D.L. n.127/2021 (Green Pass sui luoghi di lavoro) e D.L. n.139/2021 (rientro in presenza negli uffici)

13th Ott
2021
Non Attivo

Di seguito la nota inviata, in data odierna, ai vertici politici e istituzionali del Ministero della giustizia con cui CONFINTESA FP ha presentato svariate richieste di intervento a tutela di tutti i lavoratori.

PROT. 74 – 2021 VERIFICHE GREEN PASS

Misure urgenti su obbligo di Green Pass nella giustizia penitenziaria

11th Ott
2021
Non Attivo



Pubblichiamo di seguito la nota inviata in data 11 ottobre al Ministero per segnalare la situazione di grave incertezza determinata dall’imminente entrata in vigore dell’obbligo di esibire il green pass per l’accesso al luogo di lavoro. 

PROT. 73 – 2021 MISURE URGENTI OBBLIGO DI GREEN PASS AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA

OGGETTO: Misure urgenti su obbligo di Green Pass nella giustizia penitenziaria.

È ormai imminente la data del 15 ottobre, giorno in cui scatterà l’obbligo di esibire il green pass per accedere al posto di lavoro. Conseguentemente si stanno acuendo i problemi che tale obbligo comporterà nella vita dei lavoratori e delle amministrazioni.

Oltre agli evidenti risvolti giuridici e costituzionali che il predetto obbligo comporta, CONFINTESA FP intende ribadire che negli uffici pubblici si sta delineando una situazione di assoluta incertezza, densa di incognite non solo sul piano organizzativo ma anche gestionale.

CONFINTESA FP ritiene che, al pari dell’utenza, alle lavoratrici e i lavoratori che per qualunque motivo non potranno esibire il green pass venga comunque garantita la massima accessibilità alle sedi di lavoro mediante la previsione di tamponi gratuiti ,la fornitura di un numero maggiore di mascherine, la predisposizione di apposite modalità di rimborso o la stipula di convenzioni con le strutture sanitarie.

CONFINTESA FP inoltre rappresenta la necessità, in sede di conversione del decreto 127, di un’attenta riflessione sulla tipologia e sull’entità delle sanzioni per coloro che non esibiscono il green pass. I risvolti economici sulle retribuzioni dei lavoratori, produce effetti gravi nella vita sociale dei lavoratori che devono provvedere a sé stessi e alle proprie famiglie.

Infine, CONFINTESA FP invita l’Amministrazione a riflettere sulle conseguenze dell’allontanamento dal servizio di un numero imprecisato di dipendenti senza green pass. La situazione di grave carenza di personale in cui versa l’Amministrazione Penitenziaria e l’assenza prolungata dei lavoratori privi di greenpass è insostenibile e produce effetti negativi sia sull’utenza esterna e sia sui dipendenti in servizio, a cui toccherà farsi carico anche del lavoro di coloro che sono stati sospesi.

Siamo ormai alla vigilia del 15 ottobre ed è necessario intervenire con urgenza per trovare soluzione alle gravi conseguenze che stanno per prefigurarsi, con grave danno per l’efficienza e l’efficacia della Pubblica Amministrazione, oltre che per il bene del Paese e di tutti i lavoratori.

Cordiali saluti.

IL REFERENTE NAZIONALE CONFINTESA FP DAP (Gabriele CAPOZZI)

 

RILANCIO DELLA GIUSTIZIA PENITENZIARIA E TUTELA DEI LAVORATORI

8th Ott
2021
Non Attivo

 

Pubblichiamo di seguito la nota inviata in data 7 ottobre 2021 al Ministero per segnalare le gravi criticità che attengono al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

PROT. 72 – 2021 – RILANCIO DELLA GIUSTIZIA PENITENZIARIA E TUTELA DEI LAVORATORI

 

OGGETTO: RILANCIO DELLA GIUSTIZIA PENITENZIARIA E TUTELA DEI LAVORATORI

Con la presente CONFINTESA FP intende segnalare, ancora una volta e con maggiore forza, i punti salienti del suo progetto per il rilancio del sistema della giustizia penitenziaria, evidenziando le maggiori criticità che il personale deve quotidianamente affrontare sui posti di lavoro.

