LA GIUSTIZIA È LENTA MA …

27th Giu
2022
Non Attivo

Il Tribunale di Roma ha condannato il Ministero della Giustizia

Oltre un anno fa Confintesa FP ha citato in giudizio il Ministero della Giustizia per il mancato rispetto degli accordi sottoscritti il 26 aprile 2017 in materia di progressioni economiche e riqualificazioni.

La nostra esasperazione, purtroppo, nasceva non solo dall’immobilismo di un’Amministrazione che esige il rispetto degli accordi solo nella parte in cui ne può trarre vantaggio ma anche dall’atteggiamento ottuso e pregiudiziale delle altre sigle sindacali troppo spesso disposte a chiudere un occhio sui diritti dei lavoratori, per non si sa bene quali dinamiche.

Con Ordinanza del 24 giugno 2022 il Tribunale di Roma ha accolto tutte le nostre richieste e …

  • “Dichiara l’antisindacalità del comportamento del Ministero della Giustizia, consistito: nella mancata indizione delle procedure di selezione per le progressioni economiche orizzontali all’interno delle aree con le risorse del FRD 2018 (ex FUA) e nella mancata negoziazione integrativa annuale per stabilire i parametri, i requisiti, i termini, e quant’altro necessario per tali procedure e per quelle riferite al FRP- fondo risorse decentrate 2019 e 2020;
  • Ordina al Ministero resistente di cessare immediatamente le condotte omissive sopraindicate e quindi di indire le procedure di selezione per le progressioni economiche orizzontali dei suoi dipendenti (…) finanziate con le risorse del FRD 2018 …”

Ricordiamo che l’11 aprile 2022 si è svolta la contrattazione sulle progressioni economiche, conclusasi con un “rinvio a data da destinarsi”  sia per l’atteggiamento delle altre sigle sindacali che per la decisione del Ministero che ben avrebbe potuto firmare l’accordo giusto per i lavoratori pur senza la maggioranza delle sigle, poiché era noto a tutti che di lì a pochi giorni sarebbe entrato in vigore il nuovo CCNL e che occorreva altro tempo per ripartire. Grazie a tutti loro ed alla scarsa capacità di “vedere le cose in prospettiva” che quasi 10.000 dipendenti di tutto il Ministero della Giustizia attendono la progressione economica.

Ed ora? Noi continueremo a chiedere il pieno rispetto di tutti gli accordi sia per le progressioni economiche, sia per il passaggio tra le aree che per il nuovo (urgente) ordinamento professionale o vogliamo pensare che anche questa volta tutto resti sulla carta? Di certo non lo permetteremo.

Vuoi aiutarci ed aiutarti? Fa’ in modo che Confintesa FP sia rappresentata in ogni città e luogo di lavoro, insieme saremo invincibili!

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

FLASH 16 CONDANNA DEL MINISTERO

accoglimento 28 confintesa

LETTERA AL MINISTRO SUL DINIEGO IN FORMA SCRITTA PER LE DOMANDE DI LAVORO AGILE

27th Giu
2022
Non Attivo

Roma, 24/06/2022 prot.48

Al Ministro della Giustizia

Prof. Avv. Marta Cartabia

 

Per conoscenza Al Sottosegretario di Stato

On. Avv. Macina

sottosegretario.macina@giustizia.it

 

Al Capo del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria

Dott.ssa Barbara Fabbrini

capodipartimento.dog@giustiziacert.it

 

Al Capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità

Dott.ssa Gemma Tuccillo

prot.dgmc@giustiziacert.it

 

 

Ill.mo Ministro,

come certamente saprà il nostro sindacato ha sempre partecipato con animo fattivo e propositivo agli sforzi dell’Amministrazione giudiziaria per lo sviluppo e l’applicazione del lavoro agile.

Nella fase di confronto sul “Superamento del lavoro agile emergenziale quale misura di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19 e introduzione del lavoro agile ordinario”, che si è svolta nel mese di aprile u.s., chi scrive aveva presentato proposte dettagliate per il miglioramento della bozza iniziale.

