PROROGA AGLI OPERATORI IN SCADENZA

7th Lug
2022
Non Attivo

La questione degli operatori giudiziari a tempo determinato, che ha tenuto oltre 2 mila colleghi sulle spine nelle ultime settimane, e sulla quale Confintesa FP si è già espressa in varie occasioni, sembra finalmente avviarsi a un lieto fine.

Il 22 giugno 2022 è stato approvato l’emendamento che consente la stabilizzazione in via diretta di una larga fetta di questi colleghi a partire dal 1° gennaio 2023.

Poi, con il P.D.G. del 30 giugno 2022 prot. n. 9564.ID si è disposta la proroga al 31 dicembre 2022 di n. 345 contratti individuali di lavoro in scadenza (il provvedimento è in allegato).

Confintesa FP si rallegra che la politica e l’amministrazione abbiano evitato la dispersione di risorse preziose e già formate, perfettamente integrate con il restante personale e si augura che:

– a regime, il processo di stabilizzazione, si applichi a tutti gli operatori a tempo determinato in servizio, assunti nell’ambito del medesimo concorso, includendo anche le 358 unità che al momento resterebbero escluse dalla procedura;

– si proceda celermente ai passaggi di area di tutto il personale interno che, finora, non ha potuto accedervi, beneficiando della possibilità prevista dal CCNL sottoscritto il 9 maggio ’22.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Miglioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti del Tribunale di Napoli Nord. Segnalazioni.

7th Lug
2022
Non Attivo

Roma, 7 luglio ’22 prot. 49                                                               

Al Sig. Presidente di Tribunale

Dott. Luigi Picardi

presidente.tribunale.napolinord@giustiziacert.it

 

Al Sig. Dirigente Amministrativo

Dott. Fabio Iappelli

dirigente.tribunale.napolinord@giustiziacert.it

Napoli Nord

 

Oggetto: miglioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti del Tribunale di Napoli Nord. Segnalazioni.

La scrivente è stata portata a conoscenza di alcune situazioni di disagio che sembrerebbero coinvolgere il personale del Tribunale di Napoli Nord o, almeno, gran parte di esso.

Disagio reso ancor più accentuato dalla circostanza, nota, dell’assenza sostanziale di un dirigente amministrativo i cui compiti e funzioni verrebbero svolti, sia pur egregiamente, da un Direttore Amministrativo ma senza l’autorevolezza derivante, ad esempio, da un incarico formale di “reggente” che questo caso (e tutti i similari) richiederebbe ma che è resa impossibile per una vecchia e (da noi) sempre contestata interpretazione del D.Lvo 240/2006. Confidiamo, anche a tal proposito, in un futuro più illuminato che riconosca professionalità e competenze ai direttori.

Procedo dunque nel rappresentare puntualmente ogni questione con l’unico obiettivo di migliorare e, possibilmente, eliminare il forte disagio del personale che rischia di nuocere alla produttività e sicuramente al benessere organizzativo, indispensabile per il migliore Sistema Giustizia.

  1. Lavoro Agile

Con riferimento alla normativa in tema di lavoro agile ricordo a me stessa che:

  • in concomitanza con la fine dello stato di emergenza, nel Ministero della Giustizia è stata diramata la circolare del 31 marzo 2020 che estendeva il Lavoro Agile alla generalità dei dipendenti fino al 30 aprile 2022 e, contemporaneamente, esortava gli uffici giudiziari a “continuare ad adottare tutte le misure ritenute utili a garantire la tutela di tali lavoratori” fino al 30 giugno 2022 per i lavoratori fragili;
  • il 29 aprile 2022 il Ministero della Giustizia ha diffuso il Regolamento sul Lavoro Agile Ordinario e, nei giorni successivi, ha reso disponibile la modulistica per effettuarne richiesta;
  • il 9 maggio 2022 è stato firmato il nuovo CCNL che prevede espressamente la modalità di lavoro agile;
  • recentemente è stato presentato alle OO.SS. il POLA 2022 che, sostanzialmente, conferma l’impianto discusso e approvato in precedenza.

Alla luce dell’evoluzione normativa in tema di lavoro agile e dei frequenti colloqui sull’argomento svoltisi con i vertici dell’Amministrazione giudiziaria, il superamento dello smart working emergenziale non si sarebbe dovuto tradurre in una soppressione tout court di questa modalità di lavoro, bensì in una sua “normalizzazione” pur con tutte le dovute garanzie di efficienza e benessere organizzativo.

Stando a quanto pervenuto nel Tribunale di Aversa si è proceduto ad interpretare in maniera “creativa” la recente normativa sul lavoro agile ordinario in modo da impedirne, di fatto, l’attuazione.

In particolare:

  1. In data 29 aprile 2022 sono stati revocati tutti gli accordi di lavoro agile esistenti, andando in senso diametralmente contrario a quanto previsto dal Regolamento sul Lavoro Agile Ordinario che, lo ricordiamo, nelle sue ultime righe dava indicazioni ai dirigenti degli uffici giudiziari di provvedere, entro il 15 maggio, alla conversione dei precedenti progetti in accordi individuali compatibili con la nuova regolamentazione e di prorogare, sempre fino al 15 maggio 2022, i progetti di lavoro agile esistenti.

Inoltre, l’articolo 4 comma 3 dello stesso Regolamento sottolinea che “L’Amministrazione garantisce il diritto alla salute dei lavoratori e dei loro conviventi in analoga condizione, con ogni adeguata misura organizzativa e comunque in coerenza con la normativa di rango primario che ha prorogato fino al 30 giugno 2022 il regime di tutela, anche mediante svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile, per specifiche categorie di soggetti fragili”.