CONFINTESA FP convintamente ritiene che l’occasione data dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenti per la giustizia un punto fondamentale per il rilancio del Paese. La capacità di produrre
innovazione sul piano organizzativo, la dematerializzazione di tutte le procedure (concorsuali e gestionali) oltre che una rapida accelerata verso il digitale rappresentano i problemi principali che da anni caratterizzano la nostra Amministrazione, soprattutto quella penitenziaria.

Parallelamente CONFINTESA FP propone un progetto di riforma delle carriere che possa assicurare al personale delle funzioni centrali (al pari di quello appartenente ai ruoli della Polizia Penitenziaria) una possibilità di progressione fino alla dirigenza che riguardi tutte le figure: il ruolo amministrativo, il ruolo di servizio sociale, il ruolo pedagogico. Sono anni che viene ripresa l’inspiegabile differenzazione che Questa Amministrazione attua sul piano pratico tra dipendenti che convivono negli stessi posti di lavoro e alimenta disparità di trattamento e ingiustizie.

È necessario rendere compatibili e coerenti gli inquadramenti formali con le attività effettivamente svolte dal personale. Inoltre il DPCM n.84 del 15 giugno 2015, riguardante il “regolamento di organizzazione del Ministero
della Giustizia e riduzione degli uffici dirigenziali e delle dotazioni organiche”, nonché i successivi decreti attuativi che hanno ridefinito l’organizzazione dei dipartimenti in cui è articolato il Ministero, si
proponevano di elevare l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa attraverso la riqualificazione delle risorse e l’eliminazione di duplicazione di funzioni e gestioni che – a distanza di anni – spiace smentire.

Ma non solo, nella proposta del POLA trasmessa a inizio anno erano numerose le procedure concorsuali che avrebbero dovuto porre fine alla ormai annosa carenza acuitasi con il piano massiccio di pensionamenti attuato con QUOTA 100. Siamo a fine anno è ancora molti dei concorsi previsti non sono terminati (solo per alcuni di essi sono previste in questo mese le prove preselettive), altri – già autorizzati – non sono ancora stati banditi (131 unità di Funzionari contabili).

A ciò aggiungasi l’indispensabile urgenza di ridefinire la dotazione organica del personale delle funzioni centrali del DAP, che risulta inadeguata rispetto ai carichi di lavoro che diventano sempre più gravosi. Ad oggi, la dotazione organica del personale delle funzioni centrali, afferenti alle diverse professionalità che agiscono nel sistema penitenziario é ampiamente al di sotto delle 5027 unità previste. A tale mancanza viene spesso posto rimedio ricorrendo ai lavoratori della Polizia Penitenziaria che non sono certamente formati nelle varie aree di competenza (pedagogica, contabile e amministrativa).

La scarsissima formazione del personale delle Funzioni centrali, la mancanza di adeguata formazione tecnica da parte di tutto il personale sia di Area III che di Area II e l’inadeguata e insufficiente dotazione
informatica fornita dall’Amministrazione, stanno determinando evidenti disagi peggiorati durante la gestione della pandemia e il ricorso massiccio al lavoro agile.

CONFINTESA FP ha più volte rappresentato il deficit tecnologico che caratterizza l’Amministrazione penitenziaria, ma si deve ancora una volta constatare che le problematiche non sono state risolte. Anzi è evidente che il personale è spesso vessato anche nei diritti primari, come la decurtazione
dell’indennità penitenziaria a seguito di assenza per malattia in virtù dell’art. 71 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito in legge 6 agosto 2008, n. 133, da cui sono esclusi i Dirigenti penitenziari
ed il personale della polizia penitenziaria.

Anche l’accorpamento della maggior parte dei profili tecnici di Area 3 (Statistici, Ingegneri, Architetti, Comunicatori, Bibliotecari con il contratto integrativo del 2010 art.17) ha generato una situazione paradossale secondo cui nessun concorso per il turnover è possibile con evidente penalizzazione di figure importantissime per l’Amministrazione Penitenziaria e presenti negli altri Dipartimenti del Ministero.

CONFINTESA FP chiede quindi l’immediato ripristino di tutti i citati profili di funzionari.