Non intendiamo adesso dilungarci nel dettaglio delle nostre proposte, ma ci preme segnalare un tema che ci sta particolarmente a cuore e che è riemerso nel corso del recente tavolo tecnico sul Piano Organizzativo del Lavoro Agile (POLA) 2022, svoltosi il 23 giugno u.s.: l’obbligo di risposta con provvedimento scritto e motivato in tempi certi da parte dei dirigenti degli uffici giudiziari, a fronte delle domande di accesso al lavoro agile. La proposta avanzata da Confintesa FP nella fase di confronto sindacale con il DOG (si veda la lettera del 13 aprile 2022 prot. 38) mirava infatti a tutelare i dipendenti che facevano richiesta di lavoro agile da eventuali comportamenti arbitrari dei alcuni dirigenti.

Dalla lettura del POLA 2022 emerge sul punto una lampante disomogeneità di intendimenti tra i vari Dipartimenti dell’Amministrazione Giudiziaria: mentre il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e gli Archivi Notarili hanno messo nero su bianco la necessità di un provvedimento in forma scritta da parte del dirigente in caso di rifiuto del lavoro agile (si veda pag. 32 e 60 del POLA unificato 2022), il Dipartimento per l’Organizzazione Giudiziaria e quello per la Giustizia Minorile e di Comunità non ne fanno cenno.

Purtroppo, già da vari uffici ci giungono segnalazioni di domande debitamente presentate e lasciate agonizzare nella pila delle richieste da evadere dei Dirigenti i quali, tradendo una malcelata contrarietà al lavoro agile, ignorano le richieste senza nemmeno assumersi la responsabilità di firmare un provvedimento di diniego che, evidentemente, andrebbe pure motivato.

Chi scrive si chiede quale sia il senso di partecipare a lunghe riunioni e versare inchiostro per la stesura di approfonditi e illuminati documenti programmatici, nei quali vengono segnalati i benefici e l’importanza del lavoro agile, se poi, nella prassi, l’accesso al lavoro agile è ostacolato da alcuni dirigenti silenti.

Pertanto, la scrivente O.S. chiede che si provveda tempestivamente a uniformare le procedure di accesso al lavoro agile vigenti nel Ministero della Giustizia, garantendo a tutti i dipendenti la possibilità di ottenere una risposta scritta e motivata, in tempi certi.

 

 

Segretario Generale

Claudia Ratti

LAVORO AGILE: POLA in arrivo

24th Giu
2022
Non Attivo

FLASH 15 RIUNIONE POLA 

POLA unificato 2022

il Ministero della Giustizia il 23 giugno ha incontrato i Sindacati “a cose fatte” esaurendo il dovuto confronto in un passaggio meramente formale. Il nuovo POLA è articolato in 4 sezioni distinte, ciascuna dedicata a una delle Direzioni Generali. Confintesa FP ha apprezzato lo sforzo di tenere in conto le peculiarità di ciascuno, tuttavia è preoccupata che si traduca in una eccessiva disparità di trattamento tra i dipendenti dello stesso Ministero della Giustizia, come già avviene in troppe occasioni.

I “dettagli” diversi nelle varie versioni del POLA, infatti, sono numerosi e vertono sui temi più “caldi”:

  • in alcuni casi le strumentazioni tecnologiche devono essere necessariamente fornite dall’Amministrazione, in altri invece possono appartenere al dipendente;
  • il significato della “fascia di contattabilità” sembra molto disomogeneo e non è chiaro se equivalga all’ “orario di lavoro” o se – più correttamente – indichi solo il periodo in cui si può essere contattati lasciando libertà nell’orario di svolgimento delle mansioni;
  • la frequenza del monitoraggio e della valutazione da parte dei dirigenti è troppo variabile tra le varie DG (addirittura in un caso si parla di “controllo quotidiano”);
  • non sono nemmeno chiari i criteri per l’accesso al lavoro agile dato che alcune DG fanno riferimento a criteri di priorità e altre a meccanismi di rotazione del personale.