Pertanto, la revoca degli accordi con effetto immediato risulta essere, a nostro avviso, di dubbia illegittimità e, di certo, molto ingiusta;

  1. In data 19 maggio 2022 sono stati negati ad alcuni richiedenti l’accesso al lavoro agile motivandolo con la “mancanza di indicatori quantitativi utili a determinare la consistenza della prestazione eseguita da remoto, rendendo difficile la valutazione di convenienza circa la stipula dell’accordo da parte dell’amministrazione”.

Ricordiamo che il Regolamento, così come il CCNL e il POLA, chiariscono che l’accesso al lavoro agile è consentito a tutti i dipendenti purché si rispettino i requisiti previsti all’articolo 3 comma 1 dello stesso Regolamento ovvero: attività delocalizzabili, autonomia operativa e possibilità di monitoraggio e valutazione secondo “criteri oggettivi e predeterminati”.

Dunque, la richiesta di “indicatori quantitativi” così come espressa parrebbe porre un onere eccessivo sul richiedente.

Inoltre, andrebbe considerato che, trattandosi in larga misura di “conversioni di accordi precedenti” i criteri di monitoraggio e valutazione dei risultati dovrebbero a rigore essere i medesimi dacché qualsiasi aggravio potrebbe essere inteso come un intento di ostacolare l’accesso al lavoro agile.

  1. In data 3 giugno 2022 ha diffuso una circolare esplicativa che contiene limitazioni e vincoli ulteriori per l’accesso al lavoro rispetto a quelli presenti nel CCNL vigente, al Regolamento sul Lavoro Agile Ordinario e anche al POLA 2022 recentemente discusso dai vertici dell’Amministrazione con le OO.SS.

In particolare, ci riferiamo a:

  • L’obbligo di fornire un indicatore quantitativo associato all’obiettivo giornaliero e il conseguente controllo di conformità da parte del responsabile di sezione/ufficio. Si fa presente che l’articolo 6 comma 2 del Regolamento afferma che la verifica da parte del dirigente debba avvenire “su base settimanale o mensile”. Lo stesso ragionamento si può applicare al monitoraggio delle attività in lavoro agile su base giornaliera, che non risulta previsto nella regolazione.
  • L’onere per il responsabile di sezione/ufficio di trasmettere la mappatura delle attività smartabili entro il 30 giugno 2022. Ferma restando la necessità di tale atti0vità, si fa presente, al riguardo che il Regolamento del 29 aprile all’art. 3 comma 3 afferma chiaramente che “L’elenco che precede (NDR elenco delle attività smartabili) non ha carattere tassativo e può sempre essere modificato, in particolare ampliando il novero delle attività suscettibili di essere svolte in modalità agile, sulla base della specifica situazione dell’Ufficio”. Inoltre, a scanso di equivoci, vogliamo ricordare che l’art. 4 comma 6 del Regolamento non introduce nessun tipo di limite temporale per la presentazione della manifestazione di interesse;
  • Impossibilità di programmare le ferie residue nella settimana i cui è previsto il lavoro agile. Tale vincolo non è presente né nel CCNL vigente, né nel Regolamento, né tantomeno nel POLA 2022 e pertanto risulta essere un ennesimo ostacolo arbitrariamente imposto.
  1. In data 9 giugno, con un ulteriore nota, si chiedeva ai funzionari la compilazione di una Scheda per la ricognizione dell’arretrato, effettuando un collegamento tra lo smaltimento di quest’ultimo e l’attuazione del lavoro agile. Allo stato attuale dei fatti non ci risulta che la concessione del lavoro agile debba necessariamente smaltire l’arretrato, né questo obiettivo è contemplato nel POLA o in altro documento ufficiale.
  2. In data 20 giugno una collega, Funzionario del Tribunale, ha provveduto ad inoltrare alla Dirigenza sia la mappatura delle attività smartabili sia le richieste di accesso al lavoro agile, comprensive degli “indicatori quantitativi associati all’obiettivo giornaliero” per sé stessa e per gli assistenti impiegati nel suo ufficio.

Ad oggi, non è pervenuta risposta in merito a tali domande che risultano pertanto inevase, escludendo così di fatto i richiedenti dall’accesso al lavoro agile.

Chi scrive si è già espressa in merito a questa prassi di alcuni dirigenti di non fornire risposta alle richieste di lavoro agile presentate, nella lettera prot. 48 del 24 giugno 2022, che tradisce non solo la malcelata contrarietà ideologica al lavoro agile, ma anche a nostro avviso, poca correttezza e scarso rispetto, poiché si preferisce lasciare agonizzare queste richieste anziché firmare un provvedimento di diniego che, evidentemente, andrebbe pure motivato.

Facciamo altresì notare, che in altre Amministrazioni e addirittura in altri Dipartimenti della stessa Amministrazione Giudiziaria (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e gli Archivi Notarili) è espressamente prevista la necessità di un provvedimento in forma scritta da parte del dirigente in caso di rifiuto del lavoro agile (si veda pag. 32 e 60 del POLA unificato 2022).

