidenziando che:
- non è stata stabilita una distanza massima tra la nuova sede di servizio e la precedente.
- non è stata prevista la possibilità di optare per un’ altra amministrazione.
- non è stata prevista la possibilità di personale interessato da decenni ai trasferimenti di veder realizzare le proprie aspettative (che paradossalmente rischierebbe di risultare in sovrannumero nella nuova sede).
- non è stato previsto il confronto con le OO.SS. che invece potrebbero apportare dei contributi significativi e che rappresenta un gesto doveroso verso i lavoratori.
I lavoratori della giustizia hanno già dato, ricordiamo che:
- non viene pagato lo straordinario per l’insufficienza dei soldi.
- il blocco del turn over in atto da quasi un decennio ed i numerosi pensionamenti di personale negli Uffici giudiziari, hanno determinato uno scoperto d’ organico che sta portando ad una situazione di collasso della maggior parte degli uffici giudiziari.
- L’ elevatissimo carico di lavoro è tale da minacciare la salute del lavoratore.
- Gli interpelli per la mobilità del personale sono bloccati da anni.
- I part time già concessi sono stati revocati e nessun lavoratore riesce ad ottenere provvedimenti di accoglimento di nuovi part time.
Ma se tutto questo non bastasse, vogliamo ricordare come il malfunzionamento degli uffici giudiziari, gli arretrati ed i ritardi nellosvolgimento dei processi, hanno una pesantissima ricaduta sul versante penitenziario che, non va dimenticato, rappresenta l’altra faccia del pianeta giustizia.
La lunghezza dei procedimenti penali infatti, va a dilatare la lunghezza della custodia cautelare, al punto che oltre un terzo dei soggetti ristretti all’interno degli istituti penitenziari, è in attesa di una condanna definitiva.
Questa circostanza rappresenta una grave lesione dei diritti del cittadino, considerato come ogni persona sottoposta a giudizio vada considerata innocente fino alla pronuncia della condanna definitiva, secondo il principio della presunzione di innocenza garantito dalla stessa Costituzione: e se è vero che la legge prevede in talune circostanze la custodia cautelare in carcere, è altrettanto vero che tale misura dovrebbe essere il più breve possibile, mentre nella nostra realtà si verifica il contrario, a causa delle inefficienze e dei ritardi del sistema giudiziario di cui si è detto.
Inoltre, questa situazione sta determinando un sovraffollamento senza precedenti all’interno dei nostri istituti di pena, con riflessi fortemente negativi sul lavoro di migliaia di operatori penitenziari che si trovano a non poter applicare la normativa, con grave pregiudizio per l’ordine e la sicurezza delle strutture e del personale.
Tutto ciò rende quindi ancora più urgente la risoluzione dei gravissimi problemi che affliggono il personale giudiziario, pena una vera e propria deflagrazione dell’intero sistema.
LO STATO DI AGITAZIONE PERMANE
ASSEMBLEA DEI LAVORATORI DELLA GIUSTIZIA
23 SETTEMBRE – dalle 12.00 – alle 14.00 PALAZZO DI GIUSTIZIA TORINO
CORSO VITTORIO EMANULELE II – N. 130 C/O MAXI AULA N. 1 – INGRESSO N. 15
PIANO SEMINTERRATO
VI ASPETTIAMO!
Flash 2011 n 209 – La nostra voce è quella dei lavoratori.
Caro Alessandro
personalmente credo che tu abbia ragione sui lati positivi, non sono del PDL, ma vedi ogni santo giorno da 17 (dicosi diciasette) anni faccio poco meno di 130 km, e cosi come me ci sono tantissimi, fin troppi, colleghi e colleghe ci si organizza a casa così come al lavoro dove finito l’orario di lavoro si smette perchè passa il mezzo pubblico per il rientro a casa. Si finisce con lo straordinario
in una realtà come quella giudiziaria dove la cronica carenza di personale porta disservizi continui al cittadino, accorpare alcuni uffici risolverebbe alcuni problemi se ad essere accorpati fossero le sezioni distaccate di tribunale per un esempio, questo però è il lato positivo della medaglia,il lato negativo è quello che si costringerebbero collegi e colleghe e le loro famiglie a fare degli ulteriori sacrifici, in quanto come nel caso veronese si troverebbero a far da pendolari tra andata e ritorno circa un centinaio di chilometri e poi una volta a casa ricominciare a lavorare come nel caso delle olleghe
mi domando e mi domandano,ma in tutto questo le somme che ci aspettano per straordinari e FUA 2010 che fine hanno fatto è solo una scarsa organizzazione della nostra corte d’appello o non ci sono fondi?