A nostro parere, però, la disparità più rilevante è un’altra: tutte le altre Direzioni, a differenza della Direzione per l’Organizzazione Giudiziaria, hanno messo nero su bianco la necessità di un diniego in forma scritta da parte del dirigente in caso di rifiuto del lavoro agile.

Si trattava peraltro di una richiesta di Confintesa FP nella fase di confronto con la DOG, che avrebbe tutelato i richiedenti da comportamenti arbitrari e un po’ vigliacchi da parte di alcuni dirigenti (ce ne sono in tutte le categorie e riteniamo doverli isolare e “denunciare” per dare il giusto riconoscimento a quanti, invece, lavorano con serietà e correttezza). La richiesta, ahimè, non fu accolta e oramai già da molti colleghi ci giungono segnalazioni di domande lasciate agonizzare nella pila delle richieste da evadere dai Dirigenti degli uffici giudiziari che, mostrando sostanziale contrarietà, ignorano le richieste senza assumersi la responsabilità di firmare un provvedimento di diniego che, evidentemente, andrebbe pure motivato! A fronte di questo comportamento di parte della Dirigenza ci appare incoerente che i vertici della Giustizia si spendano in approfonditi documenti programmatici sui benefici del lavoro agile.

Segnalateci se la vostra richiesta è stata rifiutata (o ignorata), mettetevi in contatto con la nostra dirigente sindacale, Irene Di Nicola al 3463044176 o scriveteci a giustizia@confintesafp.it

FLASH 15 RIUNIONE POLA

Che giustizia è?

20th Giu
2022
Non Attivo

 

Al Ministro della Giustizia

Prof. Avv. Marta Cartabia

 

Per conoscenza Al Sottosegretario di Stato

On. Avv. Macina

sottosegretario.macina@giustizia.it

 

Al Capo del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria

Dott.ssa Barbara Fabbrini

capodipartimento.dog@giustiziacert.it

Ill.mo Ministro,

la delusione per la gestione del Suo personale, purtroppo, è tanta.

Avevamo accolto con speranza, fiducia ed ottimismo la Sua nomina e personalmente facevo affidamento sulla professionalità, competenza, capacità organizzativa e sensibilità delle Donne che guidano, con ruoli e responsabilità diverse ma tutte prestigiose, questo Dicastero ed invece devo purtroppo prendere atto che …

  • L’accordo che prevedeva il passaggio (con il finanziamento) dei primi 270 ausiliari, alla pari delle nostre richieste per il passaggio di tutti gli ausiliari nella seconda area, è rimasto inattuato.
  • L’accordo del 26 aprile 2017, nel quale è stato previsto il passaggio in terza area dei vincitori e degli idonei della procedura 21 quater, è stato applicato solo parzialmente.
  • L’art.21 quater D.L. n.83/2015 (convertito in L. n.132 del 6.8.2015) ha previsto che il Ministero della Giustizia avvii le procedure interne per il passaggio alla terza area di contabili, assistenti informatici e assistenti linguistici in servizio al 14 novembre 2009 ed invece … nulla.
  • Le due riqualificazioni economiche per il 2017 e per il 2018 non hanno consentito a tutto il personale in servizio di poter beneficiare della fascia economica superiore.
  • Il CCNL sottoscritto il 9 maggio 2022 prevede una tempistica molto stretta (cinque mesi dal 9 maggio 2022) per il nuovo ordinamento professionale ed il Ministero della Giustizia, benché sollecitato più volte, non dà alcun riscontro alle nostre richieste.
  • Il nuovo CCNL prevede, tra le numerose novità, la creazione della IV area che potrebbe ripagare gli ormai “anziani” direttori della mancata progressione di carriera ultra trentennale, delle mai istituite (ma solo nel DOG) posizioni organizzative, dell’impossibilità di sostituire formalmente il dirigente inesistente (attribuendone le funzioni al Magistrato Capo dell’Ufficio)… un inquadramento meritato sul campo, non per tutti ma per moltissimi direttori.
  • Ed ancora… quanto tempo dovremo aspettare per la contrattazione decentrata integrativa prevista dall’art. 6 comma 7 del Decreto 4 agosto 2021 n.124 “Regolamento concernente norme per la ripartizione degli incentivi per funzioni tecniche ai sensi dell’articolo 113 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50” che prescrive: “il Fondo è ripartito tra i dipendenti che svolgono funzioni tecniche a norma dei commi 5 e 6 è effettuata in sede di contrattazione decentrata integrativa del personale, tenuto conto del ruolo e della rilevanza delle medesime funzioni, anche in relazione alla specificità dei singoli contratti…” ? Abbiamo sollecitato numerose volte, i colleghi hanno mandato le diffide ma il silenzio è assordante.
  • L’elenco potrebbe continuare ma sarebbe inutile.