In conclusione, riteniamo opportuno riportare in questa sede alcuni passaggi del POLA 2022 che dimostrano come lo spirito della regolazione del lavoro agile nel DOG, lungi dall’essere vessatoria nei confronti di chi ne fa richiesta, imponga al contrario uno sforzo di ammodernamento della cultura manageriale esistente: “L’attuazione del lavoro agile richiede l’adozione di stili manageriali e l’esercizio di una leadership volti a sviluppare la capacità di lavorare e far lavorare gli altri per obiettivi, improntando le relazioni sull’accrescimento della fiducia reciproca e passando dalle canoniche forme di controllo alla responsabilità per i risultati.”. A nostro parere, la Dirigenza di codesto Tribunale ha dimostrato un’avversità preconcetta al lavoro agile che va contro gli intenti della regolazione vigente.

  1. Organizzazione degli uffici

Sebbene la carenza di personale sia un problema cronico e ben noto del Tribunale di Napoli Nord, riteniamo che la situazione di fatto non giustifichi talune scelte nell’allocazione del personale: a fronte di uffici con 2 o anche 3 funzionari e unità di personale aventi una qualifica inferiore, altri uffici sono stati depotenziati al punto da lasciarvi solo 1 funzionario e nessuna unità amministrativa.

Ci riferiamo, ad esempio, ai due Uffici del Patrocinio a Spese dello Stato, civile e penale, che – nonostante i grandi carichi di lavoro – sarebbero stati depotenziati rallentando così lo smaltimento delle pratiche lavoro a scapito degli avvocati, ma non se ne comprende la ratio.

  1. Compenso per lavoro straordinario.

Non sembrerebbe essere mai reso pubblico il monte ore degli straordinari disponibili né tantomeno la suddivisione dello stesso in base agli uffici/dipendenti che ne debbano fruire. Sarebbe preoccupante se fosse vera l’informazione ricevuta in base alla quale viene riconosciuta una sola ora di straordinario ai dipendenti che svolgono, per varie ore, funzioni in udienza ampiamente dimostrabili.

È noto che per evitare una palese violazione delle norme contrattuali in materia di orario di lavoro, il compenso deve essere riconosciuto integralmente a tutti coloro che l’effettuano, nel pieno rispetto delle autorizzazioni preliminari.

Non farebbe eccezione lo straordinario preelettorale ed elettorale le cui ore (15 a testa) verrebbero assegnate ad un gruppo ristretto di personale escludendo tutti gli altri resisi disponibili, compreso il personale UNEP.

  1. Formazione RLS ex art. 47 Dlgs. 81/2008

Il 13 maggio 2022, nel corso della prima riunione della neocostituita RSU, sono stati nominati, ai sensi dell’art.47 Dlgs. 81/2008, gli RLS nel numero di 3 – in considerazione del fatto che, con i lavoratori dell’Ufficio per il Processo in servizio, i dipendenti del Tribunale sono superiori a 200 unità.

Suddetto verbale sembrerebbe stato tempestivamente trasmesso alla Dirigenza che, tuttavia, ad oggi non avrebbe ancora ottemperato ai propri obblighi di formazione né tantomeno alla necessaria diffusione di informazioni e documenti in materia di sicurezza, ivi compresa la consultazione del DVR, contrariamente a quanto previsto dalla circolare n. 40 diffusa dal Ministero della Giustizia il 16 giugno 2000.

  1. Assegnazione UPP

Attualmente risultano essere in servizio presso il Tribunale 101 funzionari UPP, il cui arrivo è stato accolto con grande entusiasmo dal personale delle cancellerie che, a fronte della conclamata carenza di organico e di quanto affermato nel cosiddetto “mansionario UPP”, si attendeva che essi potessero offrire un supporto sostanziale alle attività di cancelleria ed invece, dopo oltre 4 mesi dalla loro assunzione, molti di questi colleghi sono costretti a vagare tra i corridoi, impossibilitati a svolgere il proprio lavoro ma per insufficienza di postazioni funzionanti.  Sia ben chiaro, non si tratta di un problema esclusivo di codesto Tribunale, anzi Confintesa FP aveva già segnalato situazioni analoghe in una Lettera al Ministero il 25/03/2022, tuttavia, resta l’enorme disagio per questi colleghi umiliati e per il personale a tempo indeterminato lasciato ad annaspare in carichi di lavoro sempre più gravosi e deluso.

Alla luce di quanto sopra esposto si chiede di intervenire nel più breve tempo possibile,  comunque non oltre il 1° settembre, per risolvere le problematiche sopra rappresentate, per la piena soddisfazione del personale e per migliorare l’efficienza della giustizia, nel pieno rispetto delle relazioni sindacali e delle norme contrattuali, in difetto mi vedrò costretta a coinvolgere gli Uffici del Superiore Ministero per rappresentare quanto sopra.

Segretario Generale

Claudia Ratti

PROGRESSIONI ECONOMICHE, per colpa di chi?

1st Lug
2022
Non Attivo

Questa volta, speriamo sia solo per le alte temperature, la mia confusione sul mondo sindacale regna sovrana.

Se la memoria non mi inganna:

I tre sindacati che l’11 aprile 2022 hanno fatto saltare il tavolo delle trattative con le loro pregiudiziali, poi incalzano per chiedere la firma dell’accordo (lo stesso che avevano rifiutato).

Un Sindacato che aveva dichiarato apertamente (senza pregiudiziali) di NON firmare, attacca duramente gli altri tre per la non firma.

Evitando ulteriori commenti quel che è certo (e documentato) è che Confintesa FP, oltre alle numerose lettere all’Amministrazione, ha ottenuto dal Tribunale di Roma il 24 giugno un provvedimento di condanna del Ministero della Giustizia e ne ha chiesto il rispetto.