Infine, la scarsa volontà dimostrata nel costruire un corretto sistema di relazioni sindacali porta a gravi lesioni dei diritti dei lavoratori, come sta accadendo ad esempio sul FUA 2019, ossia il salario accessorio dei lavoratori per le prestazioni rese nell’anno 2019, per cui nonostante sia stata sottoscritta l’ipotesi di accordo, ancora oggi, malgrado le nostre ripetute sollecitazioni, non è arrivata la convocazione per la
firma ufficiale dello stesso.

Cordiali Saluti.

IL REFERENTE NAZIONALE CONFINTESA FP DAP
(Gabriele CAPOZZI)

FIRMATO L’ACCORDO SULLA MOBILITÀ INTERNA DEL PERSONALE DEGLI ARCHIVI NOTARILI

6th Ott
2021
Non Attivo

 

Accordo mobilità interna Arch.Not

FLASH 21 2021 ACCORDO MOBILITà ARCHIVI NOTARILI

In data odierna, all’esito di una lunga trattativa iniziata nel mese di maggio u.s., è stato sottoscritto l’accordo sulla mobilità per gli Archivi Notarili.

Si tratta di un importantissimo risultato che innova e sostituisce, dopo 23 lunghi anni, la disciplina in materia di mobilità del personale degli Archivi Notarili.

CONFINTESA FP ha deciso di sottoscrivere l’accordo per l’apprezzabile lavoro svolto dalle parti contrattuali e in quanto convinta che  Amministrazione e sindacati non debbano agire come mere parti contrapposte bensì complementari per approntare uno strumento di tutela dei lavoratori nel più breve tempo possibile.

L’accordo, infatti, consente una gestione più garantista di trasferimenti, applicazioni, scambi e stabilizzazione dei distacchi.

Fra le più importanti novità c’è sicuramente la previsione di interpelli ordinari con cadenza annuale, di cui il primo verrà pubblicato entro il 15.01.2022. A seguire, entro il 31.01.2022, verrà pubblicato un interpello straordinario riservato ai dipendenti in posizione di distacco.

Vi terremo costantemente aggiornati.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Ill.ma Ministra,la delusione, purtroppo, è tanta

28th Set
2021
Non Attivo

Avevamo accolto con speranza, fiducia ed ottimismo la Sua nomina in un Dicastero tra i più prestigiosi della Pubblica Amministrazione italiana ed invece, a distanza di mesi, il personale aspetta non solo di vedersi pagare le indennità degli anni scorsi ma anche i compensi di lavoro straordinario ed i compensi incentivanti e delle annunciate riforme nei vari Dipartimenti ancora nulla.

A distanza di meno di 24 ore è stata rinviata al 14 ottobre una riunione (convocata per il 29 settembre) alla Sua presenza in tema di esecuzione penale esterna ed altra riunione per l’accordo F.D.R. 2019, convocata per il 29 settembre era stata già rinviata al 18 ottobre.

Che rispetto ha l’Amministrazione per:

  • I lavoratori che hanno lavorato senza il rispetto dell’orario (andando ben oltre) durante il periodo pandemico mettendo a disposizione strumentazioni personali per l’intera comunità e che, nonostante tutto, sono stati definiti dalla stampa becera “fannulloni che vogliono lavorare dal divano di casa”?
  • I rappresentanti dei lavoratori che organizzano il proprio tempo ed impegnano le risorse sprecandole per riunioni rinviate all’ultimo minuto? Considerando, peraltro, che i nostri dirigenti sindacali sono, prima di tutto, lavoratori del Ministero della Giustizia e nessuno di loro è, per scelta, “sindacalisti per mestiere” pertanto ciascuno sente sulla propria pelle le problematiche e le criticità dell’Amministrazione.

La scrivente O.S. è stata costretta ad adire il Tribunale di Roma per comportamento antisindacale, la prima udienza si è svolta il 7 giugno e, per restare in tema, il Giudice ha disposto il rinvio d’ufficio al 18 novembre per suo impedimento, dell’udienza già fissata per il 30 settembre!