Rivolgerci ai giudici per ottenere il rispetto degli accordi? Ci abbiamo provato ma siamo noi stessi vittime del sistema e dopo oltre un anno dall’iscrizione a ruolo, il giudice nel mese di aprile si è riservato per la decisione che ancora attendiamo! Ma l’art.28 Legge 330/1970 non è una procedura giudiziale a cognizione sommaria caratterizzata da un’attività istruttoria rapida e limitata agli accertamenti minimi indispensabili?

Ma quale giustizia è questa, lenta, che arma i lavoratori gli uni contro gli altri?

Che impedisce per ben 12 anni la legittima progressione degli ausiliari e nel frattempo assume a tempo determinato migliaia di operatori che, giustamente, deve stabilizzare (e deve farlo per tutti per non creare un’ulteriore ingiustizia).

Che giustizia è quella che assume a tempo determinato migliaia di addetti UPP, avvocati con 10 e più anni di servizio nell’avvocatura con fondi comunitari e lascia indietro tutti i dipendenti che da decenni prestano servizio all’interno? E non vogliamo stabilizzare anche loro … alla scadenza?

Che giustizia è quella che non applica gli accordi e neanche le leggi e noi, dipendenti del Ministero della Giustizia, a chi dobbiamo rivolgerci per vederci riconoscere le nostre ragioni?

Il Ministero della Giustizia ha bisogno di tanto personale, c’è posto per tutti ma serve una politica organica con un progetto a medio e lungo termine e non una politica miope.

Se il personale fosse gratificato, se lavorasse in buone condizioni, se riuscisse a conciliare lavoro e famiglia ne trarrebbero tutti un vantaggio, anche l’organizzazione ed invece il personale è triste, rassegnato, demotivato e stanco perché sa bene che ogni azione è diventata inutile. Non servono assemblee, manifestazioni di piazza, stati di agitazione, scioperi, ricorsi art. 28 … nulla.

Noi stessi avremmo abbandonato da tempo i nostri sogni lasciando il campo ai sindacalisti di mestiere, se non credessimo che quella del Sindacalista sia una missione, che è possibile cambiare, che ciascuno di noi ha il dovere di fare del proprio meglio per migliorare ciò che ci circonda.

Confido, pertanto, in un colpo di coda per dimostrare che le rappresentanti di questo prestigioso Dicastero siano effettivamente diverse dagli altri riportando la pace sociale e riconoscendo a ciascuno quello che è loro dovuto, il tempo a disposizione sta per scadere.