Il 1° luglio ’22 (finalmente) arriva la convocazione con quest’ordine del giorno:

  • “ipotesi di accordo concernente gli sviluppi economici all’interno delle aree 2022, in prosecuzione delle riunioni del 4 e dell’11 aprile uu.ss;
  • metodologia ai fini del C.C.N.I.
  • aggiornamento sulle ipotesi di accordo sull’utilizzazione del Fondo Risorse Decentrate anno 2020 ed anno 2021 sottoscritte in data 22 dicembre 2021”

Ricordo che la posizione espressa da CONFINTESA FP è stata molto chiara:

  • La priorità deve essere quella di consentire ai lavoratori che non hanno mai beneficiato di una progressione di ottenere l’avanzamento che meritano.
  • Eliminare lo sbarramento dei 5 anni (nel CCNL vigente è di 2 anni) e valorizzare adeguatamente l’esperienza maturata.
  • Mettere a disposizione i posti da bandire per fasce economiche (e non per profili professionali), solo in tal modo si ha la certezza di poter soddisfare le attese prima degli “anziani”.

Se si riuscisse ad avere una visione di insieme, oggettiva, i colleghi del Ministero della Giustizia sarebbero molto più gratificati e soddisfatti e si lavorerebbe molto meglio.

Questa volta i miei complimenti vanno al Ministero della Giustizia che, tempestivamente sia pur dopo la pronuncia del Tribunale di Roma, ha convocato le parti sociali, perché in più occasioni abbiamo detto che avremmo voluto (e vogliamo) chiudere la causa con la “cessazione della materia del contendere”.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

FLASH 17 PROGRESSIONI ECONOMICHE

Sogno o son desto? Giustizia amministrativa e Giustizia ordinaria, trova le differenze.

28th Giu
2022
Non Attivo

A fronte del Ministero della Giustizia che si fa condannare dal Tribunale di Roma per l’inerzia c’è, fisicamente a qualche centinaia di metri, il Consiglio di Stato che è un esempio virtuoso di buona Amministrazione.

Ci giunge, infatti, la “ROAD MAP” in attuazione del CCNL comparto funzioni centrali triennio 2019 – 2021, con la programmazione delle riunioni per tutte le materie:

  1. Nuovo ordinamento professionale (aree degli operatori, assistenti, funzionari, elevate professionalità) – Individuazione delle famiglie professionali e delle relative competenze. Contrattazione integrativa.
  2. Criteri per la ripartizione delle risorse disponibili per la contrattazione integrativa tra le diverse modalità di utilizzo e per l’attribuzione dei trattamenti economici correlati alla performance – Contratto integrativo triennale – Fondo risorse decentrate, indennità, incentivazione collegata alla performance, ecc. Contrattazione integrativa.
  3. Progressioni tra le aree, procedure da effettuarsi entro 31 dicembre 2024 – criteri per effettuare le procedure di cui all’art. 18, comma 6.
  4. Lavoro agile e da remoto: criteri generali delle modalità attuative e criteri di priorità per l’accesso.
  5. Area Elevate Professionalità – Criteri per il conferimento e la revoca degli incarichi del personale dell’Area EP; criteri per valutare la rilevanza degli incarichi conferiti al medesimo personale.
  6. Area Elevate Professionalità – Determinazione della retribuzione di risultato del personale dell’Area EP.
  7. Progressioni economiche all’interno delle aree – Integrazione e ponderazione dei criteri per l’attribuzione delle progressioni economiche all’interno delle aree, per la determinazione del termine di partecipazione alle procedure e definizione del numero di “differenziali stipendiali” attribuibili nell’anno per ciascuna area. Contrattazione.
  8. Sistema di valutazione della performance del personale amministrativo.

Prendiamo atto che esistono anche degli esempi di “buon Governo”, dei modelli da seguire che potrebbero essere adottati, con un pò di buona volontà e collaborazione, in tutte le Amministrazioni.

accoglimento 28 confintesa

Map road CdS

MINISTERO CONDANNATO, ORA VOGLIAMO IL PIENO RISPETTO DEGLI ACCORDI

28th Giu
2022
Non Attivo

Al Ministro della Giustizia

Prof. Avv. Marta Cartabia

 

Al Sottosegretario di Stato

On. Avv. Macina

sottosegretario.macina@giustizia.it

 

Ill.me Ministro e Sottosegretario,

ho avuto già occasione di rappresentare più volte la personale delusione per la gestione del personale, per i numerosissimi accordi firmati e non applicati, per le lunghissime attese, per la capacità di aver trasformato in delusione quello che era l’entusiasmo di tantissimi nuovi assunti, per l’incapacità di non aver saputo dare risposte e prospettive reali a chi era già in servizio da molti anni e freme per lasciare questo, nostro, prestigioso Dicastero.

Nostro perché chi scrive e firma nasce avvocato ma sceglie subito l’impiego pubblico, il lavoro fisso nel Ministero della Giustizia, mettendoci entusiasmo, passione ed impegno in ogni cancelleria o ufficio assegnatole ma il tempo che trascorreva dimostrava solo la mancanza di strumenti (o semplicemente di volontà di alcuni dirigenti) di valutare e premiare, di scegliere tra più dipendenti, di incoraggiare, di crescere.