Ogni azione è diventata inutile. Non servono assemblee, manifestazioni di piazza, stati di agitazione, scioperi, ricorsi art. 28 … Che relazioni sindacali sono queste?

Abbiamo sottoscritto un accordo il 26 aprile 2017, concepito per regolamentare in soli 9 articoli:

  • i nuovi ingressi previsti per le assunzioni nei vari profili professionali;
  • i profili professionali esistenti dopo lo “tsunami” del 21 quater;
  • il passaggio in terza area dei vincitori e degli idonei della procedura 21 quater;
  • le riqualificazioni economiche del personale in servizio bloccate dal 2009;
  • le riqualificazioni giuridiche del personale in servizio attraverso passaggi orizzontali, a domanda, previsti per tutte le qualifiche con il mantenimento della sede di servizio e la fascia economica posseduta;
  • la revisione delle piante organiche;
  • il passaggio in area seconda degli ausiliari (previsto dal 2010 e mai attuato);
  • l’introduzione dei profili tecnici;
  • la possibilità di estendere, con interventi normativi, ai contabili, assistenti linguistici e assistenti informatici, l’art. 21 quater consentendo loro di poter accedere all’area terza;
  •  la formazione del personale.

Dal maggio 2017 al 30 giugno 2019 (in “era PRE-COVID”) si sarebbe dovuto attuare il tutto con verifiche semestrali di controllo sull’attuazione dell’accordo che sarebbero dovute avvenire attraverso incontri tra le parti firmatarie, convocazioni mai avvenute eppur spesso richieste.

A distanza di esattamente 4 anni abbiamo voluto noi fare il bilancio, esaminando articoli e rispettive scadenze, è emerso che:

  • sono state rimodulate, le declaratorie di alcuni profili di cui alla tabella A) del CCNI 29 luglio 2010, i cancellieri sono diventati “cancellieri esperti”, i direttori amministrativi sono “direttori”;
  • sono stati previsti gli assistenti tecnici ed i funzionari tecnici;
  • sono state fatte le due riqualificazioni economiche per il 2017 e per il 2018 che non hanno consentito a tutto il personale in servizio di poter beneficiare della fascia economica superiore bensì, per la maggior parte di esso, la frustrazione di rimanere nella fascia economica ottenuta nel lontano 2009;
  •  sono stati banditi i concorsi per operatori, direttori e cancellieri a cui hanno partecipato da esterni anche unità di personale che sarebbero rientrati nei passaggi orizzontali previsti dall’accordo del 26 aprile 2017;
  • sono stati avviati i corsi di formazione sulla piattaforma squadra (anche grazie alla pandemia per poter consentire lo smart-working al personale che non aveva mansioni smartabili).

In poche parole, riteniamo che sia stata attuata la sola parte dell’accordo che ha risolto i problemi dell’Amministrazione e non quella che avrebbe riconosciuto qualcosa ai dipendenti.

In sintesi, i lavoratori hanno pagato il prezzo senza ricevere nulla in cambio.

Continuo a credere profondamente che esiste la giustizia ma che occorre ancora trovare chi riesce a governare questo Ministero con lo sguardo rivolto anche ai lavoratori.

Cordiali saluti

Segretario Generale

Claudia Ratti

Prot . 71 Lettera Ministro Cartabia

Prot . 19 Lettera Ministro Cartabia

Prot. 44 Lettera Ministro Cartabia

FLASH 2021 N 08 art 28

m_dg.GAB.13-09-2021.0031226.U_31226.U

VERBALE UDIENZA ART 28 MIN GIUSTIZIA

GREEN PASS: cosa accade nei palazzi di giustizia?

27th Set
2021
Non Attivo

Roma, 27 settembre 2021 prot. 70

Al Presidente del Consiglio
Mario Draghi

Per conoscenza Al Ministro per la Pubblica Amministrazione

Renato Brunetta
Al Ministro della Giustizia
Marta Cartabia

Al Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria
del Personale e dei Servizi
Barbara Fabbrini

Al Direttore Generale del Personale e della Formazione
Alessandro Leopizzi

OGGETTO: obbligo di green pass negli uffici giudiziari.