Cordiali saluti

Segretario Generale

Claudia Ratti

Prot. 47 Lettera Ministro Cartabia

21 QUATER, pronti all’azione?!

20th Giu
2022
Non Attivo

INIZIATIVA 21 QUATER

E’ noto, o dovrebbe esserlo, che l’art.21 quater D.L. n.83/2015 (convertito in L. n.132 del 6.8.2015) ha previsto che il Ministero della Giustizia avvii delle procedure interne per il passaggio alla terza area, riservandole ai cancellieri, ufficiali giudiziari, contabili, assistenti informatici e assistenti linguistici in servizio al 14 novembre 2009.
È noto, o dovrebbe esserlo, che il Ministero della Giustizia ha avviato la procedura per i cancellieri ed ufficiali giudiziari, disponendo lo scorrimento parziale delle graduatorie e che nulla, ad oggi, ha fatto per contabili, assistenti informatici e assistenti linguistici.
A nulla sono servite le numerosissime istanze di Confintesa FP (e per la verità anche di tutti gli altri sindacati) … il Ministero, nonostante la legge e le promesse, non ha provveduto.
A questo punto, dopo ben 7 anni di inattività abbiamo ritenuto dar voce ai numerosissimi lavoratori che chiedono giustizia, confidando nei tribunali.
Già nel 2022 il Tribunale di Roma si è pronunciato favorevolmente confermando il diritto dei ricorrenti “di essere assunti nella III Area Funzionale nel profilo di Funzionario UNEP-F1 ed al risarcimento del danno patrimoniale per il ritardato inquadramento a decorrere dal 1.7.2019, pari alla differenza tra il trattamento economico percepito e quello spettante quale Funzionario UNEP F1, sino alla data di effettivo inquadramento nella III Area Funzionale nel profilo di Funzionario UNEP-F1, nella misura, di cui ai conteggi contenuti in ricorso, pari ad € 2.876,06 all’anno quanto ai ricorrenti inquadrati quali Ufficiale Giudiziario F3 e pari ad € 1.545,93 all’anno quanto ai ricorrenti inquadrati quali Ufficiale Giudiziario F4”.
Ritenendo che sia nostro dovere tutelare i lavoratori anche promuovendo azioni giudiziali e volendo, in ogni caso, dare un’ultima chance all’Amministrazione abbiamo deciso di:
– depositare i tentativi di conciliazione (prima della chiusura estiva);
– avviare i ricorsi dal mese di ottobre (in caso di esito negativo).
Per motivi di trasparenza chiariamo fin d’ora che, come sempre, le nostre azioni giudiziarie saranno riservate solo agli iscritti.

Se hai bisogno di informazioni chiama i numeri (orario lavorativo)
3463075363 o 3272934963 o 3276151873

Aderisci entro il 15 luglio 2022 trasmettendo la documentazione per il tentativo di conciliazione, in caso di esito negativo, dal mese di settembre, ti chiederemo di integrare la documentazione.
La scelta resta solo tua.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

“Non sono le nostre capacità che dimostrano chi siamo davvero, sono le nostre scelte.”

FLASH N 14 per 21 QUATER

FAQ RICORSO 21 QUATER

01 MODULO ADESIONE INIZIATIVA altri

01 MODULO ADESIONE INIZIATIVA canc uffgiud

delega tentativo conciliazione

DGMC: Attuazione del lavoro agile

3rd Giu
2022
Non Attivo

Si è concluso il 31 maggio u.s. l’incontro tra la DG del personale del DGMC e le O.O.S.S. in tema di attuazione del lavoro agile presso il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità.

       In particolare Confintesa FP ha avanzato le seguenti proposte:

  • Introdurre la necessità di un diniego in forma scritta e in tempi certi, che contenga motivazioni puntuali e circostanziate, in luogo di formule generiche, al fine di disincentivare un rifiuto a priori delle richieste di lavoro agile.
  • Eliminare il limite di un unico giorno di lavoro agile a settimana, lasciando la scelta di consentire più giorni ad una successiva valutazione della dirigenza, ferma restando la prevalenza del lavoro in presenza;

Confintesa FP ha poi evidenziato l’importanza di una contrattazione integrativa e di un monitoraggio da parte della Direzione volta a verificare l’effettiva applicazione del lavoro agile nei singoli uffici.

A chiusura dell’incontro, il Direttore Generale, che ha accolto le proposte di Confintesa FP, ha precisato che l’Amministrazione per la Giustizia Minorile e di Comunità emanerà un provvedimento sul lavoro agile al fine di regolamentarne l’attuazione.

Il Coordinatore Nazionale

       Alice Arculeo

FLASH 13 DGMC ATTUAZIONE LAVORO AGILE

Commenti sull’interlocuzione del 13 maggio 2022 per la stabilizzazione degli operatori a tempo determinato.

