MOBILITA’ i motivi della nostra mancata firma

Questa O.S., non ha rituto opportuno asseverare con la sottoscrizione dell’ Accordo né il comportamento inadempiente dell’Amministrazione nel corso degli anni, né le scelte legislative, valutate le legittime e fondate richieste dei lavoratori.

Ha depositato un documento che vi riportiamo con l’esamina dettagliata dei motivi.

E’ evidente che l’Accordo è pienamente vigente e che a breve partiranno gli interpelli, quello che la nostra Federazione ha voluto evidenziare con la mancata firma è il rispetto dei lavoratori e degli accordi già firmati.

Non chiedeteci di interpretare dei punti poco chiari dell’Accordo, non possiamo farlo non avendolo sottoscritto!

L’ Amministrazione non ha “regalato” niente, ha posto un piccolissimo rimedio alla mancata applicazione, dal 2007, di un Accordo che prevedeva gli interpelli annuali.

La nostra firma su un Accordo è una firma convinta e libera dalle posizioni politiche e di categoria e l’apponiamo solo ed esclusivamente se siamo certi che i lavoratori ne ricevano benefici.

Che questa sia, finalmente, la dimostrazione per tutti.

Il coordinatore nazionale
Claudia Ratti

osservazioni incontro 9 ottobre 2012

Accordo mobilità 9 ottobre 2012

Claudia Ratti
Coordinatore Nazionale Ministero della Giustizia

4 Risposte a “MOBILITA’ i motivi della nostra mancata firma

  • Antonio
    12 anni fa

    Gentili dr.sse Paola Saraceni e Claudia Ratti,
    sono un Vs. aderente alla Federazione e Vi scrivo per esprimere fortissime perplessità sul Vs. comportamento tenuto al tavolo del 09.10.2012.
    Pur avendo condiviso finora gran parte dell’operato, questa volta stento a capire il motivo – spero non personale – della mancata firma al tavolo negoziale.
    L’analisi fatta dal collega Andrea Barbera è più lucida che mai ed è talmente pragmatica che ho solo motivo di compiacimento per l’intervento/commento rilasciato (sei un grande!).
    Più volte avete stigmatizzato il comportamento di taluni sindacati che con pignoleria bieca e poco lungimirante hanno tenuto comportamenti talmente rigidi da ottenere solo malcontento e pessimi risultati (talvolta contrari alle stesse buone intenzioni iniziali).
    Auspico in futuro una strategia frutto di una più attenta e concreta disamina sul bilanciamento costi/benefici, in quanto da diverse parti ho avuto modo di constatare malumori e critiche che se “amplificate” da Vs. ulteriori ed analoghi comportamenti potrebbero rivelarsi – a mio modesto giudizio – fallimentari.
    Come riportato dal collega Barbera molte cose citate nel Vs. manifesto sono vere ma è altrettanto vero che con questo accordo (come con quello fatto per le progressioni economiche) è stato raggiunto comunque un risultato: e per questa volta anch’io devo ringraziare – estremamente rammaricato – altre sigle sindacali.
    Cordialità.

  • Tranchina Armando
    12 anni fa

    L’accordo sulla mobilità testè approvato è una vera schifezza : è lesivo nei confronti di coloro i quali aspettano da anni un trasferimento ed un riavvicinamento alle famiglie.Infatti questi ,di fatto ,verranno scavalcati da altri lavoratori che magari con meno anzianità e meno titoli,si trasferiranno in sedi particolarmente ambite.Per non parlare poi della sanatoria dei distaccati,che verranno stabilizzati in sedi che non verrano mai messe ad interpello e solo per aver avuto “la fortuna “di essere distaccati ,questi,avranno anche il “premio”di essere stabilizzati ,a danno di altri lavoratori con più anzianità della loro:ma il distacco non avrebbe natura temporanea?Anch’io ho dei figli,ma i miei figli valgono meno di quelli dei distaccati?Bisognava fare un interpello nazionale per tutti,in modo tale da mettere i lavoratori sullo stesso piano senza creare figli e figliastri.Oramai la frittata è fatta ma i sindacati devono spingere per mettere ad interpello nazionale tutti i posti vacanti,impedendo di stabilizzare quei lavoratori nelle sedi che non vengono pubblicate,creando una ENORME ingiustizia.Grazie.Un lavoratore.