La scrivente Segretario Generale, convintamente bi-vaccinata fin dal maggio 2021, ha il dovere, l’onore e l’onere di rappresentare colleghi vaccinati e non vaccinati e chiarisce quanto segue.

Il vaccino, per una precisa volontà politica, non è obbligatorio per tutti i cittadini e nessuno finora (né lo Stato e neanche le aziende farmaceutiche) si è assunto la responsabilità per i danni che potrebbero derivare da eventuali effetti collaterali riconducibili al vaccino.

Conseguentemente i vaccinati si sono resi disponibili a fare da cavia, per sé, per la collettività ed anche per coloro che decidono di non vaccinarsi.

Tale premessa è essenziale per comprendere (poco importa se condivisa) la reticenza di coloro che, ad oggi, pur non avendo alcuna patologia che gli consente l’esenzione dal vaccino, non intendono accollarsi alcun rischio per eventuali danni da vaccino e si accollano il rischio, forse maggiore sia per sé che per la collettività, di contrarre la malattia.

Il Governo di fronte a questo, invece di assumere una chiara posizione di responsabilità, rimbalza sui datori di lavoro pubblici e privati l’onere di acquisire il green pass dai lavoratori senza porsi, o senza voler affrontare, il problema dell’utenza negli uffici giudiziari.

Cosa accade nei palazzi di giustizia accedono (ed accedono) avvocati, testimoni e periti senza green pass? La risposta è nota: nulla.

È la stessa utenza, sfornita di green pass, che non può accedere nei cinema, ristoranti, palestre e sono gli stessi uffici nei quali ai dipendenti viene preteso il green pass pena decurtazione dello stipendio per l’assenza ingiustificata.

La scrivente non è una virologa (e neanche si atteggia ad esserlo) ma se è vero (come pare) che il vaccino non garantisce piena copertura, se è vero (come pare) che il vaccinato può infettarsi ed infettare senza sintomi, la domanda sorge spontanea: è più sicuro il vaccino o un costante controllo a tappeto con i tamponi (magari faringei)?

Sicuramente la combinazione di entrambe le misure sarebbe la migliore soluzione.

Invece si è scelta una soluzione che si ritiene divisiva ed illogica considerato che al dipendente viene preteso il green pass e l’utenza circola liberamente senza alcun controllo.

È evidente che la soluzione non può essere condivisa per tale motivo la scrivente O.S. chiede:

  1. il rispetto degli artt. 3 e 4 della nostra Carta Costituzionale;
  2. un atto politico del Governo nel rendere obbligatorio il vaccino del quale si assume la responsabilità;
  3. un atto di giustizia che eviti discriminazioni tra il personale e l’utenza;
  4. una diffusa campagna di tamponi a basso costo.

Laddove non si procedesse ad una nuova formulazione del decreto, che si chiede e si augura, si è solo ottenuto una ingiusta spaccatura che nuoce all’unità del Paese ed all’incolumità della collettività.

Cordiali saluti

                                                                                         Segretario Generale
                                                                                              (Claudia Ratti)

Prot. 70 2021 green pass uffici giudiziari

 

 

 

 

La guida automezzi blindati è un lavoro usurante

21st Set
2021
Non Attivo

PROT. 68 CONDUCENTI DI AUTOMEZZI

E’ quanto abbiamo chiesto di riconoscere alla Commissione tecnica sui lavori gravosi.
E’ un problema (una dimenticanza delle varie Commissioni) che si ha il dovere di risolvere.

INCENTIVI, CI SIAMO… QUASI!

17th Set
2021
Non Attivo

Un primo grande passo avanti è stato fatto dal Ministero della Giustizia sia pur con un ritardo di anni. La consideriamo una vittoria Confintesa FP fatta in nome del personale che merita il giusto riconoscimento per un lavoro specifico, altamente professionale e poco visibile.

Finalmente ora il Regolamento esiste sia pur con qualche perplessità, non potevamo certo pretendere che il Ministero della Giustizia fosse veramente giusto!

Non potevamo pretendere che non tentasse di salvare le spalle dai danni per il colpevole ritardo con il quale questo regolamento arriva, quindi nel silenzio il maturato passa (come si suol dire) in cavalleria?