20th Mag
2022
Non Attivo

Roma, 20 maggio ’22 prot. 43

Al Ministro della Giustizia

Prof. Marta Cartabia

segreteria.ministro@giustizia.it

 

Al Capo del Gabinetto del Ministero della Giustizia

dott. Raffaele Piccirillo

protocollo.gabinetto@giustizia.it

 

Al Sottosegretario di Stato

On. Avv. Anna Macina

sottosegretario.macina@giustizia.it

 

Per conoscenza Al Capo Dipartimento dell’organizzazione Giudiziaria

Dott.ssa Barbara Fabbrini

prot.dog@giustiziacert.it

 

Al Direttore Generale del personale e dei servizi

Dott. Alessandro Leopizzi

dgpersonale.dog@giustizia.it

 

Oggetto: commenti sull’interlocuzione del 13 maggio 2022 per la stabilizzazione degli operatori a tempo determinato.

Facendo seguito alle nostre precedenti lettere sul tema della “stabilizzazione degli operatori assunti a tempo determinato” (si veda la lettera prot. 81 del 16/11/2021 e la lettera prot. 42 del 17/05/2022), la scrivente O.S. vuole innanzitutto manifestare all’Amministrazione giudiziaria, ed in particolare al Capo del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, il proprio gradimento per la proposta di stabilizzazione degli operatori a tempo determinato.

L’interlocuzione del 13 maggio u.s., infatti, ha rapidamente fatto il giro degli uffici giudiziari mostrando il lato “umano” e “ragionevole” dell’amministrazione che, lodevolmente, ha accolto i solleciti e le richieste provenienti dagli uffici giudiziari e dalle OO.SS. affinché non siano “disperse le professionalità ormai acquisite” dal personale, attraverso una loro stabilizzazione.

La prima reazione alla lettura del testo è stata di sollievo, sia perché l’Amministrazione ha dimostrato di condividere le nostre preoccupazioni sia per aver scelto la strada della “stabilizzazione diretta”. Tuttavia, ad un esame più attento della bozza abbiamo rilevato una criticità non trascurabile.

Di fatto, la bozza attuale escluderebbe dalla procedura di stabilizzazione un numero cospicuo (circa 1/8 del totale) di operatori, entrati in graduatoria ai sensi dell’articolo 2 comma 1, alinea d, punto VI del Bando di concorso, che stabiliva come requisito di ammissione alternativo alle varie forme di tirocinio nell’Amministrazione giudiziaria l’“aver completato senza demerito, quali ufficiali di complemento in ferma biennale e ufficiali in ferma prefissata, la ferma contratta”. Nella bozza di articolato contenuta nell’interlocuzione del 13 maggio, tuttavia, tale requisito scompare, lasciando automaticamente scoperta una parte degli operatori a tempo determinato dalla misura che tutti ci auspichiamo.

Si tratta di 250 ex militari che, avendo concluso positivamente il periodo di ferma, sono stati ammessi a partecipare alla selezione alla pari con coloro che definiremo genericamente “ex tirocinanti”, sono stati assunti dal Ministero della Giustizia a marzo 2021 e verosimilmente scadranno nel marzo 2023, senza alcuna speranza – allo stato attuale dei fatti – di conservare il proprio stipendio e la professionalità sviluppata in questi anni.

Sappiamo bene che è proprio lo stesso Decreto Madia – che consente la tanto agognata “stabilizzazione dei precari” – a porre dei paletti in termini di requisiti di accesso. Infatti, l’articolo 20 comma 1, lettere a, b e c del decreto stabilisce che possono accedere alla procedura di stabilizzazione (entro il 31 dicembre 2023) i dipendenti che:

  • siano in servizio presso l’amministrazione che deve assumerli successivamente all’entrata in vigore della legge 124 del 2015;
  • siano stati reclutati a tempo determinato con procedure concorsuali (anche espletate presso PA diverse da quella che deve assumerli);
  • abbiano maturato, entro il 31 dicembre 2022, almeno 3 anni di servizio (anche non continuativi, purché negli ultimi 8 anni) alle dipendenze dell’amministrazione che deve assumerli.

Quest’ultimo requisito rileva nel caso degli ex militare di cui stiamo parlando.