Sono così nate spontaneamente le prime rivendicazioni … con la vice dirigenza (rivelatasi poi un fallimento causato dagli stessi sindacalisti, alcuni), le progressioni, le posizioni organizzative (mai attuate ma solo nel DOG), la mobilità immobile ecc. ecc. raccogliendo l’appoggio dei colleghi e costruendo un sindacato diverso al quale non importano gli schieramenti politici ma solo le rivendicazioni dei lavoratori anche nell’interesse della funzionalità dell’Amministrazione, perché spegnere l’entusiasmo dei colleghi equivale ad innescare una spirale negativa di funzionamento della macchina giustizia.

La chiusura verso il personale, la capacità di mettere i colleghi l’un contro gli altri armati, le pessime relazioni sindacali (al di là di quelli che possono essere, e sono, i rapporti di collaborazione, di grande stima e di rispetto con gli Alti Dirigenti dell’Amministrazione), sono deleteri per tutti.

Scrivere delle note da toni sempre più accesi, delle diffide e non ottenere altra risposta oltre al silenzio non è corretto ed è molto deludente per chi crede, come me, che la Giustizia esiste.

Prendere atto che esistono numerosi accordi che non sono mai stati applicati nonostante innumerevoli solleciti ed azioni fa male, prima di tutto alla buona Amministrazione … qualche esempio?

  1. Nell’accordo del 26 aprile 2017 il Ministero della Giustizia si impegnava, tra l’altro a:
  • avviare, a partire da ottobre 2017, l’attuazione dell’articolo 64, comma 1, lett. b) del CCNI 29 luglio 2010 per il passaggio di area degli Ausiliari nel rispetto delle condizioni e modalità ivi previste, mantenendo aperta la graduatoria degli idonei che si formerà all’esito della relativa procedura selettiva per eventuali ulteriori scorrimenti da effettuarsi ai sensi della normativa vigente, garantendo a vincitori il mantenimento della medesima sede di servizio, anche in posizione soprannumeraria rispetto alla pianta organica del profilo e fino al riassorbimento.
  • Definire l’intero processo di attuazione della progressione tra le aree, entro il 30 giugno 2019 dei cancellieri e degli ufficiali giudiziari risultati vincitori ed idonei all’esito delle procedure selettive” ed invece di “intero” non c’è nulla e siamo costretti ad avviare nuovi contenziosi!
  • Prevedere la rimodulazione della figura professionale del Direttore amministrativo, con nuova denominazione di Direttore, consentendone l’accesso al personale in servizio in tutti gli attuali profili di funzionario, con almeno 7 anni di servizio nella relativa qualifica” ed invece il Ministero ha fatto un concorso assumendo nuovo personale!
  • Articolo 9 (Monitoraggio dell’accordo) “Le parti convengono sull’opportunità di stabilire un incontro ogni sei mesi, a prescindere dalle sedi di confronto previste per la programmazione degli interventi di cui all’articolo 6, al fine di monitorare l’andamento e lo stato di attuazione del presente accordo”. Mai avvenuto neanche un incontro!
  1. L’art.21 quater D.L. n.83/2015 (convertito in L. n.132 del 6.8.2015) ha previsto che il Ministero della Giustizia avvii le procedure interne per il passaggio alla terza area di contabili, assistenti informatici e assistenti linguistici in servizio al 14 novembre 2009 ed invece … nulla.
  2. Le due riqualificazioni economiche per il 2017 e per il 2018 non hanno consentito a tutto il personale in servizio di poter beneficiare della fascia economica superiore.
  3. “Accordo 15 luglio 2020 -Mobilità interna del personale giudiziario”, art.2: “La Direzione generale del personale e dei servizi, previa informativa alle Organizzazioni Sindacali almeno tre giorni prima, pubblica per ogni qualifica, con cadenza almeno annuale, il bando di interpello ordinario, nel quale sono indicati i posti vacanti da coprire”
  4. Il CCNL sottoscritto il 9 maggio 2022 prevede una tempistica molto stretta (cinque mesi dal 9 maggio 2022) per il nuovo ordinamento professionale ed il Ministero della Giustizia, benché sollecitato più volte, non dà alcun riscontro alle nostre richieste.
  5. Il nuovo CCNL prevede, tra le numerose novità, la creazione della IV area che potrebbe ripagare gli ormai “anziani” direttori della mancata progressione di carriera ultra trentennale, delle mai istituite (ma solo nel DOG) posizioni organizzative, dell’impossibilità di sostituire formalmente il dirigente inesistente (attribuendone le funzioni al Magistrato Capo dell’Ufficio)… un inquadramento meritato sul campo, non per tutti ma per moltissimi direttori.
  6. Ed ancora… quanto tempo dovremo aspettare per la contrattazione decentrata integrativa prevista dall’art. 6 comma 7 del Decreto 4 agosto 2021 n.124 “Regolamento concernente norme per la ripartizione degli incentivi per funzioni tecniche ai sensi dell’articolo 113 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50” che prescrive: “il Fondo è ripartito tra i dipendenti che svolgono funzioni tecniche a norma dei commi 5 e 6 è effettuata in sede di contrattazione decentrata integrativa del personale, tenuto conto del ruolo e della rilevanza delle medesime funzioni, anche in relazione alla specificità dei singoli contratti…” ? Abbiamo sollecitato numerose volte, i colleghi hanno mandato le diffide ma il silenzio è assordante.

L’elenco potrebbe continuare ma sarebbe utile?

Il Tribunale di Roma, con ordinanza del 24 giugno ’22 che si allega in copia alla presente ha condannato il Ministero della Giustizia per comportamento antisindacale, chiedo alle SS.LL. se si intende adempiere spontaneamente o se, invece, saremo costretti ad agire giudizialmente anche per eseguire il provvedimento.