Ed ancora… quanto tempo dovremo aspettare per avere la convocazione prevista dall’art.6 comma 7 che prescrive: “il Fondo è ripartito tra i dipendenti che svolgono funzioni tecniche a norma dei commi 5 e 6 è effettuata in sede di contrattazione decentrata integrativa del personale, tenuto conto del ruolo e della rilevanza delle medesime funzioni, anche in relazione alla specificità dei singoli contratti…” ?

Non ci stancheremo di pretendere quello che spetta ai lavoratori nonostante la costante e confermata delusione verso un’Amministrazione che avrebbe tutti i requisiti e le potenzialità per essere una delle eccellenze nel panorama della Pubblica Amministrazione ma, evidentemente, al di là delle chiacchiere, non è quello che veramente si vuole.

Ed ancora… al di là dei lamenti e del vocio nei corridoi (ormai neanche più quelli) i colleghi saranno in grado di reagire e di scegliere un sindacato che lo rappresenti seriamente nelle battaglie o continuerà ad andar dietro a chi suona i flauti?

A prestissimo avrete notizia delle nostre iniziative per recuperare quanto maturato.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Flash 2021 n 21 – Incentivi ci siamo quasi
Regolamento incentivi
Prot. 67 – 2021 richiesta contrattazione incentivi

DGSIA: NUOVE STRATEGIE?!

15th Set
2021
Non Attivo

Il 14 settembre si è svolto un primo incontro tra Amministrazione ed OO.SS. per un confronto sulle nuove strategie della DGSIA. In apertura il Capo Dipartimento -dott.ssa Fabbrini- ha informato che, finalmente, è imminente la pubblicazione del Regolamento sugli incentivi tecnici ex art 113 codice degli appalti con effetto retroattivo. È una vittoria per il personale che merita il giusto riconoscimento per una battaglia che, senza timore di essere smentiti (e ci proveranno in tanti) Confintesa FP porta avanti da molti anni con convinzione ed in solitudine sindacale.

Nel corso della riunione Confintesa F.P. si è fatta portavoce dell’insoddisfazione diffusa di tutto il personale tecnico, spesso sfociata in rabbia, delusione, disaffezione, fino ad arrivare a forme di protesta palesi e partecipate. Siamo convinti che i primi interventi dovrebbero andare nella direzione di recuperare le soluzioni organizzative che erano state alla base dei passati successi della DGSIA apportando le evoluzioni che l’esperienza manageriale del nuovo DG può individuare. Prima di assumere decisioni ad ampio respiro, è stato chiesto all’Amministrazione una riflessione sull’organizzazione tesa a ripristinare in tempi brevi  l’impostazione operativa dimostratasi efficace rimuovendo tutte quegli orpelli squisitamente burocratici che hanno ingessato in modo quasi irreversibile la DGSIA mortificandone enormemente la dinamicità.

È sufficiente fare un’analisi sul grado di soddisfazione degli utenti per comprendere che la DGSIA è nel momento più buio della sua storia e nel periodo più basso di gradimento nonostante negli ultimi anni la disponibilità economica sia sensibilmente cresciuta.

Peraltro, è singolare che una amministrazione che chiede puntualmente ai propri dipendenti l’elaborazione di progetti, cronoprogrammi, verifica dei tempi, sia incapace essa stessa di procedere in tal modo, si potrebbero avviare a soluzione i problemi verificando il rispetto delle scadenze.

E sono proprio i problemi sul tappeto che affliggono la struttura che, mancando anche solo un minimo di accenno di avvio a soluzione, hanno portato ad insoddisfazione e rabbia del personale, in particolare:

  1. ASSENZA DI PIANTE ORGANICHE

La patologica ultradecennale assenza di piante organiche della DGSIA e dei CISIA porta ad una serie di anomalie e discriminazioni tra il personale, prima tra tutte quella della precarietà della sede di servizio con distacchi prorogati di sei mesi in sei mesi, di anno in anno, che fanno vivere lavoratori (e famiglie) in bilico anche per molti anni, per non parlare della messa in modo di inutili procedure al Ministero, già oberato di lavoro.