Pur consapevoli dei limiti imposti dal vigente quadro normativo, vorremmo tuttavia far notare che un’ipotesi siffatta rappresenta in ogni caso un trattamento iniquo verso questa parte degli operatori precari, il cui unico “peccato” consisterebbe nell’aver servito (spesso lodevolmente e per ben più di 3 anni, tra l’altro) due Amministrazioni differenti.

D’altronde, volendo fare in quattro il capello, si potrebbe addirittura obiettare che l’articolato dell’interlocuzione si allontani abbastanza da quanto previsto dal Decreto Madia, proprio nel giusto intento di allargare il più possibile la platea dei destinatari della stabilizzazione.

Pertanto, la scrivente O.S. si chiede se non sia possibile fare un ulteriore sforzo di inclusione, con l’obiettivo di offrire a questi ex militari le stesse opportunità che sono state offerte agli altri operatori.

Restando a disposizione per ulteriori confronti ed approfondimenti si porgono Cordiali saluti,

Segretario Generale

(Claudia Ratti)

Stabilizzazione operatori a tempo determinato e non solo …

17th Mag
2022
Non Attivo

Prot. 42 2022 sollecito operatori TD

Al Ministro della Giustizia
Prof. Marta Cartabia
segreteria.ministro@giustizia.it

Al Capo del Gabinetto del Ministero della Giustizia
dott. Raffaele Piccirillo
protocollo.gabinetto@giustizia.it

Al Sottosegretario di Stato
On. Avv. Anna Macina
sottosegretario.macina@giustizia.it

Per conoscenza Al Capo Dipartimento dell’organizzazione Giudiziaria
Dott.ssa Barbara Fabbrini
prot.dog@giustiziacert.it

Al Direttore Generale del personale e dei servizi
Dott. Alessandro Leopizzi
dgpersonale.dog@giustizia.it

Oggetto: Sollecito stabilizzazione personale a tempo determinato.

Facendo seguito alla richiesta di avvio confronto sulla stabilizzazione degli operatori a tempo determinato, già presentata nel novembre scorso (si veda la lettera prot. 81 del 16/11/2021), la scrivente O.S. rinnova la richiesta confronto sul tema che diventa sempre più urgente in considerazione della ormai imminente scadenza del primo gruppo di operatori.
Ricordo a me stessa che gli operatori assunti a tempo determinato sono complessivamente 2.080, con scadenze così ripartite:

SCADENZA

UNITÀ

DURATA CONTRATTO

giugno 2022

290

12 mesi

novembre 2022

240

12 mesi

gennaio 2023

550

12 mesi

marzo 2023

1.000

24 mesi

È del tutto evidente che l’Amministrazione avrebbe tutto l’interesse a trasformare il contratto di lavoro a tempo indeterminato per evitare la dispersione di risorse preziose e già formate, perfettamente integrate con il restante personale. Sarebbe dannoso, prima di tutto per il sistema giustizia, rispettare la scadenza del contratto salvo assumere nuovo personale da formare.
Nel contesto attuale, caratterizzato dall’evidente sforzo dell’Amministrazione giudiziaria di provvedere finalmente al potenziamento delle dotazioni strumentali e umane, rinunciare a queste risorse significherebbe di fatto disperdere un prezioso patrimonio di competenze, di formazione, di tempo e di risorse, a detrimento dell’efficienza del sistema giudiziario.
D’altro lato non si può, né deve sottovalutare, che dietro ogni numero di matricola c’è una persona e ci sono delle famiglie, talune monoreddito, che si vedrebbero sottrarre una importante fonte di sostentamento.
Chi scrive sa bene che il contratto è stato ben previsto a tempo determinato e che la trasformazione del contratto in indeterminato provocherebbe le ire del personale in servizio della prima area che da decenni attende il passaggio di area ma sa altrettanto bene che il Ministero della Giustizia ha un gran bisogno di personale e non solo di “generali” (considerando il numero elevatissimo di funzionari tra UPP e concorso RIPAM di imminente assunzione), sa bene che a fronte dei tantissimi pensionamenti è indispensabile assumere nuovo personale e ritiene miope e distruttiva una politica delle risorse umane basata sulle emergenze e sui fondi straordinari, occorre un piano di assunzioni a lungo termine che ponga le fondamenta per un Ministero della Giustizia del domani, giovane e rinnovato, che sappia mettere in equilibrio le energie dei giovani colleghi e l’esperienza dei meno giovani.
L’appello e la richiesta di Confintesa FP è quello di:
– stabilizzare tutto il personale assunto a tempo determinato trasformando il rapporto di lavoro in indeterminato;
– evitare ulteriori assunzioni a tempo determinato per non creare ulteriori aspettative;
– procedere celermente ai passaggi di area di tutto il personale interno che, finora, non ne ha avuto la possibilità beneficiando della possibilità prevista dal CCNL sottoscritto il 9 maggio ’22.
Non crediamo alle manifestazioni di piazza ed alle barricate ma invochiamo il buon senso e l’applicazione dei principi di giustizia ed equità che ben possono contemperarsi all’efficienza ed efficacia della Pubblica Amministrazione, lo si dimostri iniziando da subito con la stabilizzazione di 2080 famiglie.
Restando a disposizione per ulteriori confronti ed approfondimenti si porgono Cordiali saluti,