Cordiali saluti

Segretario Generale

Claudia Ratti

Prot. 48 Lettera Ministro Cartabia COMPORTAMENTO ANTISINDACALE

e, per rinfrescare la memoria di tutti, pubblichiamo nuovamente solo alcune delle note dell’ultimo anno :

Prot. 47 Lettera Ministro Cartabia

Prot. 46 Lettera Ministro Cartabia

Prot.40 2022 avvio CCNI

Prot. 36 2022 passaggi area

Prot. 35 2022 progressioni economiche

Prot. 17 2022 progressioni economiche

Prot. 80 2021 sottosegretario Macina

Prot. 44 Lettera Ministro Cartabia

Prot. 44 Lettera Ministro Cartabia

Prot . 19 Lettera Ministro Cartabia

Prot . 71 Lettera Ministro Cartabia  

Prot. 67 – 2021 richiesta contrattazione incentivi

 

LA GIUSTIZIA È LENTA MA …

27th Giu
2022
Non Attivo

Il Tribunale di Roma ha condannato il Ministero della Giustizia

Oltre un anno fa Confintesa FP ha citato in giudizio il Ministero della Giustizia per il mancato rispetto degli accordi sottoscritti il 26 aprile 2017 in materia di progressioni economiche e riqualificazioni.

La nostra esasperazione, purtroppo, nasceva non solo dall’immobilismo di un’Amministrazione che esige il rispetto degli accordi solo nella parte in cui ne può trarre vantaggio ma anche dall’atteggiamento ottuso e pregiudiziale delle altre sigle sindacali troppo spesso disposte a chiudere un occhio sui diritti dei lavoratori, per non si sa bene quali dinamiche.

Con Ordinanza del 24 giugno 2022 il Tribunale di Roma ha accolto tutte le nostre richieste e …

  • “Dichiara l’antisindacalità del comportamento del Ministero della Giustizia, consistito: nella mancata indizione delle procedure di selezione per le progressioni economiche orizzontali all’interno delle aree con le risorse del FRD 2018 (ex FUA) e nella mancata negoziazione integrativa annuale per stabilire i parametri, i requisiti, i termini, e quant’altro necessario per tali procedure e per quelle riferite al FRP- fondo risorse decentrate 2019 e 2020;
  • Ordina al Ministero resistente di cessare immediatamente le condotte omissive sopraindicate e quindi di indire le procedure di selezione per le progressioni economiche orizzontali dei suoi dipendenti (…) finanziate con le risorse del FRD 2018 …”

Ricordiamo che l’11 aprile 2022 si è svolta la contrattazione sulle progressioni economiche, conclusasi con un “rinvio a data da destinarsi”  sia per l’atteggiamento delle altre sigle sindacali che per la decisione del Ministero che ben avrebbe potuto firmare l’accordo giusto per i lavoratori pur senza la maggioranza delle sigle, poiché era noto a tutti che di lì a pochi giorni sarebbe entrato in vigore il nuovo CCNL e che occorreva altro tempo per ripartire. Grazie a tutti loro ed alla scarsa capacità di “vedere le cose in prospettiva” che quasi 10.000 dipendenti di tutto il Ministero della Giustizia attendono la progressione economica.

Ed ora? Noi continueremo a chiedere il pieno rispetto di tutti gli accordi sia per le progressioni economiche, sia per il passaggio tra le aree che per il nuovo (urgente) ordinamento professionale o vogliamo pensare che anche questa volta tutto resti sulla carta? Di certo non lo permetteremo.

Vuoi aiutarci ed aiutarti? Fa’ in modo che Confintesa FP sia rappresentata in ogni città e luogo di lavoro, insieme saremo invincibili!

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

FLASH 16 CONDANNA DEL MINISTERO

accoglimento 28 confintesa

LETTERA AL MINISTRO SUL DINIEGO IN FORMA SCRITTA PER LE DOMANDE DI LAVORO AGILE

27th Giu
2022
Non Attivo

Roma, 24/06/2022 prot.48

Al Ministro della Giustizia

Prof. Avv. Marta Cartabia

 

Per conoscenza Al Sottosegretario di Stato

On. Avv. Macina

sottosegretario.macina@giustizia.it

 

Al Capo del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria

Dott.ssa Barbara Fabbrini

capodipartimento.dog@giustiziacert.it

 

Al Capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità

Dott.ssa Gemma Tuccillo

prot.dgmc@giustiziacert.it

 

 

Ill.mo Ministro,

come certamente saprà il nostro sindacato ha sempre partecipato con animo fattivo e propositivo agli sforzi dell’Amministrazione giudiziaria per lo sviluppo e l’applicazione del lavoro agile.

Nella fase di confronto sul “Superamento del lavoro agile emergenziale quale misura di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19 e introduzione del lavoro agile ordinario”, che si è svolta nel mese di aprile u.s., chi scrive aveva presentato proposte dettagliate per il miglioramento della bozza iniziale.

Non intendiamo adesso dilungarci nel dettaglio delle nostre proposte, ma ci preme segnalare un tema che ci sta particolarmente a cuore e che è riemerso nel corso del recente tavolo tecnico sul Piano Organizzativo del Lavoro Agile (POLA) 2022, svoltosi il 23 giugno u.s.: l’obbligo di risposta con provvedimento scritto e motivato in tempi certi da parte dei dirigenti degli uffici giudiziari, a fronte delle domande di accesso al lavoro agile. La proposta avanzata da Confintesa FP nella fase di confronto sindacale con il DOG (si veda la lettera del 13 aprile 2022 prot. 38) mirava infatti a tutelare i dipendenti che facevano richiesta di lavoro agile da eventuali comportamenti arbitrari dei alcuni dirigenti.