L’accordo di mobilità del 2012 ha previsto la stabilizzazione del personale soggetto a distacco, un’operazione già completata da anni per il personale degli uffici giudiziari ma mai affrontata per il personale della DGSIA e CISIA che pure conserva il diritto. L’assenza delle piante organiche costituisce una palese discriminazione del personale. Siamo in presenza di una palese INADEMPIENZA dell’Amministrazione che dura da troppi anni e per la quale non escludiamo di ricorrere alle sedi competenti.

  1. PASSAGGIO DI AREA

L’art. 21 quater della legge 132/15 (come emendato dall’art.1 comma 498 della legge di bilancio 2018) ha previsto il transito nell’area non solo per cancellieri ed ufficiali giudiziari ma anche per contabili, assistenti informatici ed assistenti linguistici “(…) al fine di sanare i profili di nullità, per violazione delle disposizioni degli art.14 e 15 del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) comparto Ministeri 1998/2001 (….) e di definire i contenziosi giudiziari in corso”. A tutt’oggi, nonostante le nostre numerose richieste, l’amministrazione risulta totalmente inadempiente non avendo ancora nemmeno avviato le procedure.

  1. TEMPO DI VIAGGIO E TEMPO DI SERVIZIO PER I DIPENDENTI IN MISSIONE

In ambito tecnico (e non solo) il personale è costretto a frequentissime missioni in taluni periodi anche quotidiane. Durante il viaggio garantisce comunque operatività mediante gli strumenti mobili di produttività forniti dalla stessa amministrazione senza tuttavia che gli venga contabilizzato il tempo di viaggio come attività lavorativa. Eppure, tale riconoscimento è già operativo per altre categorie, quale ad esempio gli autisti, ritenendolo correttamente connesso alla prestazione d’opera . Per evitare palesi discriminazioni lo stesso principio può e deve valere per i tecnici). Anche in questo caso l’amministrazione è inadempiente rispetto alla promessa di soluzione più volte enunciata.

  1. PERSONALE INSUFFICIENTE, DISFUNZIONI E ATTIVITÀ.

L’enorme sproporzione tra servizi da garantire e personale disponibile ha portato a condizioni di lavoro e responsabilità concorrenti insostenibili per i tecnici. In assenza di un minimo di analisi sui carichi di lavoro, si pretende l’erogazione del medesimo servizio su base territoriale senza tenere conto delle specifiche dotazioni organiche, si originano enormi disfunzioni organizzative ed evidenti ingiustizie con il paradosso che le sedi meno dotate, pur subendo una pressione molto più intensa, sono maggiormente esposte alle lamentele dell’utenza. Vige, inoltre, l’inaccettabile abitudine di operare con conferimento di incarichi “a pioggia”, senza alcuna considerazione per le responsabilità e le attività già assunte dagli interessati e non si tiene conto  in alcun conto delle competenze specifiche e dei mansionari in una assurda logica di appiattimento totale.

Un approccio inaccettabile in un ambito ad elevata tecnologia che è notoriamente è caratterizzato da aree di specializzazione molto marcate e differenti tra loro. Tale approccio è tanto più grave in presenza di dirigenti tecnici che dovrebbero avere una competenza specifica per valutare l’impatto delle varie incombenze. Nei fatti, sotto questo profilo, si stanno dimostrando abbondantemente meno efficaci dei precedenti dirigenti amministrativi, palesando limiti manageriali soprattutto sotto l’aspetto della gestione del personale e delle relazioni con gli uffici e l’utenza.

Abbiamo augurato al Direttore Generale De Lisi un buon lavoro auspicando di dare seguito ai suoi buoni propositi con concreto approccio manageriale coinvolgendo il personale nei progetti, esprimendo, come avvenuto in DGSIA in passato, autorevolezza e non l’autoritarismo degli ultimi tempi. La prova dei fatti sarà l’unico elemento sul quale si potrà basare la valutazione e si potranno decidere le successive iniziative sindacali di collaborazione attiva o di rivendicazione decisa.

CONFINTESA FP, Coord. Giustizia, è nata nella DGSIA e continua a portare avanti ogni rivendicazione riceverà, questa volta, anche l’appoggio concreto dei colleghi?

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