Segretario Generale
(Claudia Ratti)

RIPARTIAMO CON LE SELEZIONI

13th Mag
2022
Non Attivo

La conclusione delle procedure elettorali non è, per noi, un punto di arrivo ma la consideriamo un punto di partenza, pur avendo ottenuto, dove siamo presenti, risultati eccellenti.

Già, dove siamo presenti, perché la nostra giovane struttura, ampiamente rappresentativa nel Ministero della Giustizia, non è presente come vorremmo in alcune regioni.

Riapriamo le nostre anomale selezioni, come al solito all’insegna di una trasparenza inconsueta nel mondo sindacale, perché vogliamo crescere ancora ed offrire a chi lo vorrà ed ha i requisiti, la possibilità di “essere Confintesa” non delegando ai sindacalisti “di mestiere” le scelte sul posto di lavoro e di non dare la colpa a “quelli là” se le cose vanno come non ci piacciono.

Non temiamo l’arrivo di nuovi dirigenti sindacali che, anzi, auspichiamo per poter crescere e confrontarci, inserendoli nella nostra struttura se hanno tutte le caratteristiche.

Chiediamo: correttezza e lealtà, condivisione delle nostre idee e rispetto della nostra struttura, buona volontà e voglia di cambiare. Non occorre una preparazione specifica ed approfondita in campo sindacale.

Cosa offriamo?

  1. formazione per quadri sindacali;
  2. le prerogative necessarie per lo svolgimento dell’attività sindacale: in particolare, permessi e aspettative non retribuite. Come per ogni prerogativa la ratio dell’aspettativa è quella di consentire al singolo dirigente sindacale lo svolgimento dell’attività, motivo per cui offriamo la possibilità di svolgere attività sindacale in aspettativa ai nostri colleghi che hanno voglia ed entusiasmo di inserirsi nella nostra struttura e, in particolare, nelle regioni dove le nostre strutture sono più sofferenti: Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Lazio, Marche e Basilicata; chi fosse interessato ad altre regioni mandi, in ogni caso la propria candidatura.
  3. la possibilità di essere presenti ai tavoli di contrattazione (ove sia compatibile con la struttura già esistente);

Come? Scrivi una e-mail a tesseramento@confintesafp.it precisando l’ufficio in cui lavori e lasciando un recapito telefonico dove essere richiamato. Per informazioni telefoniche puoi contattare in orario di ufficio la nostra segreteria nazionale ai numeri: 06/83413586 e cell. 3476361078.

“Un albero il cui tronco si può a malapena abbracciare nasce da un minuscolo germoglio.

Una torre alta nove piani incomincia con un mucchietto di terra.

Un lungo viaggio di mille miglia si comincia col muovere un piede”

LAO TSE

FLASH 12 SELEZIONE DIRIGENTI COORD GIUSTIZIA

 

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