DGSIA: NUOVE STRATEGIE?!

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Il 14 settembre si è svolto un primo incontro tra Amministrazione ed OO.SS. per un confronto sulle nuove strategie della DGSIA. In apertura il Capo Dipartimento -dott.ssa Fabbrini- ha informato che, finalmente, è imminente la pubblicazione del Regolamento sugli incentivi tecnici ex art 113 codice degli appalti con effetto retroattivo. È una vittoria per il personale che merita il giusto riconoscimento per una battaglia che, senza timore di essere smentiti (e ci proveranno in tanti) Confintesa FP porta avanti da molti anni con convinzione ed in solitudine sindacale.

Nel corso della riunione Confintesa F.P. si è fatta portavoce dell’insoddisfazione diffusa di tutto il personale tecnico, spesso sfociata in rabbia, delusione, disaffezione, fino ad arrivare a forme di protesta palesi e partecipate. Siamo convinti che i primi interventi dovrebbero andare nella direzione di recuperare le soluzioni organizzative che erano state alla base dei passati successi della DGSIA apportando le evoluzioni che l’esperienza manageriale del nuovo DG può individuare. Prima di assumere decisioni ad ampio respiro, è stato chiesto all’Amministrazione una riflessione sull’organizzazione tesa a ripristinare in tempi brevi  l’impostazione operativa dimostratasi efficace rimuovendo tutte quegli orpelli squisitamente burocratici che hanno ingessato in modo quasi irreversibile la DGSIA mortificandone enormemente la dinamicità.

È sufficiente fare un’analisi sul grado di soddisfazione degli utenti per comprendere che la DGSIA è nel momento più buio della sua storia e nel periodo più basso di gradimento nonostante negli ultimi anni la disponibilità economica sia sensibilmente cresciuta.

Peraltro, è singolare che una amministrazione che chiede puntualmente ai propri dipendenti l’elaborazione di progetti, cronoprogrammi, verifica dei tempi, sia incapace essa stessa di procedere in tal modo, si potrebbero avviare a soluzione i problemi verificando il rispetto delle scadenze.

E sono proprio i problemi sul tappeto che affliggono la struttura che, mancando anche solo un minimo di accenno di avvio a soluzione, hanno portato ad insoddisfazione e rabbia del personale, in particolare:

  1. ASSENZA DI PIANTE ORGANICHE

La patologica ultradecennale assenza di piante organiche della DGSIA e dei CISIA porta ad una serie di anomalie e discriminazioni tra il personale, prima tra tutte quella della precarietà della sede di servizio con distacchi prorogati di sei mesi in sei mesi, di anno in anno, che fanno vivere lavoratori (e famiglie) in bilico anche per molti anni, per non parlare della messa in modo di inutili procedure al Ministero, già oberato di lavoro.

L’accordo di mobilità del 2012 ha previsto la stabilizzazione del personale soggetto a distacco, un’operazione già completata da anni per il personale degli uffici giudiziari ma mai affrontata per il personale della DGSIA e CISIA che pure conserva il diritto. L’assenza delle piante organiche costituisce una palese discriminazione del personale. Siamo in presenza di una palese INADEMPIENZA dell’Amministrazione che dura da troppi anni e per la quale non escludiamo di ricorrere alle sedi competenti.

  1. PASSAGGIO DI AREA

L’art. 21 quater della legge 132/15 (come emendato dall’art.1 comma 498 della legge di bilancio 2018) ha previsto il transito nell’area non solo per cancellieri ed ufficiali giudiziari ma anche per contabili, assistenti informatici ed assistenti linguistici “(…) al fine di sanare i profili di nullità, per violazione delle disposizioni degli art.14 e 15 del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) comparto Ministeri 1998/2001 (….) e di definire i contenziosi giudiziari in corso”. A tutt’oggi, nonostante le nostre numerose richieste, l’amministrazione risulta totalmente inadempiente non avendo ancora nemmeno avviato le procedure.

  1. TEMPO DI VIAGGIO E TEMPO DI SERVIZIO PER I DIPENDENTI IN MISSIONE

In ambito tecnico (e non solo) il personale è costretto a frequentissime missioni in taluni periodi anche quotidiane. Durante il viaggio garantisce comunque operatività mediante gli strumenti mobili di produttività forniti dalla stessa amministrazione senza tuttavia che gli venga contabilizzato il tempo di viaggio come attività lavorativa. Eppure, tale riconoscimento è già operativo per altre categorie, quale ad esempio gli autisti, ritenendolo correttamente connesso alla prestazione d’opera . Per evitare palesi discriminazioni lo stesso principio può e deve valere per i tecnici). Anche in questo caso l’amministrazione è inadempiente rispetto alla promessa di soluzione più volte enunciata.

  1. PERSONALE INSUFFICIENTE, DISFUNZIONI E ATTIVITÀ.

L’enorme sproporzione tra servizi da garantire e personale disponibile ha portato a condizioni di lavoro e responsabilità concorrenti insostenibili per i tecnici. In assenza di un minimo di analisi sui carichi di lavoro, si pretende l’erogazione del medesimo servizio su base territoriale senza tenere conto delle specifiche dotazioni organiche, si originano enormi disfunzioni organizzative ed evidenti ingiustizie con il paradosso che le sedi meno dotate, pur subendo una pressione molto più intensa, sono maggiormente esposte alle lamentele dell’utenza. Vige, inoltre, l’inaccettabile abitudine di operare con conferimento di incarichi “a pioggia”, senza alcuna considerazione per le responsabilità e le attività già assunte dagli interessati e non si tiene conto  in alcun conto delle competenze specifiche e dei mansionari in una assurda logica di appiattimento totale.

Un approccio inaccettabile in un ambito ad elevata tecnologia che è notoriamente è caratterizzato da aree di specializzazione molto marcate e differenti tra loro. Tale approccio è tanto più grave in presenza di dirigenti tecnici che dovrebbero avere una competenza specifica per valutare l’impatto delle varie incombenze. Nei fatti, sotto questo profilo, si stanno dimostrando abbondantemente meno efficaci dei precedenti dirigenti amministrativi, palesando limiti manageriali soprattutto sotto l’aspetto della gestione del personale e delle relazioni con gli uffici e l’utenza.

Abbiamo augurato al Direttore Generale De Lisi un buon lavoro auspicando di dare seguito ai suoi buoni propositi con concreto approccio manageriale coinvolgendo il personale nei progetti, esprimendo, come avvenuto in DGSIA in passato, autorevolezza e non l’autoritarismo degli ultimi tempi. La prova dei fatti sarà l’unico elemento sul quale si potrà basare la valutazione e si potranno decidere le successive iniziative sindacali di collaborazione attiva o di rivendicazione decisa.

CONFINTESA FP, Coord. Giustizia, è nata nella DGSIA e continua a portare avanti ogni rivendicazione riceverà, questa volta, anche l’appoggio concreto dei colleghi?

FLASH 20 2021 incontro dgsia

Claudia Ratti
Coordinatore Nazionale Ministero della Giustizia

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