  • Andrea Barbera
    12 anni fa

    Sig. C. Ratti ho letto attentamente il suo commento (lettera) con la quale giustifica la sua (e della sua sigla sindacale) mancata sottoscrizione all’accordo 9.10.12. Pur condividendo molte delle sue lucidissime considerazioni, non posso però far notare che il Nostro Ministero (fin dal 1979) è sempre stato “Tiranno” e che noi da anni ci sentiamo “dei detenuti” e non dei dipendenti. L’operazione della triplice che ha negato la possibilità di creare un comparto a se stante come quello della scuolaper intenderci, ci ha portato a questi risultati. Credo che sia sotto gli occhi di tutti che “da anni” ci troviamo schiacciati da poteri molto più forti, dei quali in molti casi non si puo’ neppure parlare, perchè le ritorsioni possono arrivare, soprattutto quando (in molti casi) il capo ufficio IMPERSONA IL GIUDICE DEL LAVORO. Allora mi lasci dire che in questo Ministero anomalo ci vorrebbero certamente tutte le cose che Lei ha puntualmente indicato, ma in questo periodo Molto difficile per tutti i lavoratori, dove ogni giorno si perdono battaglie e posti di lavoro e dove assolutamente i tempi della giustizia (nonostante il continuo impegno di tanti colleghi in ogni parte d’Italia)continuano a dilatarsi, occorre anche saper prendere un mezzo bottino, senza pretendere un bottino intero. Ricordo di aver passato momenti peggiori dove i famosi 24.500 posti (promessi e ripromessi per le riqualificazioni) si sono di colpo vanificati. Potrei portare molti altri esempi, ma pur rispettando naturalmente la Sua/Vostra decisione mi sento di dire che sono daccordo con chi questa volta per il bene dei lavoratori ha firmato. Semmai gli errori sono politici! E sempre grazie a certi poteri forti che ci troviamo nell’accorpamento degli Uffici, tanto i politi e i magistrati (che spesso coicidono con la medesima figura) non perdono neanche un € e fino ad oggi quando si deve aver a che fare con loro non c’è scampo. Ritengo che si possa trovare un’unica strada comune che non può prescindere dalla specificità del nostro lavoro (ben diverso dai dipendenti dei beni culturali o dei monopoli per esempio) fin che non riusciremo ad ottenere un comparto Sicurezza & Giustizia oppure Difesa & Giustizia non saremo un paese degno di stare neppure in Europa e i lavoratori saranno sempre l’ultima ruota del carro. saluti Andrea barbera

    • Claudia Ratti
      12 anni fa

      Sig.Barbera,
      posso condividere una parte del tuo intervento ma, dovendo rappresentare tutti i lavoratori, ho ritenuto opportuno non apporre la firma della nostra Federazione sull’accordo.
      Un accordo politico prima che “tecnico”, considerando che fin da subito alcuni sindacati hanno dato la loro disponilità ed,ad onor del vero, anche io per la mia parte. Durante la settimana tra la prima e la seconda riunione ho letto ed ascoltato tantissimi colleghi, molti dei quali rischiano di restare tantissimi anni ancora lontani dalla sede loro desiderata (e distante da questa non decine ma centinaia) di km. Alcuni hanno famiglia e figli distanti. Per loro, per il rispetto che devo a questi lavoratori non abbiamo ritenuto sottoscrivere l’accordo.
      Anche a noi comprendiamo le esigenze dei colleghi che vogliono essere stabilizzati, abbiamo tra i nostri aderenti tantissimi di loro e certo non vorremmo deluderli ma abbiamo preferito guardare in alto e difendere le rivendicazioni che da anni portiamo avanti.
      Gli interpelli annuali in altre amministrazioni non sono un sogno ma una realtà, idem la mobilità in uscita…
      Non vogliamo sognare ma pretendiamo almeno il rispetto degli accordi già firmati, come quello del 2007.
      Voglio inoltre assicurare Antonio (intervento del 13/10) che non sono stati motivi personali a prevalere, se tali fossero stati la mia firma sarebbe stata la prima tra tutte…!
      A disposizione per ogni replica e grazie per il confronto
      Claudia Ratti