Dalla lettura del POLA 2022 emerge sul punto una lampante disomogeneità di intendimenti tra i vari Dipartimenti dell’Amministrazione Giudiziaria: mentre il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e gli Archivi Notarili hanno messo nero su bianco la necessità di un provvedimento in forma scritta da parte del dirigente in caso di rifiuto del lavoro agile (si veda pag. 32 e 60 del POLA unificato 2022), il Dipartimento per l’Organizzazione Giudiziaria e quello per la Giustizia Minorile e di Comunità non ne fanno cenno.

Purtroppo, già da vari uffici ci giungono segnalazioni di domande debitamente presentate e lasciate agonizzare nella pila delle richieste da evadere dei Dirigenti i quali, tradendo una malcelata contrarietà al lavoro agile, ignorano le richieste senza nemmeno assumersi la responsabilità di firmare un provvedimento di diniego che, evidentemente, andrebbe pure motivato.

Chi scrive si chiede quale sia il senso di partecipare a lunghe riunioni e versare inchiostro per la stesura di approfonditi e illuminati documenti programmatici, nei quali vengono segnalati i benefici e l’importanza del lavoro agile, se poi, nella prassi, l’accesso al lavoro agile è ostacolato da alcuni dirigenti silenti.

Pertanto, la scrivente O.S. chiede che si provveda tempestivamente a uniformare le procedure di accesso al lavoro agile vigenti nel Ministero della Giustizia, garantendo a tutti i dipendenti la possibilità di ottenere una risposta scritta e motivata, in tempi certi.

 

 

Segretario Generale

Claudia Ratti

LAVORO AGILE: POLA in arrivo

24th Giu
2022
Non Attivo

FLASH 15 RIUNIONE POLA 

POLA unificato 2022

il Ministero della Giustizia il 23 giugno ha incontrato i Sindacati “a cose fatte” esaurendo il dovuto confronto in un passaggio meramente formale. Il nuovo POLA è articolato in 4 sezioni distinte, ciascuna dedicata a una delle Direzioni Generali. Confintesa FP ha apprezzato lo sforzo di tenere in conto le peculiarità di ciascuno, tuttavia è preoccupata che si traduca in una eccessiva disparità di trattamento tra i dipendenti dello stesso Ministero della Giustizia, come già avviene in troppe occasioni.

I “dettagli” diversi nelle varie versioni del POLA, infatti, sono numerosi e vertono sui temi più “caldi”:

  • in alcuni casi le strumentazioni tecnologiche devono essere necessariamente fornite dall’Amministrazione, in altri invece possono appartenere al dipendente;
  • il significato della “fascia di contattabilità” sembra molto disomogeneo e non è chiaro se equivalga all’ “orario di lavoro” o se – più correttamente – indichi solo il periodo in cui si può essere contattati lasciando libertà nell’orario di svolgimento delle mansioni;
  • la frequenza del monitoraggio e della valutazione da parte dei dirigenti è troppo variabile tra le varie DG (addirittura in un caso si parla di “controllo quotidiano”);
  • non sono nemmeno chiari i criteri per l’accesso al lavoro agile dato che alcune DG fanno riferimento a criteri di priorità e altre a meccanismi di rotazione del personale.

A nostro parere, però, la disparità più rilevante è un’altra: tutte le altre Direzioni, a differenza della Direzione per l’Organizzazione Giudiziaria, hanno messo nero su bianco la necessità di un diniego in forma scritta da parte del dirigente in caso di rifiuto del lavoro agile.

Si trattava peraltro di una richiesta di Confintesa FP nella fase di confronto con la DOG, che avrebbe tutelato i richiedenti da comportamenti arbitrari e un po’ vigliacchi da parte di alcuni dirigenti (ce ne sono in tutte le categorie e riteniamo doverli isolare e “denunciare” per dare il giusto riconoscimento a quanti, invece, lavorano con serietà e correttezza). La richiesta, ahimè, non fu accolta e oramai già da molti colleghi ci giungono segnalazioni di domande lasciate agonizzare nella pila delle richieste da evadere dai Dirigenti degli uffici giudiziari che, mostrando sostanziale contrarietà, ignorano le richieste senza assumersi la responsabilità di firmare un provvedimento di diniego che, evidentemente, andrebbe pure motivato! A fronte di questo comportamento di parte della Dirigenza ci appare incoerente che i vertici della Giustizia si spendano in approfonditi documenti programmatici sui benefici del lavoro agile.

Segnalateci se la vostra richiesta è stata rifiutata (o ignorata), mettetevi in contatto con la nostra dirigente sindacale, Irene Di Nicola al 3463044176 o scriveteci a giustizia@confintesafp.it

FLASH 15 RIUNIONE POLA

Che giustizia è?

20th Giu
2022
Non Attivo

 

Al Ministro della Giustizia

Prof. Avv. Marta Cartabia

 

Per conoscenza Al Sottosegretario di Stato

On. Avv. Macina

sottosegretario.macina@giustizia.it

 

Al Capo del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria

Dott.ssa Barbara Fabbrini

capodipartimento.dog@giustiziacert.it

Ill.mo Ministro,

la delusione per la gestione del Suo personale, purtroppo, è tanta.

Avevamo accolto con speranza, fiducia ed ottimismo la Sua nomina e personalmente facevo affidamento sulla professionalità, competenza, capacità organizzativa e sensibilità delle Donne che guidano, con ruoli e responsabilità diverse ma tutte prestigiose, questo Dicastero ed invece devo purtroppo prendere atto che …

  • L’accordo che prevedeva il passaggio (con il finanziamento) dei primi 270 ausiliari, alla pari delle nostre richieste per il passaggio di tutti gli ausiliari nella seconda area, è rimasto inattuato.
  • L’accordo del 26 aprile 2017, nel quale è stato previsto il passaggio in terza area dei vincitori e degli idonei della procedura 21 quater, è stato applicato solo parzialmente.
  • L’art.21 quater D.L. n.83/2015 (convertito in L. n.132 del 6.8.2015) ha previsto che il Ministero della Giustizia avvii le procedure interne per il passaggio alla terza area di contabili, assistenti informatici e assistenti linguistici in servizio al 14 novembre 2009 ed invece … nulla.
  • Le due riqualificazioni economiche per il 2017 e per il 2018 non hanno consentito a tutto il personale in servizio di poter beneficiare della fascia economica superiore.
  • Il CCNL sottoscritto il 9 maggio 2022 prevede una tempistica molto stretta (cinque mesi dal 9 maggio 2022) per il nuovo ordinamento professionale ed il Ministero della Giustizia, benché sollecitato più volte, non dà alcun riscontro alle nostre richieste.
  • Il nuovo CCNL prevede, tra le numerose novità, la creazione della IV area che potrebbe ripagare gli ormai “anziani” direttori della mancata progressione di carriera ultra trentennale, delle mai istituite (ma solo nel DOG) posizioni organizzative, dell’impossibilità di sostituire formalmente il dirigente inesistente (attribuendone le funzioni al Magistrato Capo dell’Ufficio)… un inquadramento meritato sul campo, non per tutti ma per moltissimi direttori.
  • Ed ancora… quanto tempo dovremo aspettare per la contrattazione decentrata integrativa prevista dall’art. 6 comma 7 del Decreto 4 agosto 2021 n.124 “Regolamento concernente norme per la ripartizione degli incentivi per funzioni tecniche ai sensi dell’articolo 113 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50” che prescrive: “il Fondo è ripartito tra i dipendenti che svolgono funzioni tecniche a norma dei commi 5 e 6 è effettuata in sede di contrattazione decentrata integrativa del personale, tenuto conto del ruolo e della rilevanza delle medesime funzioni, anche in relazione alla specificità dei singoli contratti…” ? Abbiamo sollecitato numerose volte, i colleghi hanno mandato le diffide ma il silenzio è assordante.
  • L’elenco potrebbe continuare ma sarebbe inutile.

Rivolgerci ai giudici per ottenere il rispetto degli accordi? Ci abbiamo provato ma siamo noi stessi vittime del sistema e dopo oltre un anno dall’iscrizione a ruolo, il giudice nel mese di aprile si è riservato per la decisione che ancora attendiamo! Ma l’art.28 Legge 330/1970 non è una procedura giudiziale a cognizione sommaria caratterizzata da un’attività istruttoria rapida e limitata agli accertamenti minimi indispensabili?

Ma quale giustizia è questa, lenta, che arma i lavoratori gli uni contro gli altri?

Che impedisce per ben 12 anni la legittima progressione degli ausiliari e nel frattempo assume a tempo determinato migliaia di operatori che, giustamente, deve stabilizzare (e deve farlo per tutti per non creare un’ulteriore ingiustizia).

Che giustizia è quella che assume a tempo determinato migliaia di addetti UPP, avvocati con 10 e più anni di servizio nell’avvocatura con fondi comunitari e lascia indietro tutti i dipendenti che da decenni prestano servizio all’interno? E non vogliamo stabilizzare anche loro … alla scadenza?

Che giustizia è quella che non applica gli accordi e neanche le leggi e noi, dipendenti del Ministero della Giustizia, a chi dobbiamo rivolgerci per vederci riconoscere le nostre ragioni?

Il Ministero della Giustizia ha bisogno di tanto personale, c’è posto per tutti ma serve una politica organica con un progetto a medio e lungo termine e non una politica miope.

Se il personale fosse gratificato, se lavorasse in buone condizioni, se riuscisse a conciliare lavoro e famiglia ne trarrebbero tutti un vantaggio, anche l’organizzazione ed invece il personale è triste, rassegnato, demotivato e stanco perché sa bene che ogni azione è diventata inutile. Non servono assemblee, manifestazioni di piazza, stati di agitazione, scioperi, ricorsi art. 28 … nulla.

Noi stessi avremmo abbandonato da tempo i nostri sogni lasciando il campo ai sindacalisti di mestiere, se non credessimo che quella del Sindacalista sia una missione, che è possibile cambiare, che ciascuno di noi ha il dovere di fare del proprio meglio per migliorare ciò che ci circonda.

Confido, pertanto, in un colpo di coda per dimostrare che le rappresentanti di questo prestigioso Dicastero siano effettivamente diverse dagli altri riportando la pace sociale e riconoscendo a ciascuno quello che è loro dovuto, il tempo a disposizione sta per scadere.

Cordiali saluti

Segretario Generale

Claudia Ratti

Prot. 47 Lettera Ministro Cartabia

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